La partita

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Lily si svegliò di buon'ora, salutando il nuovo giorno con un sonoro sbadiglio. E non era un giorno qualsiasi: era il giorno. Il giorno in cui avrebbe battuto suo fratello a Quidditch.
Era la prima partita dell'anno, e i Leoni giocavano contro le Serpi. Lily voleva bene a suo fratello, e sapeva quanto si era impegnato, ma contro metà del clan Weasley-Potter c'era poco da fare: non era realistico pensare di poterli battere, anche se Albus aveva dalla sua Scorpius, un gran sostegno sia in campo che fuori, e che in un certo senso era parte della famiglia, anche lui.
Si alzò dal letto, tranquilla, indossò la sua divisa da Quidditch e raccolse i lunghi capelli rossi in una coda, avviandosi verso la Sala Grande.
Roxanne l'aspettava già, con gli occhi sbarrati, elettrizzata come prima di ogni partita:
"Lily, mangia. Proteine, o cadrai giù da quella scopa. Sei magra come un fuscello."
Lily alzò gli occhi al cielo "Buongiorno anche a te, Rox. Cos'è, si sono risvegliati i geni di nonna Molly, stamattina?"
Roxanne scosse la testa con impazienza: "Dobbiamo vincere, Lily. È importante partire col piede giusto, e Al..."
Lily prese un sorso del suo succo di zucca, tranquilla:
"Al giocherà contro metà della sua famiglia. Conosciamo a memoria tutte le sue mosse. E poi, è mio fratello...sarei meno infelice, nell'ipotesi improbabile che perdessimo."
"Sei troppo sicura di te, Lily. I Serpeverde si sono allenati duramente..."
"Ma anche noi, Rox. Sta' tranquilla... è una partita, e noi sappiamo come giocare."
Roxanne si limitò a bofonchiare qualcosa, e si allontanò, verso il tavolo di Corvonero. Lily la vide sedersi accanto a Lorcan Scamander, e cominciare a chiacchierare accigliata, mentre lui la osservava con un sorrisetto divertito. Stava sicuramente sfogando tutto il suo malessere pre-partita.
Scosse la testa e distolse lo sguardo...e solo in quel momento si accorse che qualcuno le si era seduto accanto, e la osservava sorridendo:
"Buongiorno, piccola Lily."
Lily sobbalzò, ritrovandosi di fronte gli occhi azzurri e la chioma spettinata del suo migliore amico:
"Lysander!" gli diede un bacio sulla guancia, con un sorriso, mentre lui giocherellava con la sua coda, attorcigliandosi una ciocca rossa attorno all'indice. E come ogni volta, Lily sentì un brivido lungo la schiena, inspirando il suo profumo. Sapeva d'erba fresca, e natura, ed estate.
Il suo migliore amico, del quale era cotta da tempo immemore, e che sembrava non accorgersene affatto.
Non avevano parlato molto ultimamente...tra allenamenti di Quidditch, orari impossibili, e la nomina di lui a Caposcuola, non si erano visti molto.
Lysander era stato il primo, vero amico di Lily al di fuori della sua famiglia. Certo, era come se ne facesse parte, dato che sua madre, sebbene fosse un po' strana, era una cara amica dei suoi genitori, e di zia Hermione e zio Ron, naturalmente. Lysander e il suo gemello, Lorcan, avevano ereditato la verve  brillante del padre, sebbene sul volto di  Lysander si leggesse spesso lo stesso sguardo trasognato della madre, e Lorcan avesse un talento naturale nel cacciarsi nei guai. Non per niente andava d'accordo con suo cugino Fred. Ma Lysander... Lysander era tutta un'altra storia. Era stato per lei un terzo fratello maggiore, che l'aveva difesa e protetta da tutto e tutti, nel corso degli anni, fin dal momento in cui Lily, che aveva circa sei anni, si era sbucciata un ginocchio cadendo giù dalla scopa giocattolo di Al, e aveva trovato la mano di un bambino con gli  occhi sorridenti e una chioma spettinata che le tendeva una mano, pronta ad aiutarla. Gli stessi occhi nei quali si sarebbe persa e ripersa mille volte, a furia di guardarli. Gli stessi occhi che sembravano non vederla veramente, nonostante continuassero a sorriderle:
"Allora, pronta per la partita?"
Lily annuì, distogliendo lo sguardo. Era sempre stata brava a dissimulare qualsiasi cosa lei provasse: non un accenno di rossore, non un tremolio nella voce...solo gli occhi, a volte, la tradivano.
"Si, sono abbastanza tranquilla, anche se Roxanne crede che io la stia prendendo troppo alla leggera...ma insomma, lei sembra nata per andare a caccia del boccino, le mie pluffe non le para nessuno, Finnigan in porta se la cava abbastanza bene, e anche Hugo e quel Thomas funzionano bene insieme, come battitori..."
"A proposito di Samuel Thomas...mi spieghi perché continua a fissarti?"
"Che cosa?" fece lei, vaga.
Lysander continuava a giocherellare distrattamente con i suoi capelli:
"Thomas. Ti sta fissando."
