Capitolo 21

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(Sesso parte II)

Ansimi come un animale, privata dal suo crudele sedurti del tuo raziocinio, lo osservi inerme con il respiro mozzato e la testa piena solo di pensieri vorticosi e di natura lussuriosa, vuoi semplicemente essere  presa da lui, un desiderio tanto ardente come mai altri ne hai avuti e per la prima volta sperimenti la forza dell'istinto animale.
Il tuo corpo viene colto da una debolezza improvvisa, i tuoi occhi lucidati dalla passione smettono di scorgere con chiarezza quanto ti circonda e quasi crolli, non lo fai solo perché sono le mani forti del tuo ragazzo-lupo a sorreggerti, ti aggrappi al suo petto in preda a sentimenti sconvolgenti e dominanti, con essi ti invade una tale eccitazione da rasentare livelli di pura illegalità, tanto che quasi la temi.
Le labbra di Jin si dischiudono, un ringhio cupo e basso si diffonde per quelle quattro mura mentre osservi i muscoli del suo corpo tendersi oltre il limite, la stanza è ora intrisa dell'odore dei vostri fermioni, di quella violenta reazione chimica che sta facendo muovere i vostri corpi bollenti e bramosi l'uno contro l'altro, mentre lui ti bacia con violenta passione, quasi a volerti consumare in quel bacio tanto vivo.
Sembra che, per quanto voglia continuare a tenere strette le redini del gioco, la lussuria sia troppa anche per la sua ragione, che sembra completamente evaporata da quello sguardo nocciola profondo, pieno del desiderio di te.
Il suono dello schiocco delle vostre labbra, ripetuto più e più volte, è tutto ciò che invade quel silenzio carico di eccitante tensione, almeno fino a quando lui, con apparente fatica, riesce a separarsi da quella scarica battente di focosi contatti, per dar voce ai suoi pensieri con mascolina voce vibrante e ancor più seducente che anzi.
«Così fottutamente non vale, stai giocando sporco- ringhia- forse non ne hai idea, ma per gli alfa è impossibile rimanere calmi davanti al calore di un omega, o quasi e il tuo odore, quello mi sta facendo uscire pazzo » bisbiglia a fatica facendo scivolare le sue labbra lungo il tuo collo, sembra sempre propenso all'allontanarsi ma impossibilitato nel farlo, come se fosse attratto con forza e per lui fosse impossibile ritrarsi da te e portare a compimento quel suo sadico gioco.
Ma del resto anche tu hai sperimentato la forza di attrazione che vi lega, per te però è stato completamente impossibile riuscire a resistervi, dal momento primo nel quale l'hai percepita e ora sei sotto quel corpo possente e muscoloso, dalla pelle inumidita dal calore della passione, aspettando che finalmente la sua sadica tortura fatta per te di un insopportabile piacere termini, nel migliore dei modi.
«Non posso più aspettare...» ringhia avventandosi su di te, questa volta il bacio che vi scambiate è più caotico, violento, carico di qualcosa di diverso, di selvaggio come espressione pura di primordiali istinti che son ora fluiti per le vostre membra e queste manovrano poiché la ragione ha da tempo abbandonato i vostri corpi peccatori e bramosi di piaceri di carnale origine.
Ti strappa di dosso le mutande, senti il suono del tessuto lacerarsi mischiarsi ai vostri baci dal sapore unico e perfetto, alla sensazione della sua pelle chiara sotto le tue dita voraci che lo toccano con bramosia frenetica, scoprendo perfettamente ogni centimetro delle sue larghe spalle mascoline.
Senti il suo caldo respiro sfiorare la pelle del tuo interno coscia mentre un continuo ringhiare accompagna il moto delle sue labbra dischiuse, dei suoi bianchi denti che afferrando dunque il tessuto del tuo intimo ancora non completamente lacerato, facendolo scivolare con lenta cattiveria lungo la tua pelle, non puoi trattenerti, ormai ogni punto di te è a lui debole e cacci un lungo sospiro, poi un gemito inarcando la schiena nuda a contatto con la superficie gelida della parete.
Vedi la sua schiena muscolosa e possente scivolare da in mezzo alle tue gambe tornando indietro, le sue labbra morbide e calde come le fiamme dell'inferno scivolano lungo la pelle delle tue gambe, prima che egli torni eretto con i tuoi slip fra i denti, con il respiro pesante e da quello che i tuoi occhi appannati riescono a scorgere, con l'addome completamente contratto in un vano tentativo di autocontrollo.
