Prologo

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Alla fine sono riuscita a mettere a frutto questa idea, dopo anni che non scrivevo nulla su questo fandom XD ringrazio la mia cara amica kisarablueyes, autrice della copertina, che mi ha incoraggiata a pubblicare.
Spero che possa piacervi, e come al solito chiedo scusa per eventuali incongruenze.




Occhi color del tramonto si spalancarono, i respiri irregolari e aspri. Le sue mani tremarono ai lati e si premette un pugno in bocca per reprimere l'urlo.

Con le gambe divenute molli non poté far altro che accovacciarsi dietro le macerie di quella che un tempo era la torre di guardia, col corpo scosso da violenti tremiti.

La paura si insidiò dentro di lei e si aggrappò alle sue costole, sistemandosi dolorosamente nel suo petto. Non dubitava che la sensazione fosse lì per rimanere, ricordandole della sua esistenza ogni volta che apriva la bocca per respirare.

Lei non era adatta a quello, aveva scelto di aderire al compito di sentinella pur di non prendere parte attiva negli scontri diretti col nemico, che rispondeva al nome di Infinite.

Non era coraggiosa, come gli eroi che amava ed ammirava tanto, al punto da mettere in gioco la sua vita per salvare il mondo.

Era una codarda, sarebbe sempre stata una codarda. Voleva solo andare via di lì, mettersi al sicuro.

Mai si sarebbe aspettata di ritrovarselo faccia a faccia, più terrificante che mai.

E così era lì, a nascondersi, mentre la battaglia contro il mostro che mesi prima era riuscita a buttare giù il loro eroe infuriava intorno a lei.

I suoi compagni ce la stavano mettendo tutta, ma gli attacchi delle loro armi puntate verso di lui non sembravano neppure scalfire la figura fluttuante avvolta da un'aura cremisi.

Rimaneva lì, a farsi beffa dei loro ridicoli e futili tentativi di buttarlo giù, mentre la loro disperazione aumentava con la realizzazione di non potere niente contro di lui.

Poi arrivò, il momento in cui si stancò e decise di farla finita.

Di eliminarli con un solo, deciso colpo, sottoforma di un raggio cremisi come l'energia che lo avvolgeva.

Li uccise così, senza il minimo di umanità, senza un solo accenno di rimorso.

Come se le loro vite valessero meno di quelle di parassiti.

Terrore puro si propagò nelle sue vene quando la lupa dal pelo rosso realizzò cosa fosse successo, pugnali ghiacciati dritti al cuore.

Una wispon appartenente ad uno dei compagni caduti le rotolò vicino, e fu lì che il mostro la notò.

"Posso sentire la tua paura"

La lupa trasalì quando quella voce demoniaca si rivolse a lei, e in un tentativo disperato di difendersi si allungò per raccogliere l'arma.

"Un cuore debole caduto nella disperazione..."

Tremava così tanto che l'arma le sfuggì più volte di mano.

Quando finalmente riuscì ad averne una presa solida e a puntargliela davanti, per poco non svenne.

Ne aveva sentito parlare dai pochi membri della resistenza che lo avevano incontrato ed erano stati abbastanza fortunati da sopravvivere.

Non riuscì a capire a che specie appartenesse... forse una volpe? Un coyote? Uno sciacallo? Non poté stabilirlo con certezza.

A celare il suo volto vi era una maschera color argento, in cui l'occhio sinistro, dotato, si intravedeva attraverso una visiera rossa. L'occhio destro invece era coperto da un lampo nero a forma di saetta, che si illuminò nel caricare il suo potere.

Crossed roadsWhere stories live. Discover now