Capitolo 37

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Brigida le stringeva la mano mentre la levatrice, accanto al letto, preparava un miscuglio di erbe sgradevoli che avrebbe dovuto bere fino a quando non fosse stata di nuovo in grado di alzarsi dal letto. La testa continuava a girarle, ma si sentiva diversa, come se un vuoto incolmabile si fosse impossessato di lei. 

"Cosa mi è successo?" aveva chiesto con voce debole alla sorella che non smetteva di tenerle la mano.

"Ti hanno trovato a terra. Avevano pensato ad un mancamento ma poi la veste sporca di sangue...". Brigida non era riuscita a trattenere le lacrime. Simonetta istintivamente aveva stretto il ventre. Era rimasta incinta dopo tutti quegli anni ma aveva lo aveva perso prima ancora di saperlo.

"Ti prego, lasciami sola" aveva detto alla sorella cercando di tirarsi su nel letto. Non voleva essere aiutata, non voleva intorno nessuno, tanto meno Brigida. Sentiva un dolore sordo salire dalle profondità del suo essere come a voler riempire quel vuoto improvviso che sentiva dentro. Era possibile sentire così forte la mancanza di qualcuno che si era appena scoperto di aver perso? Lacrime silenziose rigavano il suo viso pallido prendendo il posto di risposte impossibili. Si sentiva come se avesse perso davvero tutto ormai: la possibilità che suo marito riuscisse ad amarla davvero, la possibilità di essere madre e dare un erede alla famiglia Vespucci, la possibilità di amare Giuliano. Era strano come il pensiero di lui sapesse farsi strada nella sua mente, a nulla erano valsi i tentativi di tenerlo lontano, a nulla erano serviti i propositi, i tentativi. Era solo lui che avrebbe voluto al fianco in quel momento per stringerle la mano e piangere la morte prematura del figlio di un altro uomo.

"Fammi restare al tuo fianco, non allontanarmi, non in questo momento" aveva risposto Brigida. Si sentiva colpevole in qualche modo, pur senza esserlo. Per un istante aveva temuto che Simonetta li avesse visti, avesse visto lei e Marco. Ma tra loro non c'era niente, niente che potesse far soffrire la sorella. Ma negli anni passati a Firenze aveva imparato che spesso le apparenze possono ferire più della realtà.

"Vi ho visti, dentro quella stanza. Non c'è bisogno di aggiungere altro". Simonetta aveva chiuso gli occhi, come a voler allontare l'immagine di quello che aveva visto, di quello che la vicinanza fra Marco e Brigida significava. Come poteva sua sorella essere stata così crudele? Perchè volerle togliere tutto?

"Sorella, ti chiedo solo di ascoltare le mie parole e scegliere a cosa credere. Eravamo insieme nella biblioteca, è vero, ma non per i motivi che hai immaginato tu. Stavamo parlando. So che in questo momento non vuoi credere alla mie parole, ma non rifarei mai lo stesso sbaglio. All'inizio volevo solo essere te, volevo vivere quello che ho sempre creduto mi fosse stato ingiustamente tolto. Ma poi ho creduto di essermi innamorata di Giuliano e mi sono illusa che lui potesse ricambiare i miei sentimenti. Ma ho sbagliato, ho rinunciato a tutto per lui e mi sono ritrovata di nuovo persa, senza sapere che strada imboccare". Brigida aveva allontanato la sua mano da quella della sorella, senza fare rumore, senza trovare altre parole.

"Da giorno in cui siamo arrivate a Firenze ho conosciuto solo la malinconia. Credevo che la mia vita sarebbe finalmente cambiata con un marito e una casa tutta mia. Mi sono ritrovata sola, innamorata di un uomo che non potrò mai avere, sposata ad un'altro che non ha mai veramente avuto il coraggio di essere mio marito e con una sorella che ho smesso di riconoscere tanto tempo fa. Lasciami sola, non te lo chiederò un'altra volta".

Il silenzio era scivolato nella stanza andando a ricoprire anche tutto quello che c'era dentro. Le due sorelle si erano guardate per un'ultima volta. Entrambe disperate, entrambe sole come ci sente quando non sembra più esserci nessuna speranza di tornare a sorridere.

"Giuliano ha lasciato di nuovo Firenze. Credevo fosse giusto che tu lo sapessi" aveva detto Brigida prima di chiudere la porta della sorella bagnando di lacrime la maniglia.



La venere di FirenzeWo Geschichten leben. Entdecke jetzt