5 - 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑒 : 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑎 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑜

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In fondo, erano solo ragazzi, per loro era normale fare errori.

E quello era l'errore più grande della sua vita.

Chuuya non riusciva a togliersi dalla testa che era sbagliato quello che stavano facendo, eppure non riusciva a staccarsi dalle labbra morbide di Dazai, si sentiva stranamente al sicuro stretto fra le sue braccia, avvolto dal suo profumo e riempito dalle Sue attenzioni.

Forse aveva fatto la sua cazzata adolescenziale, baciare Dazai, lasciarsi toccare, dargli il suo corpo.

Eppure non riusciva a pentirsene mentre gemeva il suo nome avvolto dal piacere che gli provocava con pochi movimenti.

Se ne sarebbe pentito più avanti di certo, quando si sarebbe accorto di quanto gli avrebbe fatto male, ma lui ancora non poteva saperlo.

In fondo, era solo un ragazzo, un ragazzo accecato dal piacere carnale, in fondo, non poteva nemmeno sentire dolore, questo grazie al calore, che rendeva tutto anche troppo piacevole.

Stava rendendo Chuuya cieco ed irrazionale, ma non gli dispiaceva lasciarsi finalmente andare dopo quindici anni.

Dazai lo stava facendo stare bene, lo faceva sentire protetto, stringendolo a se, baciandogli il petto, marchiando il suo collo, mordendogli le labbra fino a farle gonfiare.

E chuuya aveva bisogno di quello, aveva bisogno di sentirsi amato, e Dazai lo stava facendo sentire amato e coccolato, con quei gesti dettati dall'attrazione che provava verso il rosso a causa dei forti feromoni.

E quella fu la loro prima volta, ma prima volta in cui si unirono in una cosa sola.

Loro due, che si erano tanto odiati adesso udivano soltanto i gemiti dell'altro, causati dall'entrata stretta che faceva impazzire Dazai e quei movimenti rudi che quasi facevano urlare Chuuya.

Una cosa però era certa, Il Mattino seguente quando Dazai si svegliò, completamente nudo e con addosso il corpo dell'altro, voleva soltanto darsela a gambe.

Sapeva che cosa significava far sesso con un Omega, e dio se voleva rifarlo, voleva sentire di nuovo i gemiti di Chuuya, le sue unghie graffiargli la schiena, le sue gambe strette intorno al bacino, però non poteva, sapeva benissimo che quando il calore sarebbe finito Chuuya lo avrebbe odiato.

Si stava approfittando di lui, dopo nemmeno un giorno in cui aveva scoperto la verità.

Si stava sentendo in colpa, forse.

Ma non poteva farci niente, era più forte di lui, il suo corpo di muoveva da solo.

Infatti mentre la sua testa rimuginava il suo corpo stava facendo tutto il contrario del star lontano dal rosso, anzi, lo teneva stretto a se con forza mentre giocava con alcune ciocche rosse intrecciandosele fra le dita.

Quando sentì un lieve mugolio e la testa di Chuuya spostarsi sul suo petto andando a nascondersi contro l'incavo del suo collo abbassò lo sguardo su di lui accarezzandogli la schiena delicatamente.

Ma a quanto pare Chuuya non era molto felice di quel tocco perché un lamento lasciò le sue labbra, era ancora mezzo addormentato e aveva la chiara intenzione di tornare a dormire ma il fastidio che provava alle natiche gli fece cambiare idea dopo qualche minuto.

<<Dazai...ti odio>> borbottò contro la sua spalla con voce roca, come se volesse ricordare al castano che non gli andava per niente a genio, anche se la notte prima aveva urlato il suo nome come una vera e propria puttana.

<<acido già di prima mattina noto>> sussurrò Dazai, un leggero sorriso sulle labbra, sollevato, lentamente lo fece spostare, e il rosso seguì i suoi movimenti girandosi nel letto e dandogli la schiena stringendosi la coperta contro al petto.

Dazai si mise a sedere osservando la schiena nuda e pulita del ragazzo che era scoperta. Subito di abbassò premendo le labbra sulla sua spalla risalendo subito dopo al collo sorridendo quando nota i vari succhiotti.

<<fermo lì stronzo>> brontolò subito Chuuya posando una mano sulla sua testa e allontanandolo <<non osare riprovarci>> velocemente sgusciò fuori dalle coperte andando a recuperare un paio di boxer dalla cassettiera e infilandosi una maglietta insieme ad un pantalone della tuta.

<<chuuya...ho fame>> brontolò nel mentre il castano mentre iniziò a rivestirsi anche lui, restando però coi soli boxer addosso. <<ti mangio se non mi dai qualcosa>> sussurrò avvicinando subito le mani ai suoi fianchi non riuscendo però ad afferrare il corpo dell'altro che era già sparito al di fuori della stanza.

<<ora ti faccio da mangiare, coglione>> brontolò il rosso mentre andò velocemente in cucina, non voleva rischiare un secondo round col suo collega.

𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒 ˢᵒᵘᵏᵒᵏᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora