𝖋𝖎𝖉𝖚𝖈𝖎𝖆 𝖊 𝖆𝖇𝖎𝖑𝖎𝖙𝖆'

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Mi ero fatto cogliere del tutto impreparato.

Non potevo uscire in cerca di cibo ─ ed abbandonare Namjoon da solo ─ ma non potevo nemmeno restare all'interno di questa casetta e resistere per tutta notte alla fame quindi, perché cercare altrove o resistere quando avevo proprio di fronte a me un pasto succulento?

L'ultima volta che avevo bevuto dall'umano avevo notato un gusto particolare del suo sangue, quasi singolare, ma questa volta l'unica cosa che volevo fare era riempirmi lo stomaco, non di certo classificare la bontà del suo sangue.

Mi ritrovai quindi a deglutire a vuoto, avvicinarmi a lui e chinarmi pur di lasciarmi annebbiare maggiormente la mente dalla necessità di mangiare.

Ne avevo bisogno e lui ─ volente o dolente ─ mi avrebbe aiutato.

Salii a cavalcioni sopra di lui spingendogli con forza le spalle contro il letto e scatenando il suo risveglio ─ improvviso e confusionario ─ osservandolo impassibile guardarsi attorno frastornato e debole a causa della pressione mentale a cui l'avevo sottoposto; non appena provò a muoversi, ritrovandosi con i polsi bloccati, sgranò gli occhi. Aveva capito.

«Jimin fermo-» esclamò agitato iniziando a dimenarsi in maniera molto più debole e insulsa rispetto il suo solito. «Jimin-»

«È ora di mangiare» ignorai le sue suppliche, avvicinando il viso al suo collo ─ del quale ne annusai la pelle facendolo trasalire ─ mostrai i canini affilati e fremetti all'idea di sprofondare nella carne del suo corpo fino a raggiungere l'arteria che mi avrebbe donato il mio pasto tanto desiderato.

«No aspetta! Mi ucciderai!» prese a dire agitato, alzandosi di scatto con il busto ─ nonostante i polsi bloccati contro il letto ─ e colpendomi il naso con la sua fronte. Grugnii e digrignai i denti in risposta constatando che no, non avevo rotto il naso ma che in qualsiasi caso si sarebbe riassestato comunque da solo. «Togliti da me!»

«Stupido umano» gli ringhiai nella mente, assalito da un improvviso ed incontrollabile istinto di caccia; non m'interessava quanto male avrei potuto fargli, se la fame chiamava io avrei risposto. E non mi fermai nemmeno quando lo sentii gemere dal dolore che quell'ennesima pressione mentale gli aveva causato, non mi fermai quando mi supplicò di lasciarlo andare mentre intrappolavo entrambe le sue mani in un'unica delle mie, non mi fermai nemmeno quando il collo che tanto sognavo di mordere era stato percorso da una lacrima solitaria.

Non mi fermai perché in quella situazione l'unica cosa che la mia mente aveva percepito era solo l'ennesimo aumento del suo battito cardiaco che aveva a sua volta aumentato la fluidità del sangue, ora ancora più invitante.

«Jimin per favore-» lo sentii supplicarmi con voce spezzata, terrorizzata, debole e anche rassegnata.

Di nuovo lo ignorai. Affondai i denti nel suo collo facendolo urlare per la cattiveria con la quale perforai la sua pelle e presi a succhiare avidamente ogni goccia di sangue a me disponibile, non facendo altro che peggiorare la situazione nel momento in cui ─ iniziato ad assaggiare il sangue ─ la fame si fece ancora più intensa.

Non sarebbe bastato un solo morso o un solo pasto. Ne volevo di più, molti di più e non mi sarei fermato fino a quando la fame non si sarebbe placata completamente.

Ero solito darmi un limite, scaglionare i pasti durante la giornata in modo da non abbuffarmi un'unica volta ─ motivo per cui arrivavo a fare anche cinque pasti giornalieri, di porzioni ridotte ─ ma questa volta non riuscii a darmi alcun contegno, continuai a bere senza concentrarmi minimamente sul gusto del sangue perché l'unica cosa che in quel momento era di mio interesse era quello di riempirmi lo stomaco concentrandomi sull'azione anziché sul sapore.

➽ Blood Instinct | Minjoon ✔Where stories live. Discover now