Getta di lato il tuo intimo, con sguardo brillante di passione, avanza verso di te piantando i suoi palmi sulla scrivania, assediando bellicosamente le tue labbra, lasciando che le vostre lingue si tocchino e che la sua ti seduca completamente, come anticipazioni dei ruoli che si susseguiranno poi, nel suo dominarti.
Afferra poi a pieni palmi le tue natiche facendo scivolare le mani lungo i tuoi fianchi prima di afferrare il tuo fondoschiena sensibile, facendo fuoriuscire dalle tue labbra socchiuse, appena separatesi dalle sue, un gridolino acuto fuori dal tuo controllo.
Ansimi come in preda ad una frenesia tale che mortali parole non porterebbero esprimere e ti solleva, spingendoti verso si sé, tanto che le vostre intimità cozzano e puoi sentire la sua prorompente erezione essere troppo per quel candido tessuto che ancora veste le sue gambe slanciate di una perfetta tonicità.
Sostiene il tuo peso leggero, per lui dall'inumana forza, mentre lo liberi da boxer bianchi e pantaloni intonati ed egli ti posiziona sul divano, poco distante, di una confortevolezza piacevole.
Sei stesa e lui sopra di te che ansima come un lupo affamato, con lo sguardo di chi è pronto a divorarti, ringhia come un minaccioso predatore pronto a inghiottire la sua preda mentre tu fai scivolare le mani lentamente, lungo le sue spalle, facendo cadere all'indietro la camicia ormai inutile.
«Dio quanto ti voglio (t/n)» ringhia a voce bassa sfiorando ancora una volta con le sue labbra piene il tuo collo martoriato e pieno di succhiotti vistosi che non riuscirai mai a coprire mentre il suo respiro spezzato stuzzica la tua pelle.
Non sei più capace di ragionare, a malapena di respirare, i tuoi occhi sono socchiusi annebbiati dal piacere che ti corre in corpo mentre le sue mani maschili e percorse da aggettanti vene esaminano lentamente la tua pelle che rabbrividisce sotto le sue dita maschili e virili.
Ansimi e gemi mentre avverti i suoi polpastrelli sfiorare il tuo fianco sensibile e poi percorrere da sotto la tua schiena, la spina dorsale per la precisione, portandoti ad inarcarla mentre stringi fra loro le gambe e le strisci insieme sentendo la pazzia affacciarsi nella tua mente vuota se non dal pensiero di lui.
Scende ancora ripercorrendo la tua colonna vertebrale, sfiora la zona sopra la curva del tuo sedere e poi passa ancora una volta di lato, accarezzando la curva della tua anca destra e tu sospiri, lasciandoti sfuggire un gemito acuto, sei al limite della sopportazione.
Da lì prosegue sfiorando la tua coscia fino al ginocchio per poi ripercorrere quel tratto al contrario prima di posizionare quella sua mano esploratrice dietro la tua schiena, si china su di te lasciando che i suoi capelli neri come il carbone sfiorino il tuo viso ansante e quel suo sguardo penetrante ti strappi via il respiro.
Ti bacia mentre si sistema fra le tue gambe, questa volta però quel contatto non ti lascia senza fiato, egli si stacca prima che questo accada e fissa il suo sguardo scuro nel tuo mentre sostiene con mascolina forza la tua schiena e dice «Vuoi farlo,(t/n)?» non riesci a rispondergli, tremi sotto il suo tocco.
Il silenzio è tutto ciò che può essere udito fra quelle quattro mura testimoni del vostro affogamento nel mar di lussuria, spezzato però dal tuo respiro affannoso, come quello di un animale in gabbia che non vede da troppo tempo soddisfatta la sua fame.
Non riesci a parlare, le labbra sembrano incollate fra loro, lo osservi sperando che capisca ma non sembra disposto a scendere a compromessi, anzi, per lui quella si presenta come un'occasione da non lasciarsi sfuggire, giusto per poter continuare ad esercitare pieno controllo su di te ed ecco che quella sadica sfumatura di un rosso scarlatto e vivo inonda il suo sguardo riflettendo la sua natura sadica ben presente, solitamente sopita.
Si abbassa ancora su te, bacia il tuo collo con malizia mentre con le sue dita penetra la tua apertura già bagnata, senti le sue falangi muoversi energicamente dentro di te, con movimenti veloci, di tipo circolare e urli quando sfiora il tuo punto più sensibile, è piacevole e a quel punto senti un sadico sorriso formarsi sulla sua bocca, a contatto con la tua pelle e comincia a stimolare ancora e ancora proprio quella zona che sta minacciando di farti uscire fuori di senno.
