Chapter XI (Fear)

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Questo capitolo è un bel pò lungo, spero siate contenti; un solo avvertimento: ci sono scene di sesso ben descritte, quindi leggete solo se siete interessati. Vi ringrazio in anticipo perchè siete sempre molto dolci! Secondo avvertimento: non ho riletto prima di postarlo perchè ho fatto tutto di corsa, quindi se trovate eventuali errori avvertitemi nei messaggi privati senza insultare, grazie e buona lettura :) xx

Nel capitolo precedente di Compulsory

“A-aspetta Harry. Voglio domandarti una cosa.” Sussurrai.

Aspettò la mia domanda.

“C-cos’hai fatto ieri mentre dormivo?” domandai nervosamente. Non era una buona cosa.

Si immobilizzò, le sue labbra rimasero sulla mia guancia per un momento, prima di togliersi, e potei osservare meglio il suo bel viso. Sembrava confuso, così sospirai, cercando di riformulare.

“H-hai ucciso qualcuno ieri?” balbettai.

La sua bocca si aprì e aggrottò le sopracciglia appena l’oscurità si fece spazio nei suoi occhi verdi, e sapevo che avevo fatto qualcosa di veramente cattivo appena tese la mascella e la rabbia attraversò i suoi occhi.

Allargò le narici e la sua voce era frustrata. Volevo tornare indietro, ma mi posò sul divano, mettendosi a cavalcioni su di me e scendendo così che il suo viso fosse vicino al mio. Ero spaventata dalla luce nei suoi occhi, aspettando una sua prossima mossa. “Perché stai dicendo questo?” sbottò.

Ero in trappola.

Non risposi, il mio corpo si era immobilizzato a quel contatto. Afferrò duramente il mio mento, le sue dita scavavano nella pelle, facendomi trasalire.

“Allora?” ringhiò.

“E-e … era nelle notizie.” Balbettai, la mia voce tremava per il nervosismo.  Aggrottò le sopracciglia, ovviamente pensando a cosa rispondermi.

La sua mascella era ancora tesa, e non volevo far aumentare la sua rabbia, così presi la sua guancia con la mia mano sinistra, accarezzando la sua soffice pelle con il dito. “Per favore non essere arrabbiato con me.” Chiuse gli occhi, si calmò per un momento prima che la frustrazione tornò.

“Pensi che sia stato io?” sbottò.

Aggrottai le sopracciglia, pensando che risposta potessi dargli. Voglio dire, sicuramente lui era un assassino, ma era con me quella notte, e avevamo dormito insieme!

“No.” Sospirai.

Pensai che avevo fatto bene a dare quella risposta e che lui fosse stato felice, ma avevo chiaramente sbagliato visto che gli uscì una risata amara, scuotendo la testa in disaccordo. Oh merda. E ora?

L’aveva fatto?

I miei occhi si spalancarono per lo spavento e provai ad uscire dalla sua stretta ma mi tirò uno schiaffo sulla guancia, facendomi sobbalzare dallo stupore, portai una mano sul mio viso.

Mi tirò i capelli, una lacrima mi scese da un occhio. Cosa stava accadendo improvvisamente?

“Non provare ad allontanarti da me!” urlò. Un singhiozzo mi scappò, il mio corpo tremava. Odiavo quel lato di lui. “Hai paura di me?” sussurrò, la sua voce rimbombava nella mie orecchie. Diamine, adesso? Cazzo!

Ma quand’era normale, tutto carino e dolce, io non avevo paura. Volevo l’Harry che mi aveva portato la colazione al letto, che era uscito dalla doccia ridendo, quello che mi ha fatto dubitare che fosse solo un bastardo senza cuore.

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Where stories live. Discover now