-Tigre interiore

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Ero appena rientrata in casa dopo aver visto il mio futuro studio, mi stavo rilassando mentre fumavo una sigaretta e bevevo il mio amato caffè appena fatto.
Erano più o meno le sei del pomeriggio, così pensai bene di restaurarmi con un bel bagno caldo. Preparai la mia vasca, gettai un paio di sali da bagno profumati e sistemai i miei vestiti comodi sulla lavatrice. Poi mi accinsi a scegliere una bella playlist di musica e mi sistemai beatamente fra la schiuma.
Con molta tranquillità mi feci uno shampoo e mi lavai delicatamente il corpo.
Luca non si era più fatto sentire dopo quel messaggio, il che mi rendeva nervosa.
Avevo un brutto presentimento, lo ammetto.
Quando finii uscii dall'acqua sistemandomi freddolosamente nel mio accappatoio e racchiudendo i miei lunghi capelli in un asciugamano.
Stesi una bella crema idratante sulla mia pelle, per prepararla al trucco e mi guardai allo specchio.
Mi sentivo molto meglio ora, come rinata.
Scambiai qualche messaggio sul gruppo con le mie amiche mentre mi crogiolavo nella nullafacenza.
Quando il cellulare squillò risposi prontamente alla chiamata di mia madre.
Le raccontai della mansarda sentendola felice per me e poi mi aggiornò velocemente sul fatto che per quella sera avrebbe dormito dal suo compagno.
Mio fratello a quanto pare sarebbe tornato per le nove dopo aver mangiato con gli amici a una rosticceria del paese. Il giorno dopo entrambi avevamo scuola, perciò la sveglia sarebbe suonata presto per mia sfortuna.