Quando un calore inestinguibile inizia a originarsi nel tuo basso ventre, quando il piacere incrementa d'intensità e senti le tue pareti uterine pronte a contrarsi le une contro le altre egli ritrae le sue dita maschili e lunghe passandovi sopra la sua lingua, con fare dannatamente eccitante mentre ti osserva maligno, soffia nella penombra della stanza illuminato da qualche fioco raggio lunare, con quella sua bellezza, degna se non superiore ad Afrodite e parla sussurrando, con voce ringhiante «Dimmi, cosa vuoi che faccia ora, (t/n)? » chiede scaldando la sua voce, sottolineando fra i denti il tuo nome, sapendo che questo ti avrebbe fatta impazzire, come se già non lo avessi fatto del resto...
Tu gemi, ancora persuasa dal piacere che ti si è attaccato addosso, ansimi e quasi ringhi incapace di contenere te stesa, lungi dalla tua natura controllata e un po' timida lasci che la tua voce, più bassa e spezzata dai respiri affannosi, esprima quanto tu voglia, perché a quel punto non ti importa del tuo orgoglio, perché a quel punto puoi pensare ad una sola cosa e questa è unirti con lui, con l'uomo che tanto intensamente ami.
«Jin, ti prego, fallo! » bisbigli con evidente difficoltà, a quel punto il sorriso che solca il suo viso pallido si estende oltre modo, si posiziona bene fra le tue gambe stringendo con presa salda e rassicurante il tuo bacino, ti lascia aggrapparti alle sue spalle maschili così che tu abbia un appoggio sicuro ed ecco che con uno scatto deciso penetra in te con il suo turgido membro strappandoti un gemito di puro piacere, è la tua prima volta ed è con l'uomo che ami e che hai più a cuore della tua stessa vita. Eppure hai sempre pensato che la prima volta avrebbe per lo meno bruciato, ma non è così, già da subito, dai suoi primi audaci movimenti di una certa rilevanza, provi solo un piacere tale da essere sufficiente per farti perdere la lucidità rimasta, tanto che il tuo corpo si dimena sotto di lui in preda a quella rapsodia lussuriosa e le tue unghie si conficcano nelle sue spalle larghe marcandole.
Senti che potresti impazzire per quel contatto, quelle sue spinte vigorose e forti che ti fanno urlare il suo nome, ormai non ha più importanza se vi sentono, ormai non importa più niente se non voi due solamente e quel momento di passione bollente.
Lui geme qualche volta, crea dei mugugni soffocati e chiama il tuo nome con voce instabile e rauca questo perché anche lui, a quanto riesci a scorgere fra le lacrime di piacere che inondano il tuo viso, è in preda al tuo stesso sentimento.
Senti le tue interiora contorcersi, adattarsi alla forma della sua immensa grandezza mentre stimola dei punti tanto sensibili da farti invocare il nome di Dio più e più volte, per quante volte lo hai invocato a causa del piacere puoi ambire a farti suora, ma sei troppo compromessa a questo punto, anche solo per pensarci ironicamente.
Mentre si nuove violento contro di te morde con decisa bramosia la pelle del tuo collo, la lecca e la bacia come un disperato bisognoso del suo nutrimento primordiale e più questo congiunto di azioni si sussegue più senti il tuo basso ventre bollire, più si fanno frequenti ed incredibili le scariche elettriche che fanno popolate di spasmi il tuo corpo, più senti le tue pareti interne modellarsi e stringersi attorno al membro eretto del tuo futuro marito.
Entrambi raggiungete l'orgasmo invocando il nome dell'altro, nello stesso momento, senti il suo liquido seminale caldo e denso giungere in profondità dentro di te, tutto ciò mentre le tue pareti uterine si sono strette violentemente attorno alla sua erezione tutt'ora turgida, nonostante l'orgasmo appena concluso e sei certa di aver percepito il suo membro aumentare di volume.
È fermo dentro di te ringhiando, sembra aver perso ogni briciolo di umanità che gli restava, i suoi occhi sono rossi come sangue appena versato, i suoi tratti duri e lussuriosi ti osservano predatori mentre scende su di te ancora, con le sue polpose labbra, facendoti girate di lato il volto.
Lecca con la lingua la zona della tua nuca, ansima e ringhia come privato appunto della sua umana natura e senti i suoi denti accarezzare quella zona e, non sai neppure tu spiegartelo, senti l'irrefrenabile desiderio di sentirle il suo morso in quel punto.
