𝖎𝖘𝖙𝖎𝖓𝖙𝖔 𝖊 𝖙𝖗𝖆𝖕𝖕𝖔𝖑𝖆

543 67 49
                                    

*JIMIN*

Inseguii Namjoon verso il bosco a passo lento, dondolante, come a volergli imporre maggior paura.

Percepivo il mio corpo essersi abbandonato di nuovo all'istinto primordiale vampiresco e mai mi sentii così debole di fronte ad un umano; io, l'unico vampiro rimasto della Casata dei Park, incapace di mantenere il controllo di fronte ad un umano ferito con il quale avevo stretto un patto?

Quanto ero debole per continuare a farmi sopraffare dalla fame e dall'istinto? Quanto mi sono ─ e sono stato ─ viziato per perdere il controllo non appena mi rendevo conto di non poter ottenere nell'immediato ciò che più volevo?

Gli avevo fatto del male già due volte a causa del mio essere ingordo: la prima avevo agito con l'intento di portarlo alla morte, l'avevo morso, privato di una grande quantità di sangue per poi decidere di abbandonarlo a se stesso; la seconda volta invece nonostante le sue suppliche avevo continuato a prosciugare quel poco sangue che aveva recuperato e che gli consentiva di averne la minima quantità in corpo.

E ora? Conscio che un'ulteriore perdita di sangue sarebbe potuta essergli fatale perché non riesco a tornare me stesso? Perché anche se sento altri odori di cibo, di sangue, di prede, non riesco a far altro che seguire il suo odore?

«Ti vedo. Vengo a prenderti» gli sussurrai con tono basso, languido e da predatore. Era lì, nemmeno troppo lontano da me, sotto il mio sguardo attento e ─ tra non molti secondi ─ anche sotto le mie zanne.

Poi però si bloccò, si voltò e cambiò direzione facendomi corrugare le sopracciglia; puntai lo sguardo verso la zona in cui si era diretto ma prima di poter identificare di nuovo il suo odore e procedere, ogni cosa venne occultata.

Non sentii più l'odore del suo sangue, i suoi battiti si fecero più deboli ─ e smisi di percepirli vista la distanza ─ e attorno a me non si udiva più alcun rumore.

Corsi subito vicino all'ultima area in cui l'avevo adocchiato prima che scattasse scomparendo dalla mia vista, lo cercai in lungo e in largo, feci passare ogni nascondiglio, annusai ogni area, cercai resti di sangue ma ─ dopo interi minuti di ricerca ─ mi resi conto di quanta tremenda fosse la situazione.

Namjoon era sparito.

Mi feci prendere dal panico, tornai a percorrere ogni area, entrai in ogni residenza, sprecai ogni energia nel controllare ogni zona circostante ma nulla.

Namjoon era sparito e non avevo la minima idea di dove fosse; il collegamento mentale non funzionava ─ o per la distanza o per le condizioni del moro ─ non riuscivo nemmeno percepire il suo odore e non avevo la minima idea di dove fosse finito perché ormai era ovvio che non poteva essersi allontanato in quel modo da solo.

Qualcuno l'aveva preso.

E mi arrabbiai con me stesso, mi incolpai per la mia negligenza, per non averlo tenuto sotto controllo e per averlo preso quando era a poche centinaia di metri da me; per la prima volta mi sentivo deluso e vergognato da me stesso, dalla mia indole predatoria, dalla mia necessità del sangue e dall'arroganza con cui credevo sempre di aver sotto controllo ogni cosa.

E quasi mi venne da ridere quando sentii alle mie spalle le voci di Taehyung e Seokjin. Volli mettermi le mani nei capelli, strapparmi la gola e poter evitare di voltarmi e confrontarmi con loro.

Eppure quel pomeriggio non era iniziato bene e non si sarebbe certo concluso in una maniera migliore.

«Azz, qualcuno ha perso il suo giocattolino personale?» domandò Taehyung, squadrandomi da capo a piedi; vuole la sua rivincita, lo sento, vuole vendicarsi per l'umiliazione subita la scorsa volta proprio di fronte al fratello maggiore. «Oh, e a quanto pare sei a digiuno da parecchio tempo» aggiunse, sorridendo divertito perché sì, potevo essere superiore di entrambi messi insieme ma a stomaco vuoto, con la mente e il corpo ancora troppo istintivi, con quegli attacchi di energia che si portano alle spalle solo spossatezza e stanchezza, c'era ben poco che potessi fare.

➽ Blood Instinct | Minjoon ✔Where stories live. Discover now