8-Guerra Aperta

577 29 11
                                    

Ilaria's pov

"Che macello..." Cesare tira un sospiro.

"Vado a prendere degli stracci per asciugare. Voi iniziate a sistemare il resto." Tonno si allontana, in cerca di qualcosa per rimediare al disastro che abbiamo davanti agli occhi: l'acqua proveniente dal bagno ricopre gran parte delle mattonelle sotto i nostri piedi. I divani sono squarciati da violenti tagli sui cuscini che sono stati ridotti in un cumulo di stoffa colorata e imbottitura. E, come se non bastasse, gli scaffali e gli oggetti sul retro, sono messi completamente a soqquadro e...

"No, il neon..." Cesare si porta le mani alla faccia quando vede che il logo del canale realizzato con le luci al neon è ridotto in mille pezzi. "Dai, sistemiamo questo casino."

"Prendo scopa e paletta."

Quando sono di ritorno, mi propongo per spazzare i resti del neon, ma Cesare mi ferma, prendendomi la scopa di mano.

"Faccio io." prima che posta protestare, ha già impugnato il manico e sta spostando i pezzi di vetro con la scopa. Non mi resta che teneregli la paletta.

"Grazie." dice lui.

"Figurati."

Mentre spazza, da uno sguardo agli scaffali vuoti e alle cose buttate per terra.

"Che palle mettere a posto." dice.

"Sono d'accordo. Voglio dire, è bellissimo vedere tutte le mie cose in ordine..."

"...ma" Cesare completa la frase al mio posto, "non ho la voglia di metterle in ordine proprio io!" ridiamo entrambi.

"Dai, almeno" riprende lui. "sono in compagnia." quando alzo gli occhi, noto lui che mi sta già studiando con sguardo.

"Già." mi avvicino a lui e gli dico, ironica. "Per tua fortuna!" lui fa una piccola risata.

Quando finalmente finiamo di raccogliere i pezzi, Cesare si butta sul divano rosso.

"Sei già stanco?"

"Non sono già stanco!" mi dice, facendomi il verso. "Sto appurando la gravità dei danni. E anche se i cuscini sono rovinati, il divano è ancora perfettamente utilizzabile."

Alzo gli occhi al cielo. "Ah, davvero?"

"Giudica tu!" con un rapido movimento della mano, mi afferra per un braccio.

"Ehi!"

Tirandomi verso di sé, mi fa perdere l'equilibrio e cado a peso morto sul divano, accanto a lui. Quando lo guardo, scoppia a ridere. Tento di protestare, provando a stento a trattenere le risate.

"Sei un cretino!"

Fingo di mettere il broncio e mentre lui ancora ride, afferro uno dei cuscini colorati e glielo scaravento in faccia, facendo volare la poca imbottitura rimasta all'interno.

"Allora è guerra!" esclama.

In men che non si dica mi ritrovo coinvolta in una battaglia condita da risate e colpi finti. Sferriamo contemporaneamente un colpo e i cuscini che abbiamo fra le mani si bloccano a vicenda. Oltre lo scudo di stoffa che ho davanti, intravedo due occhi che mi guardano e un mezzo sorriso ancora segnato da una risata.
Rimaniamo qualche secondo così, immobili, le nostre mani bloccate fra di loro e i nostri sguardi incrociati.

"Ragazzi..." la voce un po' imbarazzata di Tonno mi riporta alla realtà e lo stesso vale per Cesare. Entrambi ci voltiamo e non appena notiamo la sua presenza molliamo i cuscini e li ributtiamo sul divano. "ma cosa..."

"Battaglia di cuscini!" dice, prontamente Cesare.

"Battaglia che ho vinto, aggiungerei." gli dico, con fare altero.

"Oh, non credo proprio!"

"Comunque sia..." Tonno si appresta a interrompere la ridicola  discussione in procinto di scoppiare. "Ecco gli stracci. Iniziamo ad asciugare questo schifo."

Entrambi annuiamo e ci mettiamo per terra a pulire. Mentre strofino la pezza sul pavimento, nel tentativo di assorbirne l'acqua, noto qualcosa di strano: una macchia sul pavimento, che nonostante i numerosi tentativi, non viene via.

"Qualcosa non va?" mi chiede Cesare, vedendomi intenta a sfregare quell'unica mattonella.

"Quando avete disegnato una W indelebile sul pavimento dello studio?" chiedo, indicando la lettera nera che si ostina a rimanere per terra.

Lo sguardo di Tonno diventa stupito e al contempo pensoso.

"Mai..."



Abitante della Valle ||Space Valley||Where stories live. Discover now