Coco
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Coco: @aboutfra 🤞🏻❣️
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Coco: @avamvsic @lollocianci ❤️Ero appena arrivata a Milano, l'aria qui era decisamente più fredda di quella di Salerno... eppure ero talmente euforica da non accusare minimamente il freddo.
Ero emozionata per il lavoro che avrei svolto a breve, una grande prova per me, ma soprattuto non vedevo l'ora di incontrare Luca dopo mesi.
Alla fine i miei piani di avvisarlo erano andati in fumo per motivazioni varie.
Colpevole Francesco, che aveva raccontato tutto a Lollo, che lo aveva detto ad Ava... che mi aveva chiamato urlando come una ragazzina del liceo.
"Dobbiamo fargli una sorpresa!" continuava a strillare nel mio orecchio da una cellulare.Appena fuori dall'aeroporto, sì mi avevano comprato un biglietto aereo, presi il primo taxi.
Indicai l'indirizzo fornitomi dal signor Luigi e mi adagiai sui sedili del taxi.
Sarei rimasta per tre giorni, a detta loro servivano più nel caso fosse andato tutto bene, per accordarci tutti insieme del mio lavoro in quel caso.
"Se andasse male invece avrai 3 giorni di svago a Milano" aveva cercato di sdrammatizzare il fotografo.
Quando arrivai a destinazione guardai il grattacielo davanti a me a bocca aperta.
"Sono qui sotto" dissi tranquilla, appena il fotografo mi rispose al cellulare.
"Scendo a prenderti" disse repentino prima di chiudere.
Mentre lo aspettavo con il mio borsone da lavoro in spalla e la piccola valigia a terra, il mio cellulare squillò.
"Ciao" dissi tranquilla.
"Ciao? Che cazzo succede? Non mi dai nemmeno il buongiorno però il tempo di postare foto su Instagram lo trovi" sentii sbuffare Luca, era infuriato.
Ridacchiai ad immaginarlo nervoso, volevo solo tenerlo un po' sulle spine.
"Buongiorno" sorrisi involontariamente, prendendolo in giro.
"Non fare la cogliona, e poi "eccomi qui" cosa? Qui dove? Che significa?!" sbottò.
Percepivo la sua gelosia anche solo attraverso il cellulare.
"Oddio rilassati" sorrisi ancora.
"Non dirmi di calmarmi, rispondi. Che cazzo combini?" sbottò.
"Nulla" dissi facendo la finta tonta.
"Cristo mi stai facendo impazzire, giuro su Dio che prendo il primo volo e scendo giù. Poi vengo ovunque tu sia, cazzo!" urlò incazzato.
Potevo giurare di aver sentito una forte botta in sottofondo, speravo solo di non trovarlo con una mano rotta quando lo avrei visto.
"Non dire stupidaggini" sbuffai.
"E tu non dirmi stronzate" rispose secco "allora?!" chiese ancora.
"Devo andare mi dispiace" riattaccai prima che potesse rispondere appena vidi Luigi arrivare.
Ero sicura che ora stesse continuando ad imprecare da solo.
"Buongiorno!" sorrisi pimpante, salutando con una stretta di mano l'uomo.
"A te!" mi sorrise a sua volta "andiamo" mi fece cenno di seguirlo.
In ascensore mi chiese del mio viaggio e cose simili, io risposi cordialmente in modo positivo.
Quando arrivai in studio, rimasi a bocca aperta.
Un via vai di gente riempiva la sala, sembrava l'apocalisse.
"Oh tranquilla, è tutto normale. L'art director di oggi è molto esigente, ecco tutto. È americano, dirige le copertine delle migliori riviste in tutto il mondo" ridacchiò, facendosi serio sul finale.
Era un bell'uomo, sicuramente troppo grande perché io potessi guardarlo in quel senso, ma davvero affascinante.
Passai lo sguardo in rassegna da lui alla sala.
Era tutto come mi aveva accennato, solo non mi aspettavo una piscina enorme a centro sala.
Credevo di trovare qualcosa di più moderato, certo non una bacinella, ma una piscina così grande... diamine ero euforica.
"Lui è Mark, il direttore artistico. Mark, lei è Francesca" ci presentò.
"Salve!" dissi sorridente.
Ci scambiammo una stretta di mano decisa, volevo mostrarmi sicura.
"Ciao" disse solo "sei pronta per questo casino?" sbuffò guardando la mandria di persone che correva in ogni direzione, poi si aggiustò gli occhiali fuxia sul naso.
Mi ricordava vagamente Cristiano Malgioglio nel suo stile, era curioso.
Ridacchiai per il suo sarcasmo.
"Guardali, sembrano un gregge di pecore" disse, poi si voltò verso di me.
"Sono prontissima" sorrisi decisa, ma ancora divertita.
"Hai l'aria di una tigre tu invece" mi scrutò, poi mi tocco il naso con un dito come si fa ai bambini.
"Me lo dicono in tanti, spero valga anche per lei" affermai.
"Sento che non mi deluderai ragazzina" mi indicò pensieroso.
"Allora, che hai in mente?" si avviò verso una zona della sala che mi sembrava essere dedicata a lui, tutti sembravano avere paura di entrare nelle sue grinfie.
Eppure mi sentivo abbastanza serena, dovevo solo far vedere quello che sapevo fare meglio.
"Beh mi hanno detto che la foto sarà un primo piano in acqua, quindi ho fatto uno schizzo" cominciai tirando fuori la mia face chart.
"Ti sei resa conto del gioco di parole?" rise.
