-Fai il bravo

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Cominciavo a sentire la mia mente offuscata da tutto l'alcol ingerito.
Luca era seduto al mio fianco sul divanetto e continuava a poggiare il suo braccio sullo schienale dietro di me imperterrito, nonostante i miei vari tentativi di scollarmelo di dosso. Nel frattempo l'ennesima bottiglia era arrivata al tavolo e, assieme a questa , un bigliettino di carta era giunto davanti ai miei occhi.
In modo decisamente goffo acciuffai velocemente il biglietto cercando di aprirlo senza strapparlo; quello che vidi scritto a penna all'interno mi fece cacciare una risatina sommessa che fu abbastanza però per attirare l'attenzione del moro accanto a me.
Forse per la mia poca lucidità o forse per la sua velocità, Luca riuscì a strapparmi il bigliettino da mano senza che me ne accorgessi.
"Wa addirittura il numero t'è lasciat stu scem?" si agitò sul posto con il bigliettino in mano a mezz'aria. I miei amici cominciarono a fare battutine e sghignazzare come loro solito.
Lo guardai senza riuscire a proferire parola. Cosa stava succedendo? Era per caso un Luca infastidito quello difronte a me?!
Scoppiai a ridere di getto mentre lui metteva su una faccia scocciata e infastidita.
Nel giro di qualche minuto il cameriere, davvero carino, fu di ritorno con tutti i bicchieri  puliti necessari. Giunto davanti a me cercò di decifrare la mia espressione in seguito all'accaduto. Cercai di trattenere la mia risata sentendo il moro affianco a me agitarsi mentre faceva qualche tiro dalla sua canna.
"Bello portati sta roba va, tieni anche questo" esordì Luca stizzito, poggiando sul suo vassoio tutta la spazzatura sul tavolo e aggiungendo come tocco finale il fatidico bigliettino.
"Veramente questo è per la festeggiata" uscì da bocca del cameriere mentre poggiava il bigliettino sotto il mio bicchiere.
Giuro su Dio che sarei scoppiata a ridere entro un paio di secondi.
Ringraziai imbarazzata il cameriere e Luca sospirò pesantemente, a momenti sarebbe uscito fumo dalle sue orecchie.
"Fratè veramente te lo puoi prendere, non ci servono sottobicchieri" insistette il ragazzo accanto a me. Qualcuno cominciò a ridacchiare, Ava difronte a me era accasciato sul tavolo mente Lollo e Mirko battevano le mani ridacchiando.
Intanto Luca aveva assunto una postura da vero ragazzaccio e continuava a lanciare sguardi di sfida al povero ragazzo in divisa.
Cominciava ad infastidirmi questo suo atteggiamento prepotente così decisi di intervenire.
"Grazie del pensiero ma non sono interessata, perdonami" gli sorrisi dolcemente.
"Sarà per la prossima volta allora" mi fece l'occhiolino in cameriere.
"Sarà per la prossima volta gnegnegne" scimmiottò Luca "Ja fai il bravo".
Sembrava un vero bambino.
Dal canto suo il ragazzo scosse la testa andando via e lasciandomi un piccolo sorriso.
Appena fu via un boato si alzò nel tavolo, tutti ridevano e davano il cinque al moro prepotente e arrogante di fianco a me.
A quel punto mi alzai scocciata dirigendomi verso il bagno e nel tragitto di ritorno mi presi qualche secondo per scusarmi con il cameriere di prima per il comportamento idiota di tutti, povero ragazzo.
Luca mi guardava dalla vetrina e quando fui di nuovo al tavolo, seduta lontano da lui, mi guardò sbuffando con aria scocciata.
Cosa credeva, di avere il diritto di inscenare un teatrino del genere con me?!
Il resto della serata andò avanti tra occhiatacce da parte di Luca e risate varie.
In fin dei conti i suoi amici erano divertenti, a differenza sua.
Quando fu il momento dei saluti i ragazzi si scambiarono i numeri promettendo di sentirsi e fare un gruppo WhatsApp insieme, il solo pensiero di condividere un gruppo con Luca mi angosciava. Così finsi disinvoltura accendendomi una sigaretta e guardando per aria mentre mi alzavo dal tavolo, lasciando di proposito La Rosa della discordia nel dimenticatoio.
Alla fine salutai Ava e Lollo con un bacio sulla guancia e mi avviai verso la macchina evitando il moro che mi aveva perseguitata per tutta la serata.
E quando credevo di essere arrivata sana e salva nell'auto di Daniel, la realtà tornò a farmi visita con la voce di Luca.
"Fai la seria, lo so che l'hai lasciata di proposito." disse quando fu davanti a me, sventolando la rosa davanti ai miei occhi.
Sbuffai roteando gli occhi al cielo e acciuffando al volo il fiore, per poi buttarmi in macchina con fare stanco.
Lui ridacchiò lanciandomi un bacio e corse via verso i suoi amici.
Non vedevo l'ora di mettermi a letto e porre fine a questa serata.

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