Capitolo 23

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"Ma io ti adoro" scoppiò a ridere di gusto Martina.

"Lo so, lo so, è una caratteristica comune" affermò Vanessa con aria superiore.

"Ma sentila" Martina iniziò a farle il solletico, tanto che la ragazza iniziò a contorcersi.

"Basta, basta okay, hai vinto!"

Martina si fermò, lanciandole uno sguardo d'intesa, facendole capire che lo aveva fatto solo per sua volontà, non perché glielo aveva chiesto. La torinese aveva trovato nella nuova entrata una ragazza davvero interessante, una ragazza che sapeva tenerle testa, autoironica e che aveva capito sin da subito, il suo modo di fare, cosa che pochi, fino ad ora, avevano fatto.

UNA SETTIMANA PRIMA

I ragazzi erano stati riuniti in studio in attesa di un' importante comunicazione. Tutti si domandavano il motivo di quel richiamo ed ognuno aveva già pensato a decine di possibilità diverse. C'era chi credeva fosse per il serale, chi che qualcuno avesse fatto qualcosa di grave, chi, come Martina, se ne stava in pace sul suo banco, senza dire nulla.

Erano passati due giorni da quando era uscita per l'ultima volta dalla stanza di Gaia e da allora, tra le due ragazze, non vi era stato più nessun tipo di comunicazione. Martina stava facendo uno sforzo enorme, anche solo vederla, le faceva davvero male, ma avrebbe dovuto resistere, per sè stessa, perchè non meritava di essere stata trattata in quel modo.

D'altro canto, Gaia, non era più la stessa. La sua vitalità, gioia di vivere, il suo lato positivo di vivere la vita, erano completamente spariti. I suoi occhi azzurri, da sempre due dei più belli e luccicanti diamanti, sembravano essersi improvvisamente spenti. La maggior parte del tempo se ne stava da sola, fissando un punto specifico nel vuoto e quando cantava, nonostante la sua voce paradisiaca non fosse cambiata, niente era più lo stesso ed anche i professori, lo avevano notato.

A Martina dispiaceva sicuramente vederla in quello stato, ma in fondo non capiva, non capiva il motivo di quel malessere, visto che era stata lei stessa a troncare la loro relazione in uno dei modi più brutti possibili. In sostanza le aveva detto che per lei, tutto, era stato solo un gioco, un esperimento e che niente di ciò che pensava fosse stato reciproco, era verità. La torinese era stata tutto il giorno successivo chiusa in camera a piangere, tanto che si era data anche malata per non partecipare alle lezioni. Solo Talisa, l'unica a conoscenza dei veri motivi della sua tristezza e Nyv, erano passate a trovarla per vedere come stesse. Martina, come sempre, cercò di risultare forte, come se niente e nessuno potesse mai ferirla ma invece, questa volta, il colpo era stato bello pesante. Si sentiva vuota, esausta e tutto ciò che avrebbe voluto fare, era starsene a letto e non alzarsi mai più.

"Allora ragazzi vi abbiamo chiamati qui perchè abbiamo una comunicazione da farvi.." iniziò a parlare Rudy al centro dello studio.

"Io, insieme al resto del corpo docenti, abbiamo ritenuto opportuno, dopo svariati provini e test, che a voi, si aggiungessero altre due persone" tutti i ragazzi si guardarono stupiti. "Li facciamo entrare, grazie"

In quel momento, piene del loro entusiasmo, entrarono sorridenti due ragazze, completamente diverse tra loro: una, alta e magra, indossava dei pantaloni della tuta aderenti ed un top nero che le lasciava scoperto il ventre scolpito. I capelli, lunghi e neri, le scendevano sulle spalle, facendo risaltare la pelle mulatta ed i due tatuaggi che si vedevano sulle braccia. L'altra, di corporatura normale, indossava un paio di jeans neri, le vans, una maglietta a righe nere e bianche, coperta da un giubbotto di pelle nera. I capelli castani raccolti in due trecce che partivano dall inizio della testa ed un piercing al naso. Dal modo di vestire di entrambe, tutti immaginarono fossero una ballerina ed una cantante.

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