14-A Colori

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Alice's pov

"Che ore sono?" chiedo a Margherita.

"Le sei in punto. Non preoccuparti non siamo in ritardo." 

Io e Margherita apriamo la porta dello studio e entriamo. Hanno dato appuntamento alle sei a tutte e tre, ma non so se Ilaria sia ritornata o meno dalla sua uscita con Cesare. Non ved, o l'ora di sapere come è andata, però. Appena varchiamo la soglia della stanza, Dario, Nicolas e Frank ci danno il venuto salutandoci. 

"Siete già arrivate." constata Nicolas, quasi stupito.

"In perfetto orario." dice Dario. "Anche se per te la puntualità è qualcosa di inconcepibile, Nic."

"Dove sono gli altri?" chiede Margherita. 

"Tonno è da qualche parte dello studio a editare, Cesare è uscito e dovrebbe tornare a momenti e Nelson ha detto di avere un impegno, ma ci raggiungerà il prima possibile." Annuisco. 

"Anche Ilaria aveva da fare. Ci raggiunge tra un po'."

"Va bene." Dario inizia a spiegare cosa c'è da fare oggi. "Programma della serata. Alice, avevi detto di avere qualche idea per sistemare la scenografia, giusto? Inizieremo a fare il progetto. Per quanto riguarda gli altri danni, noi ragazzi abbiamo asciugato il pavimento e sistemato la cucina. Margherita e Nic, voi potete continuare a mettere a posto i divanetti dei salotti. I neon dovrebbero essere intatti, tentate di risistemarli."

Quando finisce di parlare, ognuno prende i propri posti. Io seguo Dario a una scrivania. Fra i computer, i cavi e fogli di carta, Dario prende un blocco note e un astuccio e lo mette davanti a me. Mentre lui prende posto di fronte a me, inizio a tirare le linee per creare una riproduzione abbastanza fedele del set con la matita.

"La parte messa peggio è l'albero, dico bene?"

"Sì." mi dice Dario. "Wow, sei già a metà del disegno."

"Beh, non proprio, ma non è un disegno troppo difficile." dico, con gli occhi fissi sul progetto.

"Da quanto tempo disegni?"

"Non lo so in realtà." Dario mi ascolta, mentre la grafite striscia sul foglio. "E' una cosa che faccio da quando sono piccola. Alle medie scarabocchiavo sempre sul diario durante le ore di storia."

Dario ride. "Non mi stupisce che adesso studi grafica."

"Non sai quanto è stato diffide convincere i miei!" esclamo, alzando per un attimo lo sguardo. Quando lo faccio, noto che gli. occhi di Dario mi stanno osservando. Mi fermo un attimo e mi aggiusto gli occhiali sul naso. "Cosa c'è?" chiedo.

"Non ti ho sentito parlare così tanto, nemmeno all'incontro di ieri, al sushi." sento le guance arrossire e abbasso lo sguardo. In effetti ha ragione. Ero così presa dal disegno da non avere tempo per preoccuparmi di Dario.

"Già." dico.

"Oh, non tornare a rispondermi a monosillabi, ti prego!" Dario ride e fa ridere un po' anche me.  Continuo a lavorare al progetto, sotto l'occhio attento di Dario che segue il tratto della mia matita e che mi segue con attenzione nel procedimento. Il tutto condito da qualche chiacchiera.

"Siamo quasi alla fine." lo informo.

"Merito tuo." dice Dario. Io gli sorrido in segno di riconoscenza.

"Cosa fate?" io e Dario ci voltiamo. Nelson è alla nostra scrivania che guarda con espressione riflessiva il disegno.

"Oh eccoti, Nelson." dice Dario. "E' il progetto per il set. L'ha fatto Alice."

"Wow." Nelson continua scrutare il foglio, mentre il suo sguardo indugio tra me e Dario. "Complimenti, Alice."

Mentre parliamo, altre voci interrompono la nostra conversazione. Sento delle risate provenire dall'entrata e quando mi volto noto Cesare, sulla soglia della porta, scostarsi per far entrare Ilaria. Entrambi ridono e, quando notano che io, Dario e Nelson li stiamo guardando, fanno finta di nulla, simulando delle espressioni indifferenti. Mi viene quasi da ridere quando vedo l'espressione seria di Ilaria che tenta di trattenere una risata. Sembrano due bambini...

"Ciao belli!" esclama Cesare mentre appende la giacca all'appendiabiti all'entrata. Entrambi si avvicinano alla nostra scrivania. "Che si fa?" chiede.

"In realtà qui abbiamo finito. Il progetto è completo." Mostro a tutti il disegno, mettendo in mostra il foglio.

I presenti osservano con attenzione il disegno del set, che ricorda molto il set ancora intatto. A lato del foglio, sono segnate le note che descrivono il materiale necessario per la realizzazione. Cartapesta, tempere, pennelli eccetera. 

"Ottimo, direi." dice Nelson. "E' perfetto."

Tutti si congratulano con me e Dario. 

"Ora che abbiamo il progetto," inizia Nelson. "possiamo iniziare a lavorare. Già da domani che ne dite?"

"Sì." rispondo prontamente. "Sono d'accordo."

Non so per quale motivo, ma sono particolarmente fiduciosa nei confronti di questo lavoro. Non soltanto per la ristrutturazione del set. Non so perché, ma lavorare con questi ragazzi mi da una strana sensazione.


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