"Vuoi venire ad Hogsmeade con me, sabato?"

537 28 9
                                    

Roxanne sbuffò, relegata nell'angolo più remoto di quella polverosa biblioteca. Quel sabato mattina, si era rintanata lì sperando di riuscire ancora una volta a evitare Lorcan, e nel frattempo di rimettersi in pari con l'immensa mole di compiti che aveva lasciato indietro, troppo presa dagli allenamenti di Quidditch e da quella partita che avevano pure perso, alla fine. Non aveva ancora del tutto perdonato Lily per la sua troppa sicurezza, ma negli ultimi giorni l'aveva vista così stanca e distratta che aveva deciso di lasciar perdere.

La biblioteca era l'ultimo posto dove Lorcan si sarebbe aspettato di incontrarla, e sicuramente anche l'ultimo posto dove lui stesso sarebbe mai andato. Era in una botte di ferro.

Lui le aveva mandato biglietti spiegazzati tra le zampe della sua civetta grigia e soffice, origami svolazzanti e persino messaggi in codice tramite qualche malcapitato studente del primo anno. L'aveva aspettata alla fine di ogni lezione e ogni allenamento di Quidditch, sempre attento a non farsi beccare da Fred, ovvio...e la cosa l'aveva fatta infuriare ancora di più. Lei si era limitata ad ignorarlo e a cercare di evitarlo in tutti i modi: era davvero arrabbiata, e si era stancata di quella situazione. Non avrebbe mai pensato che avrebbe affrontato una situazione del genere, nella sua vita, ma la verità era che si era innamorata di Lorcan, che lo volesse o no. Adorava la sua risata, i suoi occhi verdeazzurri così vivaci, e il suo modo unico di farla sentire bene con sé stessa, di farla sentire bella, e femminile, come non riusciva ad essere quasi mai. Era sempre stata un po' il maschiaccio della famiglia, per la verità, ma con lui aveva imparato a scoprire una nuova parte di sé che non conosceva: più dolce e tranquilla, e allo stesso tempo più donna, senza vergognarsi di esserlo.

Qualche volta le era pure balenata in mente l'idea di correre da Fred e dirgli tutto, ma si era imposta di non farlo: era una responsabilità che toccava a Lorcan, e se lui non era pronto ad affrontare suo fratello per quello che c'era tra loro, allora, semplicemente, non era pronto per lei. In più, sapeva benissimo che Fred non avrebbe mai perdonato a Lorcan di averlo saputo da qualcun altro che non fosse lui...avrebbe solo peggiorato le cose. Odiava quell'assurda situazione, e l'essere costretta a tenersi sempre tutto dentro per paura di rovinare l'amicizia tra Lorc e suo fratello, e soprattutto dover essere condizionata da quelle stupide regole da maschi.

Sbuffò sonoramente per l'ennesima volta, chiudendo con un tonfo il librone che gli stava davanti e cominciando a tossicchiare per la troppa polvere. Si beccò un'occhiataccia da Madama Pince, ancora più incartapecorita di quei volumi ammonticchiati sugli scaffali, e alzò gli occhi al cielo: quella biblioteca era un carcere, con quella vecchia megera a fare da carceriera. Osservò con nostalgia il campo da Quidditch, oltre le finestre, e il cielo terso, senza l'ombra di una nuvola. Avrebbe dato qualsiasi cosa per un giro sulla sua scopa...ma temeva che Lorcan le avrebbe teso un'imboscata anche lì. Sospirò, poggiando la fronte sul grande tavolo di legno, e i riccioli scuri le scivolarono sulla testa, coprendole la visuale. Rimase in quella posizione per qualche minuto, tentando di svuotare la mente...ma quando sollevò nuovamente il viso, si ritrovò davanti la chioma bionda e spettinata di Lorcan, che la osservava con un ghigno divertito stampato sul volto.

"Ciao, Rox."

Lei gli lanciò un'occhiataccia, esasperata: "Che vuoi, Lorcan?"

Lui mise su un finto broncio che, in altre circostanze, lei avrebbe trovato adorabile. Sbuffò, infastidita, guardandolo ancora più torva:

"Non hai neppure letto i miei biglietti, Rox..."

"Ovviamente non l'ho fatto, Lorcan, dato che non ti sei neppure scomodato a venire a cercarmi di persona."

"Non è vero!" protestò lui, con le sopracciglia aggrottate "ti ho aspettato alla fine di ogni lezione, ma..."

"Oh, sì, sei venuto a cercarmi ogni volta che Fred era girato dall'altra parte!"

Qualcosa per cui vale lottareWhere stories live. Discover now