Lily alzò le spalle "Non saprei, magari è una tua impressione."
Ma sapeva benissimo che non era solo un'impressione di Lysander. Aveva commesso il grave, gravissimo errore di baciare quel Thomas negli spogliatoi, l'anno precedente, presa dall'euforia per aver vinto la Coppa di Quidditch. Lui era carino, e c'era stata qualche allusione di troppo durante gli ultimi allenamenti...e in quel momento, le era sembrata una buona idea. Ma poi, lui si era preso una specie di cotta per lei, o forse ce l'aveva già da prima, e non l'aveva mollata per il resto dell'anno. Fortunatamente, le ultime due settimane erano passate in fretta, e Lily era riuscita ad evitarlo fino all'ultimo giorno a Hogwarts. Sperava che l'estate avrebbe contribuito a seppellire qualsiasi cosa lui credesse di provare, ma evidentemente non era stato così. E lei sapeva, sapeva benissimo che nessuno sarebbe stato per lei ciò che era Lysander.
"Non me la bevo, Lily...lo sai, vero?"
Lily si voltò a osservare il volto sereno di Lysander, e le parve che per un attimo il suo sorriso distratto si fosse indurito, come congelato:
"Non so di cosa tu stia parlando, Lys."
"Il tuo sopracciglio sinistro, Lily."
"Cos'ha che non va il mio sopracciglio sinistro?"
Lui sorrise, sornione:
"Si solleva impercettibilmente ogni volta che menti."
Lei spalancò gli occhi, poi sbuffò per dissimulare l'irritazione per il fatto che, come sempre, poteva mentire a tutti ma non a lui. La conosceva da troppo tempo e troppo bene.
"Sciocchezze!"
"Non sono sciocchezze, e lo sai.
È dall'ultima partita dello scorso anno che fa così...non che prima non ti guardasse, ma è diventato più insistente. Non ti ho chiesto nulla prima perché...insomma... non è il primo né l'ultimo che ti guarda in quel modo."
Lily colse l'occasione per cercare di deviare il discorso, tentando un sorriso:
"In che modo, esattamente?"
Lui alzò gli occhi al cielo "Lo sai, in che modo..."
"No, non lo so..." fece lei, divertita.
Lui la fissò negli occhi, e per un breve, brevissimo istante, Lily credette di vedere nelle sue iridi azzurre un moto d'irritazione. Aggrottò le sopracciglia, perplessa: Lysander era un tipo estremamente tranquillo, era difficile vederlo irritato o arrabbiato per qualcosa.
"Come se ti volessero mangiare, Lily.
Oh, insomma, non avrei mai pensato di dover affrontare una conversazione del genere con te, ma solo tu fingi di non vedere che è dal quarto anno che mezza scuola ti muore dietro."
"E allora?" fece lei, dura.
"E allora...niente. Penso che Thomas sia un'altra delle tue conquiste" rispose lui, con un sorriso docile. I suoi occhi avevano ripreso la solita espressione tranquilla, capace di infonderle una calma innaturale, per lei. Per questo, era l'unico con il quale non riuscisse ad arrabbiarsi.
Rispose con un'alzata di spalle, più tranquilla, e alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere una testa bionda avvicinarsi a loro:
"Lysander... andiamo?"
Eccola. Lily stava cominciando a chiedersi come mai la sua voce fastidiosamente dolce non fosse ancora nei paraggi.
"Solo un momento, Claire. Arrivo."
Lei annuì, e si avviò fuori dalla Sala Grande:
"Buona fortuna per la partita, Lily!"
"Grazie, Claire" fece, con un sorriso, dissimulando il peso che le si era appena annidato sullo stomaco.
Rimase ad osservare la morbida chioma bionda della ragazza allontanarsi da loro. Lily si chiedeva come fosse possibile che esistesse una ragazza così perfetta.. il viso rotondo e pulito di una bambina, occhi da cerbiatto e un sorriso dolce che avrebbe fatto tenerezza a un'acromantula...e per di più, era adorabile. Lily non ricordava di averla mai vista scortese, o di malumore, o arrabbiata. E si sentiva terribilmente in colpa per non riuscire a sopportarla, per non riuscire a tollerare che la zuccherosa bionda perfetta che rispondeva al nome di Claire Gilbert stesse con Lysander, mentre lei era costretta a mandar giù quel magone allo stomaco che la opprimeva ogni volta che li vedeva insieme. Claire stava con Lysander dalla fine dell'anno precedente... Più o meno da quando lei, terribilmente euforica per la vittoria della Coppa delle Case, e terribilmente disperata dopo averli visti baciarsi sotto gli spalti, poco dopo la partita, aveva pensato bene di baciare quel Thomas negli spogliatoi.
"Buona fortuna, Lily. Ci vediamo dopo la partita."
Lysander si congedò dandole un bacio sulla fronte, e Lily rimase lì, a guardare la sua schiena allontanarsi da lei.
E si chiese se lui realmente non riuscisse a vedere quanto lei soffrisse in momenti come quello, oppure se fingesse di non vedere, come lui l'aveva accusata di fare.

Qualcosa per cui vale lottareWhere stories live. Discover now