6

7.8K 308 23
                                    

Amelia Pov's
Quando apro gli occhi non sono nella mia stanza, questa è molto più ampia, luminosa e pulita. Il letto è morbido, coperto di lenzuola nuove e calde, di flanella, l'ho viste così solo in camera di Maximilian.La mano destra è fasciata, come la mia gamba sinistra e a dosso ho una camicia da notte, cos'è successo?

Non ricordo bene, sono sicura di essere stata anestetizzata, nella mia testa ci sono solo immagini confuse, ma ricordo alla perfezione la risposta di Max quando gli ho chiesto se amasse Olivia. Sono diventata un ''nessuno" tutto in un colpo, perché lei è la sua compagna. Perchè non potevo dimenticarmi proprio questa parte?

Scendo dal letto e mi guardo intorno, le pareti sono verde scuro, i mobili sono di un legno molto scuro, di fronte al letto c'è una porta che penso sia quella d'ingresso, una piccola libreria stretta e lunga vicino a un caminetto, con di fronte due poltrone di pelle e un tavolinetto.

Alla destra del letto c'è una toeletta, una cassettiera e due porte, una del bagno e una della cabina armadio. Al lato opposto delle grandi finestre con sotto un divanetto. Ah vero! Ho deciso di andarmene con il Re degli Alfa! In modo da avere un tetto sulla testa e stare lontana da Maximilian.

Entro nel bagno, senza dare troppa attenzione al suo design, mi sciacquo il volto e mi specchio, le mie iridi sono rosse, ma sono tranquilla, come no, a chi la voglio andare a bere? A me stessa? Sono arrabbiata con Maximilian e triste, perché ha rinnegato questi anni passati insieme con così tanta facilità.

Sento bussare alla porta, aprirsi e chiudersi. 《Non mi sembra di averti dato il permesso di entrare》dico appoggiandomi allo stipite della porta del bagno, guardando il Re che si siede tranquillamente su una delle poltrone. Non so neanche come si chiama.

《Non mi sembra neppure che me l'abbia negato》dice mentre una cameriera sposta dei piatti da un carello al tavolino, per poi andarsene in fretta, dopo avermi indicato una vestaglia piegata sopra la toeletta, che indosso.

Il Sovrano mi invita a sedermi vicino a lui, sul tavolino c'è di tutto, cornetti, frutta, biscotti, pasticcini, uova sode e chi più ne ha più ne metta. 《Non conoscendo le tue preferenze ho ordinato di portare un po' di tutto. Cosa preferisci da bere? Caffè? Tè? Spremuta?》

《Caffè》rispondo, è molto gentile, cosa vorrà? Non si fa nulla, senza avere qualcosa in cambio. Prendo un cornetto al cioccolato, sembra buonissimo. 《Devo darti alcune regole, per tutta la tua permanenza qui. Se deciderai di andartene, non ti fermerò sei libera di fallo》inizia rompendo un uovo crudo in un bicchiere, lo beve prima di continuare a parlare, mi viene quasi da vomitare.

《Non ti dirò di controllare le tue emozioni, in modo da non far apparire i tuoi occhi rossi, ma gradirei che non usassi i tuoi poteri qui. Io ti fornirò tutto ciò che desideri, abiti, gioielli, trucchi, ma dovrai assecondare qualsiasi mia richiesta. Inoltre, dovrai rivolgerti a me dandomi del voi o con gli appellativi "Maestà", "Re", "Mio Signore" o il più classico "Alfa" soprattutto di fronte ad altri》continua, fermandosi quando qualcuno bussa, entra la cameriera di prima con il caffè, lascia sul tavolino, la caffettiera fumante, le tazzine e la zuccheriera e se ne va.

Qui comunicano solo telepaticamente a quanto pare, o lo fanno solo di fronte a me. Sua Maestà, versa il caffè 《Zucchero?》chiede 《No, grazie》rispondo, sono un'amante dell'amaro.

《Quindi tornando al tuo discorso di prima, stando qui guadagnerei la libertà di espressione e sarei viziata da te, a quanto sembra...》《Da voi》mi corregge immediatamente bevendo il caffè, ma non gli verrà mal di pancia dopo aver mangiato un uovo crudo?

《Non mi sembra di aver accettato ancora tutte le regole e di abitare sotto il tetto di qualcuno di cui non conosco nemmeno il nome》ribatto, finendo il caffè veramente buono, fa freddo qui dentro, ho la pelle d'oca.

《Mi chiamo Andras, ma a parte una stretta cerchia di amici, nessuno può chiamarmi così, Amelia》a sentirlo nominare il mio nome un brivido mi sale sulla schiena. Bussano alla porta per l'ennesima volta, ma questa stanza è peggio di un porto di mare!

Andras dà il permesso di entrare e fa il suo ingresso il biondino spia, che si muove in maniera meccanica e con la schiena dritta, sembra un soldatino. Quasi quasi gli do fuoco ai capelli giusto per spaventarlo un po', ma per come mi guarda già lo è abbastanza.

《Lui è Enrico sarà la tua guardia personale》《Non ce ne bisogno, non uscirò dalla stanza》《Non starà con te per tenerti dentro, ma per difenderti》afferma e non posso far a meno di rimanere stupita, non dovrò stare tutto il giorno chiusa in una stanza? L'ho sempre desiderato, ma ora non saprei cosa fare uscendo. Cosa fanno le persone normali?

《E ho delle ultime regole, anzi richieste vorrei che ti sentissi a tuo agio qui e che facessi amicizia con il branco e le altre, perciò dovrai passare almeno un'ora al giorno nella sala comune o nel salotto delle donne》altre?

《Fammi capire, che ruolo ho qui? Da Maximilian ero un passa tempo e una ingratida ospite a tempo indeterminato, dalla morte dell'Alfa Roberto, invece da te?》《Saresti la mia nuova concubina》sorride.

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora