2.

18.8K 440 228
                                    

Louis venne spaventato da un tonfo seguito da un guaito. Si mosse velocemente per potersi mettere seduto borbottando delle imprecazioni e cercando di accendere al buio la lampada sul comodino.

Una volta trovato l'interruttore squittì per la luminosità improvvisa e scivolo verso il bordo del letto, scrutò oltre il bordo dove vide il suo nuovo schiavo stravaccato sul pavimento che si mordeva il labbro e cercava di trattenere i vagiti mentre strofinava il punto in cui il suo braccio aveva colpito il pavimento.

"Stai bene?" Chiese Louis, rotolando giù dal letto per mettersi in ginocchio accanto al suo sottomesso. Invece di ottenere una risposta come avrebbe voluto, Harry lo spinse via con uno sbuffo, strusciando le ginocchia per spostarsi, il capo chino mentre farfugliava "Sc-scusa Padrone, non intendevo svegliarti! - Per favore perdonami!"

Occhi sbalorditi, Louis rispose "La tua sicurezza è molto più importante che dormire. Te lo chiederò di nuovo - ti sei fatto male?"

Le labbra di Harry ebbero un tremito, e rispose con un delicato "Solo il mio braccio."

Louis massaggiò gentilmente il punto gonfio del braccio di Harry, gli occhi blu ancora assonnati esaminavano il danno "È un po' gonfio, niente che una generosa quantità di burro non possa risolvere"

Harry annuì e rimase in silenzio.

Louis guardò il suo orologio.. Nei piccoli numeri digitali lesse 1:30 am, riposizionò gentilmente il braccio di Harry nella sua posizione e lo guardò negli occhi "È tardi, okay. Vogliamo entrambi andare a dormire ma prima, voglio che tu scenda le scale e cosparga il gonfiore con del burro e quando hai fatto, ti voglio a letto. Ne parleremo meglio domani, okay."

Pur non essendo d'accordo, Harry si alzò, capelli arruffati, occhi rossi che apparivano stanchi quanto Louis, solo più miserabile, e si incamminò lungo le scale.

Louis emise un mugolio quando tornò sul suo letto, esausto. Non stava dormendo, forzava gli occhi per restare sveglio finché Harry non fosse tornato al sicuro nel letto.

Fu contento che il giorno dopo sarebbe stato sabato.

Harry emise un singhiozzo mentre scendeva le scale, entrò in cucina prima di aggrappare i capelli con le mani e strattonarli. Voleva piangere per sfogare il dolore e cercò di trattenersi invano.

Era un pessimo schiavo! Gli avevano istruito di non irritare il suo Padrone svegliandolo nel mezzo della notte.

Lacrime calde gli scesero lungo la faccia, si sentì stupido, grossolano e indegno - molto indegno, non voleva nient'altro di più che mendicare Louis in ginocchio per il suo perdono.

Voleva far si che Louis lo punisse per essere null'altro che un indegno, inutile, disubbidiente schiavo!

Avrebbe voluto rimanere in quella posizione accanto al frigorifero tutta la notte, pensando a modi per punirsi ma aveva un comando da rispettare.

Afferrando il bordo del tavolo per supporto e da inginocchiato Harry si sollevò e aprì il frigo, dando un occhiata e prendendo il burro. Ne prese una grande quantità e lo rimise apposto per poi risalire le scale spegnendo tutte le luci.

Prima di entrare in camera Harry cercò di nascondere le lacrime come meglio poteva, cercando di non far vedere che aveva pianto.

Spinse la porta della camera, occhi sorpresi quando realizzò che Louis era ancora sveglio. Scivolò nel letto, attento a scavalcare la figura di Louis, e rannicchiandosi delicatamente alla fine esso, il suo naso che batteva sulle caviglie di Louis in modo esitante come per chiedere se era okay.

La sua esitazione sparì quando sentì Louis avvolgere la sua mano sulla caviglia per fargli capire che andava bene.

Una volta che la luce si spense, Harry diede il permesso ai suoi occhi di chiudersi, il suo braccio pulsava e gli faceva male la testa ma sapeva che quello di cui aveva più bisogno era dormire.

Il giorno dopo sarebbe stato un grande giorno.

_

Louis si svegliò spegnendo la sveglia.

Si lasciò scappare uno sbadiglio, passo le braccia dietro alla testa e si stirò prima di sbattere gli occhi e scendere dal letto. Si spostò di qualche centimetro prima di sentire il cuore battergli forte contro il petto e sputare "Gesù Harry, mi hai fatto venire un infarto."

Invece di essere divertito il povero ragazzo lo guardò terrificato rendendosi conto di dove era inginocchiato.

Harry non voleva far avere al suo Padrone un infarto! Stava solo facendo quello che il trainer-dominante, Charlie gli aveva istruito a fare.

Harry sapeva che non avrebbe dovuto parlare ma non poteva farci niente così sputò "S-scusa Padrone, non volevo farti venire un infarto!"

Louis era meravigliato, sembrava che quel povero ragazzo stesse per scoppiare a piangere a momenti. "Va tutto bene, cucciolo. È solo un modo di dire, non sto davvero avendo un infarto, mi hai solo spaventato.. Non mi aspettavo che tu fossi inginocchiato per terra-"
Non aveva notato prima che la stanza sembrava diversa dalla sera prima.

"Harry?" Chiese piano Louis.

Harry alzò lo sguardo, occhi verdi annoiati i quelli blu di Louis. "Si?"

"Hai.. Pulito?"

Harry era soddisfatto e annuì. "Si Signore! Sia il piano di sopra che quello di sotto"

Louis gli fece l'occhiolino, e proseguì con le informazioni. "E a che ora ti sei svegliato?"

Lui aggrottò la fronte alla domanda ma rispose "Alle 5:00, Signore"

Louis guardò l'orologio e vide che erano le 11:00. "Per quanto tempo sei stato inginocchiato qui?"

Harry ci pensò un secondo. "Un paio d'ore, Signore"

Le sopracciglia di Louis si alzarono per la sorpresa. "Le tue ginocchia ti staranno uccidendo. Alzati!"

Harry si sollevò, trasalendo quando le sue ginocchia protestarono.

"A cosa stavi pensando?! Perché non mi hai svegliato?" Chiese ad Harry, che si tirò indietro alle sue parole. Harry non aveva idea di cosa ci fosse di sbagliato, Charlie lo aveva sempre lodato quando vedeva il suo allievo sottomesso in ginocchio.

"Non volevo farti preoccupare" spiegò Harry, torturandosi il labbro inferiore e alzando lo sguardo su di lui. Louis grugnì e tirò la testa indietro. "Questo è quanto! Oggi lascieremo perdere le regole e mi dirai tutto quello che ti hanno insegnato in quel santuario in qui stavi, capito?"

Harry annuì, entusiasta di poter raccontare al suo Maestro tutto quello che aveva imparato nel santuario così da dimostrargli che era bravo e non era il ragazzo disobbediente che pensava fosse Harry.

Louis premette le labbra in una sottile linea, prima di annuire, unendo le mani insieme per poi rivolgere ad Harry un sorriso a denti stretti. "Perfetto, ma prima colazione"

Harry sorrise in risposta.

Spazio autrice: il prossimo capitolo includerà tutte le regole per la casa Tomlinson e quelle insegnate ad Harry.

Cosa ne pensate?

The Master and His Slut || LarryWhere stories live. Discover now