"Oh" ci pensai su, poi scoppiai a ridere "sarebbe stata una pessima battuta se fatta volontariamente" dissi imbarazzata.
"Concordo, ma mi hai fatto sorridere tesoro. Continua pure" mi incitò, sembrava divertito e rilassato.
"Dicevo, questo è il mio piano. Vorrei giocare con il blu e l'oro e poi soprattuto scattare con i pigmenti sull'acqua. Voglio che l'acqua colorata le incornici il viso. Un effetto bagnato d'oro e blu" dissi decisa "non so se ho reso l'idea" lo guardai.
Lui era concentrato sulla mia bozza e annuiva ascoltandomi.
Dopo qualche secondo in silenzio, alzò il suo sguardo su di me posando una mano sotto il mento.
Non gli piace.
"Mi piaci ragazzina" sorrise "solo non diventarmi come loro" mi prese in giro.
OMMIODDIO gli piace.
Saltellai di gioia internamente.
Io sorrisi, poi annunciai che andavo a preparare la mia postazione.Truccai la mia modella con determinazione e concentrazione.
Alla fine mi sembrava perfetta, ero soddisfatta.
E doveva essere così, doveva funzionare.
Quando ci avvicinammo alla piscina per iniziare a scattare aiutai la modella ad entrarci.
"Posso cominciare a mettere i pigmenti in acqua?" domandai a Luigi.
"Puoi fare quello che vuoi, io sono pronto" mi sorrise.
Ora bisognava capire se funzionasse in foto.
Con i primi scatti, osservati meticolosamente sullo schermo affianco a me, tutto mi sembrò combaciare alla perfezione.
"È fantastico" esultò il fotografo.
Mark mi affiancò restando il silenzio per qualche minuto.
Ero spaventata, non sapevo che cosa stesse pensando.
Poi all'improvviso ruppe il silenzio.
"È estasiante, non mi hai deluso ragazzina. È un lavoro perfino troppo perfetto per essere solo di "GRAZIA". Dovrebbe essere su una rivista molto più importante." disse deciso, poi si voltò per guardami.
Stavo per piangere dalla soddisfazione.
"Grazie" sorrisi con gli occhi lucidi.
"Dove sei stata tutto questo tempo?" urlò felice, abbracciandomi.
Sarei potuta svenire.
"Non mi importa cosa farete di questa ragazza, da oggi tu lavorerai direttamente con me. Ti voglio sempre al mio fianco" sorrise.
"Vuoi già rubarcela?!" urlò divertito Luigi mentre scattava.
"Luigi, sei il mio salvatore" scosse quest'ultimo per le spalle, con fare teatrale.
"Sta fermo, fammi scattare" rise.
Sembravano amici di vecchia data loro due.
Ce l'ho fatta?!
CE L'HO FATTA!A lavoro finito mi rilassai completamente, avvicinandomi ad un piccolo tavolo colmo di bottiglie d'acqua e Gatorade.
"Ti dispiacerebbe se annullassi il tuo biglietto di ritorno ora e lo posticipassimo di altri due giorni?" mi chiese Luigi, facendomi sobbalzare.
"No, ma per quale motivo?" domandai curiosa mentre sorseggiavo la mia bibita energizzante.
"Siamo rimasti tutti colpiti. Personalmente sono rimasto a bocca aperta dal tuo lavoro. Ti vogliamo assolutamente con noi, se tu vorrai ovviamente. Ho solo avuto un contrattempo per dei lavori, non possiamo fare la riunione in questi due giorni. Perciò se per te va bene possiamo farla giovedì, poi venerdì pomeriggio sarai di ritorno. Ho già trovato un volo" spiegò.
"Oh, nessun problema. E certo che voglio lavorare con voi" sorrisi grata.
È lunedì.
Due giorni in più con Luca.
Scattai sul posto fremendo, avrei potuto cominciare ad urlare immediatamente ma mi diedi un contegno per decenza.
"Perfetto, lo prenoto subito. Per l'alloggio cambia qualcosa?" chiese.
"Assolutamente no" sorrisi ancora.
"Fantastico, a proposito... hai davvero colpito Mark!" mi diede il cinque, poi corse verso la sua borsa estraendo il pc.
"Te lo mando via e-mail appena ho fatto" urlò dalla sua seduta.
Io annuii felice.
Qualche minuto dopo ero intenta a chiacchierare del più e del meno con la mia modella mentre si struccava.
Il mio cellulare squillò insistentemente nella mia tasca.
"Ava" sorrisi.
"Tesoro non vorrei dire, ma il tuo ragazzo sta impazzendo. Diventa una belva quando litigate. Ne hai ancora per molto? Perché ha appena distrutto un computer mentre cercavo di evitare che comprasse un biglietto per scendere a Salerno... e vuole picchiarmi!" disse tutto d'un fiato, era agitato ma decisamente anche molto divertito.
"Ho finito" risi.
"Faccio venire immediatamente Lollo all'indirizzo che mi hai dato allora, mezz'ora ed è lì." disse frettolosamente, sentii la voce di Luca in sottofondo "devo andare ciao" mi riattaccò il cellulare in faccia.
Luca voleva comprare un biglietto per scendere a Salerno solo perché, per la prima volta da quando era lontano, tra noi qualcosa era andato storto, secondo la sua convinzione.
Sarebbe sceso solo per me, mandando a puttane i suoi impegni.
Il mio cuore tremò, scaldato da un calore che solo lui sapeva darmi.~~~~
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RATATA!
FanfictionNon riuscivo a crederci! Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi? Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente. " Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...