Mi spruzzai un po' di profumo e mi gettai sul divano in attesa di una chiamata di Luca.
A quanto pare ero perfettamente in orario, così smanettai annoiata sul mio cellulare.
Da quello che avevo capito i miei ragazzi avrebbero guardato la partita al loro solito covo quella sera, poi si sarebbero spostati in qualche luogo più affollato per fare festa.
Quando guardai l'orario sullo schermo del mio cellulare e mi accorsi che erano passati ormai venti minuti cominciai ad agitarmi sul divano.
Che fine aveva fatto Luca? E soprattutto perché non dava segni di vita?
"Ok, alle nove e mezza precise lo chiamo" dissi a me stessa cercando di tranquillizzarmi.
Cominciavo a sentirmi nervosa e stupida, che cazzo di atteggiamento era questo?
Sparire una giornata intera e poi fare tardi... o addirittura darmi buca?!
'Ti sta dando buca infatti!' gridò la mia coscienza.
Nel frattempo mio fratello rientrò facendomi sobbalzare sul divano.
"Tutto ok?" mi chiese titubante vedendomi mordicchiare le mie unghie freneticamente.
"Si tutto ok" borbottai fingendo un sorriso, che però non sembrò convincerlo.
Nonostante ciò capì di dovermi lasciare in pace, così si diresse in camera sua silenziosamente dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.
Mio fratello non era mai affettuoso con me... dovevo proprio avere un'aria disperata.
Senza attendere un minuto di più decisi di telefonare il moro stronzo.
Quando capii che l'inoltro di chiamata stava durando troppo, pigiai nervosamente il tasto rosso. Ritentai un altro paio di volte prima di rassegnarmi e gettare il cellulare dall'altra parte del divano.
Ero una fottuta idiota, ecco cosa ero.
Cosa credevo? Che solo perché Luca aveva detto "ti amo" io fossi davvero obbligata a credergli?
Che stupida!
Era stato così dolce con la bocca e poi mi dava perfino buca al nostro primo mese insieme. La cosa peggiore era poi sentirmi così in bilico e confusa per la sua mancanza di avviso.
Come se si fosse dimenticato di me.
Ma non capivo, tutte quelle storie, la famiglia, i suoi comportamenti.
Mi sembrava così sincero... eppure aveva rovinato tutto.
La cosa peggiore era che io me ne stavo ancora qui sul divano con gli occhi colmi di lacrime dalla rabbia... ad aspettarlo.
Speravo in un messaggio improvviso, una scusa repentina, che si facesse vivo... non so, che facesse qualcosa.
Invece guardando l'orario mi resi conto che erano ormai le dieci, era passata un'ora e il moro non aveva dato segni di vita.
'Per l'ennesima volta, che fine ha fatto la tua tigre interiore peste?' mi diede una strigliata la mia coscienza interiore.
"Fanculo" sbuffai asciugandomi le lacrime e accendendomi una sigaretta.
Non me lo meritavo.
Inoltre ad aggiungere un pizzico di rabbia in più , che dico un pizzico... UNA VAGONATA di rabbia in più, ci si metteva il mio orgoglio femminile.
Non per presunzione ma nessuno mi aveva mai dato buca così, non lo avrei certo lasciato fare a Luca stronzo D'Orso.
Perciò presa da una smania di coraggio e spirito oserei dire vendicativo, chiamai i miei amici pronta ad uscire.
Al diavolo D'Orso, non sarei rimasta a casa a piangere come una deficiente.
Non nego che in un angolo nascosto della mia mente ero preoccupata che gli fosse successo qualcosa, ma cosa mai poteva capitargli?!
Inoltre il fatto che per una giornata intera non mi avesse degnata di una minima attenzione ed era stato strano, incrementava l'idea che mi avesse semplicemente dato buca.
Certo il suo messaggio con quel "ti amo" e smancerie varie del pomeriggio smentiva la teoria... ma ero così confusa che ormai volevo solo uscire a prendere aria e smettere di piangere.
Quando uscii di casa il senso di preoccupazione mi assalì ancora di più, così nonostante la rabbia e l'orgoglio gli inviai un messaggio per chiedergli se almeno stava bene.
Quello che mi fece raggelare sul posto mentre scendevo le scale fu vedere che aveva visualizzato il mio messaggio e lo aveva ignorato.
Ero proprio una cretina.
Preoccupata per uno stronzo che dopo avermi dato buca si concedeva anche il lusso di ignorarmi completamente.
Non sapevo cosa stesse succedendo ma ero certa di quello che stava accadendo al mio cuore.
La mia corazza da dura stava per crollare ufficialmente dopo aver ricevuto una secchiata gelata di delusione. Perché niente ferisce e avvelena quanto una delusione.
Tendevo a non crearmi mai aspettative sulle persone ma... Luca era riuscito a insinuarsi nella mia fortezza di certezze e, a quanto pare, a farle sgretolare lentamente.
Avrei voluto davvero sapere cosa stava pensando in quel momento, essere una mosca per vedere cosa stesse combinando.
Il mio istinto mi faceva sentire preoccupata per lui, la mia rabbia da testa calda invece stava cercando a tutti i costi di intralciare il mio buonsenso e la mia capacità di ragionare lucidamente.
Magari la mia preoccupazione però era sensata...
O forse era semplicemente uno stronzo.
Sbuffai risvegliandomi dai miei pensieri quando l'auto di Francesco si fermò davanti casa mia con una frenata brusca.
"Corri bel culetto, ringrazia che ti amo perché mi stai facendo perdere i minuti più importanti della partita... stronza!" scherzò intendendo che fosse successo qualcosa.
Sapeva captare quando avevo voglia o meno di parlare e, in questo momento, aveva già intuito che era meglio evitare il discorso su qualsiasi cosa mi avesse ridotto in quello stato.
Io ridacchiai tirando su con il naso e sorridendogli grata.
Lui partì accarezzandomi la testa affettuosamente.


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CIAO BABIEEES!
Eccoci col nuovo capitolo.
Che ne pensate?! Mhm io direi solo "Ahia", questo ha fatto male direi hahahah
Fatemi sapere, lasciatemi i vostri pareri come sempre.
Aspetto i vostri commenti🙏
Vi adoro, alla prossima❤️

RATATA!Where stories live. Discover now