8. Non puoi

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La pelle di Louis é calda quella sera nonostante il freddo polare.

Louis ansima sulla guancia del riccio, si struscia su di lui e geme forte.

Dopo quell'orribile serata Louis vuole solo dimenticarsi di Zayn, di come guardava Harry, degli abbracci che si sono scambiati e ovviamente di quello che ha detto a Harry dopo.

Louis entra in lui con una spinta secca, il rumore osceno delle loro pelli che sbattono l'una contro l'altra fa da sottofondo.

Harry, la gola secca e la bocca impastata, prende il proprio sesso tra le mani grandi e si stimola da solo.

Louis, sopra di lui, rimane immobile a fissarlo mentre s'inarca e si provoca piacere da sé, poi lo bacia sulle labbra aperte.

Comincia a muoversi solo quando Harry, stufo di aspettare, si spinge con il bacino contro il suo membro stretto tra le sue carni.

Harry serra le labbra e si trattiene dal gemere ancora di più, Louis stringe le natiche del riccio tra le dita, le unghie conficcate nella carne.

Harry si spinge addosso Louis stringendo ancora di più le caviglie dietro la sua schiena.

É bello fare sesso con lui, pensa Harry.

Anzi è imprevedibile, come Louis stesso del resto, a volte è dolce altre é violento e incontrollato, ma ad Harry piace proprio per questo.

Non è mai uguale e ad Harry la normalità annoiava.

Quindi quei due sono il binomio perfetto.

Quando Harry viene tra le proprie mani Louis sta ancora spingendo ma è arrivato al culmine alcuni minuti prima.

Louis si ferma, lo sperma di Harry sul proprio petto e il corpo intorpidito per lo sforzo.

Louis si stende sul letto, si volta verso Harry, gli scosta il ciuffo scuro dalla fronte e lo bacia sfiorandogli leggermente il naso con il proprio.

Poi si addormenta con le coperte arrotolate attorno alla vita e un riccio appagato e sospirante al suo fianco.

Harry, risvegliandosi, non si aspetta affatto che Louis sia ancora al suo fianco, sonnecchiante e con un broncio da sonno terribilmente adorabile sulle labbra.

Sono settimane che Louis lascia casa sua prima che lui si svegli lasciandogli la colazione pronta come patetica scusa.

Harry si mette seduto sul letto, si stropiccia gli occhi con le mani grandi e guarda Louis sonnecchiare.

Il viso schiacciato contro il cuscino, le ciglia lunghissime, i tre nei che ha sulla guancia abbronzata.

Harry sorride e va a preparare una buona colazione.Prende pentola e mestolo, si mette in fronte ai fornelli e comincia a cucinate i suoi mitici pancake.

Louis lo trova proprio così quando lo raggiunge in cucina, con il sudore sulla fronte, l'espressione concentrata sulla pastella che sfrigola nella pentola, gli occhi semichiusi e solo i boxer addosso.

Harry, mentre gira una frittella con la spatola, ripensa insistentemente agli avvenimenti della sera prima, e anche a quelli degli ultimi mesi, sorride quando ripensa alla loro prima volta, veloce e su dei cuscini rosa fluorescenti e soprattutto gli era costata ben cinquanta sterline.

Alla fine si sente anche fortunato a non doverlo più pagare per farci sesso.

Louis si siede al suo posto, accavalla le gambe nude sotto il tavolo e aspetta la colazione.

È la prima volta che la fanno insieme, non hanno molto da dirsi in effetti, non parlano molto, Harry mangia contento spalmando su ogni frittella un'abbondante strato di sciroppo al caramello mentre Louis si guarda intorno spaesato.

Cinquanta SterlineTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang