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«Yoongi davvero mi sono ubriacato? Ho detto qualcosa di male? Che è successo? Ecco perché mi sentivo così frastornato appena alzato...» chiese Jungkook quando rientrò in stanza e svegliò frettolosamente il suo migliore amico «Yoon rispondimi!»

«Ma che cazzo ti prende, eh? Ma sei scemo?» urlò il grigio con irritazione «Che vuoi? Perché mi svegli? Che ore sono, dannazione!» guardò il suo orologio e il suo fastidio crebbe «Sono quasi le fottute 8 del mattino! Che vuoi?»

«Perdonami ma devo sapere che ho combinato ieri sera! Mi sono svegliato con una confusione assurda, non ricordo cosa ho fatto e tu devi dirmelo» spiegò di fretta.

«Nulla di che. Eri ubriaco fradicio, sei ritornato qui barcollando e canticchiando mentre ridevi come se quello che stavi facendo fosse la cosa più divertente di questo mondo, hai chiamato Jimin straniero e quattr'occhi e poi grazie a lui e Taehyung, io ti ho portato qui per riposare. Sei stato fortunato, nessun altro componente della famiglia ti ha visto in quelle condizioni» raccontò il più basso ritornando a chiudere gli occhi ma per l'ennesima volta Jungkook lo chiamò.

«Merda... Ma hai parlato poi con Jimin?»

«Si e devo dire che è molto perspicace e intelligente» rispose «I tipi come noi ma più come te li scova subito. Ha notato il tuo sguardo per niente gradevole verso lui e la sua famiglia»

«E ha voluto sapere il motivo reale per cui siamo qui, giusto?»

«Si, fottuto bastardo! Si!» Yoongi lanciò un cuscino addosso al corvino «Voleva saperlo ma per fortuna Namjoon è arrivato per richiamarli. Ma ha detto che domani cioè oggi ne avremmo riparlato. Che cazzo gli invento adesso, eh?»

«Ho già risolto io, Yoon! Gli ho detto tutta la verità!» ammise seriamente.

«Che cosa vuoi dire, Kook? Che cosa significa quello che hai appena detto!?» gridò il grigio in shock. A quel punto l'altro ghignò «Perchè ridi? Rispondi!»

«Mi fai così coglione da dirgli la verità? Gli ho detto la verità ma non tutta. Ho solo tralasciato il fatto che abbatteremo queste case per costruire un hotel di lusso con vista mare ma per il resto, sa tutto. Che lavoriamo in un'azienda edilizia e che ci hanno trasferito qui per alcuni progetti»

«Mi sento meno in colpa adesso anche se rimaniamo sempre nella menzogna... Solo un particolare non sa... Ma molto presto tutti scopriranno il vero motivo e mi dispiace perchè questa non è cattiva gente. Hai visto come ci hanno accolto? Come se ci considerassero parte della famiglia... E noi li stiamo solamente prendendo in giro. Merda!»

«Lo so purtroppo ma faremo una cosa... Dirò ad Hoseok di iniziare dagli altri progetti di ristrutturazione, costruzione e di lasciare l'hotel per ultimo... Escogiteremo in questo frattempo qualcosa, tranquillo» annunciò Jungkook con decisione, Yoongi acconsentì tristemente «Ma... I bagagli?»

«Ieri sera, mentre tu dormivi profondamente e tranquillamente, sono andato a prenderli. Dobbiamo solo sistemarli negli appositi posti»

«Grazie e... Scusa ma ieri sera la mia mente era troppo incasinata. Guardavo loro ballare, ridere e divertirsi con quel poco che hanno ed io mi sentivo solo un pesce for d'acqua. Poi ti sei messo a ballare anche tu...»

«Si, è stato divertentissimo! Sono proprio forti loro soprattutto Taehyung e Jimin» ridacchiò il grigio.

«Non è meglio una sexy o un sexy coreano o di qualsiasi altra nazionalità che loro?» Yoongi alzò gli occhi al soffitto per quel commento così idiota da parte del suo migliore amico.

«Ma chi cazzo se ne frega se è coreano, gitano o africano? Taehyung è prezioso sia fuori che dentro come tutti gli altri del resto...» dichiarò Yoongi.

«È da a malapena un giorno che siamo qui e già ti sei innamorato? Bene direi, procediamo alla grande! Scendi dalle nuvole, Yoon e pensa maggiormente a quello che siamo venuti a fare qui ossia lavorare e guadagnarci il pane»

«Ma secondo te io, lontano dalla mia immacolata e ricca vita in Corea, sto qui solo a lavorare e a non avere rapporti con nessun umano? Tu sei fuori, amico, te lo dico io»

«Bei rapporti umani ti sei scelto, davvero!» grugnì Jungkook avvicinandosi alla finestra e guardando fuori.

«Ma la smetti? Mi stai irritando con le tue frasi da razzista retrogrado. Io rimango qui... Se vuoi puoi andare via e trovare un'altra casa con persone che la pensano come te, che sono al tuo fottuto livello»

«Va bene, Yoon» rispose il corvino con disinteresse, guardava oltre quella finestra con molta attenzione.

Giù vi erano Taehyung e Jimin che indossavano solamente dei corti pantaloncini a fantasia e sembravano esercitarsi con assoluta concentrazione.

«Ma questi due sanno solo ballare e fare nient'altro?» Yoongi gli diede una gomitata sul fianco già stanco di quei commenti.

«Scommetto quello che vuoi che loro due sanno fare più cose di te, Kook» provocò il grigio.

«In quale ambito?» sogghignò il più alto.

«Pensi solo a quello, vaffanculo» Yoongi indietreggiò per mettersi le ciabatte e dirigersi verso la porta.

«Dove vai adesso, Yoon?»

«Vado dai miei amici, Jungkookie» esclamò il più basso per poi uscire con un sorriso stampato in volto.

Jungkook rimase alla finestra e continuò ad osservare quei due esercitarsi ma soprattutto i suoi occhi fissavano quel biondo dal carattere forte e usi insoliti.

Non poteva evitarlo, l'immagine di quel corpo così aggraziato senza neppure un indumento a coprirlo torturava i suoi pensieri.

Il maggiore sperava vivamente che la sua mente si dimenticasse presto di quell'immagine così vivida, non voleva di certo pensarlo nudo anche quando era vestito.

Jungkook scosse la sua testa per togliere quei pensieri e si accorse solo in quel momento di star guardando fisso il più piccolo e che quest'ultimo lo stava ricambiando con occhi confusi.

«Ma cosa cavolo sto facendo...?» sussurrò e si ritirò dalla finestra, sospirò a fondo e decise di scendere anche lui.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Where stories live. Discover now