«Dio,(t/n), non hai idea di quanto io voglia morderti » dice come se gli mancasse il fiato per respirare, come se qualcuno stesse impedendo ai suoi polmoni di immagazzinare l'ossigeno necessario e subito dopo riprende a spingere dentro di te, ancora ed ancora mentre tu, vittima del piacere, riempi la sua pelle pallida e quella muscolatura di erculea perfezione con i segni delle tue unghie e qualche mosso nel vano tentativo di calmare la tua voce acuta e sommersa dal piacere da egli stesso procura in te.
Venite ancora e ancora insieme, tanto che quella stanza si riempie dell'odore del sesso sfrenato che stata consumando come malati, tanto che il sudore arriva ad imperlare i vostri corpi e nel proseguire di quell'atto gremito di amore ma allo stesso tempo di carnale tentazione vedi delle piccole gocce risplendere alla luce lunare che attraversano quella pelle marmorea scivolando lungo le linee dei muscoli dell'uomo che ti sta facendo giungere al paradiso.
Quando siete esausti, dopo tanto tempo che all'esterno i raggi del mezzo giorno inondano quella stanza completamente, egli lecca ancora una volta, come un affamato predatore, la zona della tua nuca, ansante quasi come se trattenersi dal piantare i suoi denti in quella punto gli stesse costando davvero molta ed indicibile fatica.
Ne hai la conferma quando nel parlare la voce gli trema, bassa e vibrante oltre modo «Se ti mordo, saremo legati per sempre, indissolubilmente, accetti questo o preferisci che io non lo faccia? » chiede spezzando più volte la frase a causa del suo bisogno di prendere profondi respiri mentre tu, stravolta dal piacere e da tutta quell'irruenza impieghi qualche secondo per realizzare quanto ha detto.
Sei stesa sopra si lui, la testa è appoggiata al suo petto muscoloso dal battito cardiaco accellerato ed il respiro mozzato, i capelli (c/c) ti ricadono confusi e disordinati davanti al viso nascondendo parzialmente quel tuo sguardo ora chiaro come il ghiaccio, il rossore accesso che imporpurea le tue gote bollenti e le tue labbra martoriate da lui, dischiuse e ancora pulsanti.
Dopo quella domanda avete assunto quella posizione e nessuno di vuoi due ha detto una parola, tu non hai dato risposta alcuna mentre le sue grandi mani maschili accarezzavano le tue ciocche ribelli a causa delle ore di passione appena consumate e solo dopo qualche istante di puro silenzio, quando finalmente un po' di razionalità torna ad affacciarsi nella tua mente, non più divorata dal carnale bisogno di lui capisci e arrosisci con ancora più fervore.
Ti tiri a sedere e lo guardi negli occhi, vedi il suo sguardo a mandorla brillare come non mai, vedi un dolce sorriso solcare e illuminate quel suo bellissimo viso quando accetti la sua proposta perché, nonostante ti faccia furiosamente arrabbiare lo ami e lo farai per sempre, non esiste possibilità neppure nella realtà più remota che i tuoi sentimenti verso di lui s'affievoliscano con il trascorrere del tempo.
Allora scosti per lui i tuoi capelli da dietro la nuca, senti il suo caldo respiro solleticarti la pelle in quella zona e poi un bruciore piacevole che attraversa da quel punto tutto tutto il tuo corpo, ecco che il contratto di eterno amore fra voi è stato stipulato e la durata è per sempre, finché morte non soggiunga a voi strappandovi da mortali spoglie.
Siete corrisposti da natura e d'ora in poi per vostro stesso desiderio, quando si stacca dalla tua nuca, dopo aver passato la sua lingua sulla zona morsa per placarne almeno in parte il bruciore, afferra fra pollice ed indice il tuo mento e fa in modo che tu volga il viso al suo, così da poterti strappare uno di quei baci da far girare la testa, con le lingue immerse in un focoso scontro di passione purissima mentre accarezza il tuo corpo con lasciva gentilezza e maliziosa dolcezza e, quando vi staccate, i vostri sguardi si fissano l'uno in quello dell'altra ed ecco che senti ancora quella sua voce travolgente e vedi quel suo prominente pomo d'Adamo muoversi «Ti amo, ti amo come non avrei mai pensato di poter fare nella mia esistenza e so, che senza di te impazzirei anzi no, morirei » sussurra prima di stringerti fra le sue possenti braccia lasciando che i vostri corpi sudati e intrisi dall'odore di sesso che predomina in quella stanza si tocchino pelle nuda contro pelle nuda in un dolce contatto che ti fa sentire protetta e piccola contro quel suo petto immenso.

WereWolf {Jinxreader}Where stories live. Discover now