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La musica assordante e la vista offuscata dalle luci mi impediscono di capire l'ordine del ragazzo che mi è di fronte, obbligandomi a chiederli di ripeterlo più volte.

Alla fine, scuoto la testa arrendendomi, e poso sul bancone un tacquino ed una penna, in modo che vi possa scrivere la sua ordinazione.

<<E quattro tequila siano!>> esclamo, facendo l'occhiolino al ragazzo il cui sguardo è finito sulla mia scollatura. Gli porgo il resto mentre se li scola uno dietro l'altro, e sosto la mia attenzione sugli altri clienti.

Il locale è piuttosto pieno questa sera, essendo sabato.

<<Roxy, tre birre al palo sei>> mi urla nell'orecchio Julio, l'altro barista di turno questa sera, per sovrastare la musica.

<<Agli ordini, capo!>> rispondo, portando la mano destra alla testa nel saluto militare. Prendo tre bottiglie da sotto il bancone e le metto sul vassoio, per aprirle prima di attraversare la sala portandolo.

<<Ecco a voi signori>> servo le bevute ai due ragazzi e torno alla mia postazione dietro al bancone.

<<Ti ringrazio>> mi rivolgo al mio collega, portando una Tennent's alle labbra. <<Per che cosa?>> mi domanda, togliendomi la bottiglia dalle mani,

<<Per impedire che ubriachi a metà turno, o perché ho convinto James ad abbassare il volume?>>, <<Entrambi>> rispondo sorridendoli.

<<A proposito di quel biondino- dice, riferendosi al dj del locale -mi ha riferito di dirti che l'ha fatto solo per te>> intuisco una punta di fastidio della sua voce, che mi spinge ad allungarmi per attirarlo a me.

<<Gelosone>> gli dico, divertita da questo suo comportamento infantile.

<<Lo sai>> risponde, stampandomi poi un bacio.

<<Avevi detto di aver smesso>>

Julio mi guarda a braccia conserte puntandomi uno sguardo di rimprovero addosso. Lo guardo, senza dire una parola, con la schiena contro il muro del palazzo e il vento a muovermi i capelli.

<<No, avevo detto che ci avrei provato a smettere>> ribatto, mentre una nuvola di fumo fuoriesce dalla mia bocca. <<Ma non è questo il modo giusto di farlo>> replica in uno sbuffo.

Da circa due mesi, Julio ha preso l'iniziativa di farmi smettere di fumare, non sono d'accordo ma mi limito ad assecondarlo, evitando di fumargli davanti. Ma ciò è difficile visto che i nostri turni di lavoro combaciano, e che quando esco nella pausa mi segue per controllare se e cosa fumo.

Riesco a limitare la dose di alcol solo per la consapevolezza di essere sul posto di lavoro, anche se in un night club.

<<Lo so, ma apprezza che ci sto provando>> gli rivolgo un sorriso ingenuo assieme ad un tono innocente, che gli fanno sempre effetto.

<<Lo faccio per il tuo bene, Roxy, lo sai>> Si avvicina per circondarmi la vita con le sue braccia, alzo la testa per riuscire a guardarlo negli occhi. Noto il sorrisetto che fa nel vedere la differenza di altezza, nonostante il tacco dieci che porto non raggiungo il suo metro e novanta, essendo io di uno e sessanta.

Sono piuttosto bassa per la mia età, ciò lo devo alla crescita bloccata intorno ai dodici, tredici anni, a causa del vizio del fumo attaccatomi dalle cattive compagnie che frequentavo al quel tempo.

So di essere stata una stupida, l'ho ammesso a me stessa in passato, ero una ragazzina il cui unico interesse era di sentirsi accettata dalle amicizie più grandi, arrivando a fare cose come fumare e bere, ad un'età in cui si dovrebbe solo giocare con le bambole.

Ancora adesso, dieci anni dopo, continuano ad essere miei vizi irrefrenabili.

<<Lo so bene, Julio, ma non puoi pretendere che dopo dieci anni, io smetta da un giorno all'altro>> Avvicino le labbra al suo collo per lasciarvi una scia di bacia, tiro fuori la lingua e ce la passo sopra per fargli sentire il piercing.

<<Sai l'effetto che mi fa Rox>> sussurra con voce maliziosa, spingendosi contro di me.

Improvvisamente scene del passato mi balenato in testa, questa stessa frase pronunciata da un'altra persona.

Mi obbligo a prendere un respiro profondo chiudendo gli occhi.

E' passato Rox, è tutto passato

ANIME GEMELLE - Non Si Sfugge Al DestinoМесто, где живут истории. Откройте их для себя