Chapter V (Plan)

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'"Ah si, Tiffany, dai - oh, merda - si, piccola," gemette, facendomi sorridere. "Le tue labbra su di me, aspetta non è possibile - cazzo - mi devo alzare."'

Sobbalzai nel mio letto, ero sudata per tutto il corpo. Mi girai verso l'orologio sul muro. Ah, non di nuovo. Non poteva stare fuori dalla mia testa? Mi spaventava da morire, e cavolo, avrei potuto fare certi incubi a trent'anni, non adesso. Tremavo al pensiero che a quell'età sarei stata ancora con lui.

Appena scattarono le cinque di mattina, di nuovo, decisi di pensare a come scappare da lui senza lasciare l'Università e senza che io venga uccisa.

Mi alzo lentamente dal mio letto e mi reco verso il mio diario. Sì, ne scrivevo uno. Mi faceva sentire meglio quando scrivevo qualcosa che magari non potevo dire ma che rimaneva nella mia testa. Accesi la luce e mi sedetti alla scrivania.

**

Ora erano le sei di mattina. Mi maledissi e corsi verso il bagno, sbattendo la porta. Ero in ritardo! Avevo bisogno di essere pronta per le sette e trenta!

Mi spogliai e accesi l'acqua velocemente, prima di entrare nella doccia definitivamente. Uscii, mi spazzolai i denti e pettinai i capelli, facendo una coda. Camminando verso la mia camera di nuovo, indossai il mio vestito preferito. Era di un colore crema, aderente e arrivava fino a metà coscia. Visto che faceva freddo fuori e volevo dare una buona impressione nel mio primo giorno in Legge, aggiunsi una nera giacca sportiva al mio outfit. Sorrisi prima di realizzare una cosa. Harry Styles era in Legge.

Sospirai e velocemente mi spogliai di nuovo, mettendomi davanti al mio armadio. Sarei sembrata una merda oggi, di sicuro. Dopo, con il mio piano, poteva capire quant'era stupido ad ingannarmi e avrei potuto denunciarlo in qualche modo. Diverso da come avevo pianificato, ma ero convinta che poteva accadere.

Alla fine decisi di indossare una vecchia maglietta dei Guns N'Roses con dei buchi [Ovviamente dei fori fatti apposta.], sotto dei jeans stretti, quelli che avevo usato per andare a casa. Fortunatamente, mamma non era lì ...

Non mi truccai, presi la borsa e il cellulare e uscii dal dormitorio. Chiusi a chiave la porta e corsi giù per tre piani per poi uscire definitivamente dall'edificio.

Camminai in strada, senza prendere la mia macchina, e fermandomi in un piccolo ristorante chiamato Au Bon Pain. Presi un tè freddo e un cornetto, per mangiarlo prima che la lezione al Campus iniziasse. Arrivai all'edificio e andai nella classe. Ero stata una dei primi ad entrare, e mi guardai intorno nella stanza mezza vuota.

Mi stavo per andare a sedere di fronte, ma sentii qualcuno fischiare. Sbuffai e mi girai, vedendo una massa di ricci marroni dietro di me. Era in piedi e i miei occhi si spalancarono appena lui mi sorrise notandomi. Harry. Mi fece un segno con la mano per dirmi di sedermi accanto a lui. Roteai i miei occhi e si andò a sedere dove volevo andare io, ma non obiettai e mi sedetti dove mi aveva detto.

"Brava ragazza." Sussurrò.

Sospirai annoiata e tirai fuori i miei libri. L'insegnante entrò e ci sorrise, iniziando a spiegare come si sarebbe svolto l'anno. Non stavo ascoltando, ero troppo occupata a pensare all'assassino seduto accanto a me. Lo guardai, notando che mi stava già fissando, facendomi sentire angosciosa. Feci una faccia strana e aspettai che parlasse.

"Non ti sei truccata?" chiese. Un sorriso amaro si formò sulle mie labbra e lo guardai attentamente, scuotendo la testa.

"Perché? Vuoi dire qualcosa incontrario a riguardo?" replicai innocentemente.

Ridacchiò e disse "No, infatti mi piace. Questo prova che sei carina anche senza trucco, ma naturale."

Sorrisi, stupita. Era stato carino.

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora