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Louis era appena ritornato da lavoro, erano quasi le nove ed era esausto. Mise la valigia su una sedia in cucina, si allentò la cravatta e cercò nel frigorifero per trovare qualcosa di veloce da mangiare. Emise un ringhio, odiava fottutamente non avere niente da mangiare in quel dannato frigorifero, sperò che il sottomesso sapesse cucinare perché era una delle cose che Louis aveva intenzione di fargli fare dato che era stufo di dover sempre ordinare da mangiare.

Sbattè la porta del frigo per chiuderlo, tirando il suo telefono fuori dalla tasca per chiamare la pizzeria lungo la strada quando sentì bussare alla porta. Mugolò, mettendo via il telefono e incamminandosi verso la porta.
"Okay, okay- Gesù calmatevi cazzo, non sentite che sto arrivando?" Disse quando i battiti divennero più chiassosi e insistenti.

"Louis Tomlinson?" Chiese l'uomo dietro la porta.
Gli occhi di Louis si ingrandirono quando notò che l'uomo stava tenendo un guinzaglio, era quasi senza fiato quando vide il sottomesso - il suo sottomesso, che aveva ordinato nonché qualche giorno prima, inginocchiato alla sua porta di casa.

"Merda - Okay, Gesù, non mi aspettavo che tu.. Uhm" Louis era a corto di parole.

"Firma qui e prendilo" disse l'uomo. Louis firmò il foglio, prima di prendere il guinzaglio dalla presa dell'uomo, e portò Harry in salotto chiudendo la porta dietro di loro con un leggero click.

Entrambi erano seduti in silenzio, il sottomesso dai capelli ricci sembrava assolutamente delizioso inginocchiato nel centro del suo salotto, occhi puntati sul pavimento, il suo collare che aveva già inciso proprietà di Louis Tomlinson davanti e il numero di telefono sul retro.

"Guardati. Sei molto dolce con questo collare, vedo che i miei soldi sono ben spesi" lodò Louis. Fece un passo avanti mettendo le dita nei suoi capelli ricci, e tirandogli la testa indietro in modo che i suoi luminosi occhi smeraldo fossero costretti a guardarlo.

"P-padrone?" Harry balbettò. Gli occhi strabuzzati quando realizzò il suo sbaglio.

"Regola #1, tu non parli finché non ti verrà detto il contrario, ma dato che è il tuo primo giorno lascerò perdere."

Harry lanciò a Louis uno sguardo grato, cercando di ricordarsi di tenere la sua dolce bocca chiusa.

Louis arruffò i capelli di Harry. "Bravo ragazzo. Hai fame? Perché io sono affamato."

Harry annuì e Louis chiese "Va bene la pizza?"

"Qualunque cosa voglia, Signore" fu la delicata risposta di Harry. Louis sogghignò, prima di andare in cucina, per chiamare la pizzeria e ordinare. Tornò in salotto, contento di vedere che Harry era ancora inginocchiato nel punto in cui lo aveva lasciato.

"Vieni qua" comandò Louis sedendosi nel divano e gesticolando nello spazio accanto ai suoi piedi. Harry obbedì senza pensarci un attimo mettendosi tra le gambe di Louis e appoggiando il mento tra i suoi piedi mentre chiudeva gli occhi. Harry non aveva idea di quanto sarebbe dovuto rimanere così, ma fu contento di andare alla deriva, i suoi occhi che a malapena riuscivano a rimanere aperti. Si svegliò quando i piedi di Louis si spostarono così velocemente da riuscire a vedere solo dei calzini sfocati fargli sbattere la guancia sul pavimento freddo. Sollevò la testa da terra e con mezzo occhio aperto vide il suo nuovo padrone camminare via lungo il corridoio. Harry emise un gemito nella speranza che Louis tornasse indietro ma non lo fece.

Sentì la porta aprirsi e chiudersi in sottofondo, l'inconfondibile odore di pizza invase l'appartamento di Louis.

Harry rimase dove era, guardando Louis posizionare la scatola nel tavolino da caffè, e prendere un piatto dalla cucina prima di metterci un pezzo di pizza.

Louis si rimise a sedere spostando la testa di Harry con il piede per fargli alzare la faccia, e fu ciò che fece Harry che però essendo troppo esausto appoggiò la guancia contro le ginocchia di Louis.

Harry guardo Louis mangiare un pezzo di pizza, gli occhi focalizzati sulla tv prima che prendesse un piccolissimo pezzo di pizza con l'indice e lo ponesse ad Harry che avidamente avvolse le sue labbra intorno al dito di Louis masticando quel pezzettino e aspettando pazientemente che Louis gli desse un altro pezzo ed un altro ed un altro finché la pizza non finì.

Harry si fece scappare uno sbadiglio e Louis leccò l'unto dalle sue dita prima di appoggiare il piatto nel tavolino.

"Dai, andiamo a letto. Abbiamo un sacco di cose di cui discutere domani." Disse Louis spegnendo tutte le luci mentre salivano le scale, Harry vicino ai suoi piedi.

Louis entrò in camera sua tenendo la porta aperta così che anche Harry potesse entrare.

"Ovviamente tu non sai le regole ma sei autorizzato a dormire con me ai piedi del letto a meno che non ti venga detto altrimenti." Harry annuì, inginocchiato ai lati del letto aspettando che Louis fosse comodo prima di salirci sopra, per poi mettersi rannicchiato a forma di palla infondo al letto, appoggiando il mento nelle caviglie di Louis come aveva fatto in salotto.

The Master and His Slut || LarryWhere stories live. Discover now