Capitolo 17

603 35 1
                                    

Amelia

Erano passate tre settimane dall'arrivo delle due regine, le notizie che arrivavano da Andreu erano tutto fuorché positive.
I primi contagi erano comparsi anche nel mio regno, di preciso a Tormalina. I medici avevano chiuso le porte della città ma rimaneva sempre il problema che chiunque, fino alla comparsa dei primi sintomi, poteva essere entrato od uscito.
Nel mio studio erano presenti solo alcuni consiglieri, quelli con più esperienza e chi, nonostante fosse nuovo, aveva una marcia in più rispetto agli altri.
Claudius, Oliver, Lucius, Demon, Casimiro, Okus, Hugo, Leindan, Inorauns. Erano tutti seduti davanti alla mia scrivania.
《Maestà la situazione è abbastanza preoccupante, il Vaiolo è comparso anche a Diaspro》disse Oliver.
《Tre settimane fa ho detto che sarei rimasta e la mia posizione al riguardo non cambia》 dissi continuando a guardare dalla finestra le due Regine che passeggiavano nel girardino. Katrina a differenza di Isabella sembrava tranquilla.
《Amelia》Oliver mi chiamò per nome, mi voltai verso i miei consiglieri 《Mi costa ammetterlo, ma credo che sia meglio che voi abbandoniate la città》
《Non se ne parla》lasciai andare la tenda avanzando verso la mia sedia. 《Devo essere un punto di riferimento per i miei sudditi, adesso soprattutto》guardai negli occhi i miei consiglieri 《Cosa penseranno se li abbandonassi ora?》tra di noi scese il silenzio.
Nessuno osò parlare, ammetto che questa storia del vaiolo e il numero dei contagi che cresceva mi spaventava, ma dovevo farmi coraggio per il mio regno. Non potevo darmi alla fuga, anche se il motivo sarebbe stato ovvio, la sicurezza della regina e dell'erede venivano prima di ogni altra cosa.
Grenkov entrò portandomi una lettera, gli occhi dei consiglieri fissarono la busta. La scartai rapidamente senza neanche guardare chi la stesse mandando.

"Siamo riusciti a ritrovare l'antidoto, cercheremo di tornare il più velocemente possibile ma prima di tre giorni non saremo di ritorno.

Dottor Eiksen"

《Hanno la cura ma prima di tre giorni non saranno qui》alcuni dei vampiri presenti sospirò sollevato, ma nei loro occhi non c'era tranquillità. Il picco dei contagi era già arrivato, i morti aumentavano ogni giorno di più e i malati erano stati portati nelle nuove strutture per essere curati. I medici delle città colpite avevano dei registri nei quali annotavano tutto riguardo le condizioni di salute e le perdite. Erano state prese anche ulteriori misure come cremare i corpi dei defunti ed eventuali abiti o oggetti toccati da loro. La seconda mi sembrava eccessiva ma non avevo obiettato.
《Chiudiamo l'accesso alla capitale per tre giorni》Lucius sembrava indeciso.《Credetemi colleghi, è la prima volta che mi trovo in difficoltà sul da farsi》
《Al tempo di Ludovico, possa riposare in pace, il Regno fu coinvolto in molte guerre e Luxuria, al tempo Diamantia, si trovò ridotta alla povertà estrema e alla fame》Claudius Sembrò tirare fuori un vecchio aneddoto, le sue parole erano piene di malinconia.
I vampiri davanti a me per la prima volta erano sconfortati ed io non sapevo cosa fare. Tre giorni, potevamo resistere no? Presi i fogli dove Claudius aveva appuntato tutto e guardai il numero di decessi, era impressionante la quantità di morti che questa epidemia stava facendo.
Bussarono alla porta, tutti i consiglieri si voltarono verso la direzione dalla quale era provenuto il suono. La porta si aprì, era Katrina.
《Maestà》i vampiri si alzarono improvvisamente, inchinandosi al suo ingresso nella stanza. Con grazia ed eleganza invitò i consiglieri ad alzarsi, quest'ultimi una volta ricevuto il permesso tornarono a sedersi alle loro sedie.
Katrina era splendida come sempre, indossava un abito impero di velluto rosso: nella parte del busto a partire dallo scollo fino a poco sotto il seno la stoffa era drappeggiata. Alla fine delle pieghe la parte del busto tornava ad essere liscia; all'altezza della vita come decorazione c'era una cintura di stoffa dello stesso colore dell'abito, al centro di questa si trovava una farfalla dorata piena di diamanti, probabilmente era la chiusura. La gonna scendeva dritta, non aveva drappeggi, era semplice e morbida. Le maniche erano corte, proprio come voleva la moda, all'attaccatura con l'abito e alla fine erano decorate con del pizzo dorato.
Katrina fece un passo in avanti, in quel momento notai lo strascico, era attaccato all'abito all'altezza della cintura, anche questo era della stessa tonalità del vestito, ai bordi però non c'era del pizzo ma dei ricami sempre dorati. I capelli castani erano raccolti in una treccia a corona, ad adornare la sua acconciatura erano state messe delle piume e delle perle.
Tra Isabella e Katrina c'era molta differenza, non soltanto nel carattere ma anche nel modo di vestire e di presentarsi. La moglie di Ivan era la semplicità in persona, erano rare le volte in cui si metteva dei gioielli, o almeno così mi era stato riferito. Se Katrina dava l'impressione di essere una regina in qualsiasi occasione e ricevimento, Isabella non trasmetteva niente.
《Katrina vi serve qualcosa?》 non mi aspettavo una sua visita, anzi pensavo fosse ancora in giardino.
《Mi spiace interrompere la vostra riunione》Lucius si alzò invitandola a sedersi, lei accettò ringraziandolo per la sua gentilezza.
《Parla pure》 Si sistemò sulla sedia.
《Non so se ne siete al corrente ma nei regni dell'Ovest la situazione è molto difficile》I consiglieri si guardarono.
《Cosa vorreste dire?》
《Beh Amelia, saprai che i regni dell'ovest sono sei: Petra, Eroif, Otnicaig, Ammeg, Asor, Osicran.》
《Gregori è sovrano di Eroif》 commentai, Katrina annuì.
《I suoi nipoti sono prossimi al trono di Ammeg, Asor e Osicran》 Continuò.
《Esattamente》 Katrina guardò quello che sarebbe mio suocero《Bene, nell'ultimo mese il sovrano di Ammeg è stato avvelenato ed è succeduta la figlia, ma le redini del regno sono state prese dal nipote di Gregori》fece una pausa《Osicran ha ancora il suo sovrano ma è stato dichiarato pazzo, sembra che gli abbiano fatto credere che nel suo castello ci fossero spiriti e che volessero ucciderlo, il povero sovrano è stato trovato in un angolo della sala del trono a piangere nel bel mezzo del Giorno.》
《E chi si dirige?》Chiese Oliver
《Ovviamente il nipote di Gregori》 Abbassò lo sguardo《Perdonatemi ma purtroppo non so i nomi dei suoi nipoti.》
《Non importa Katrina, Amelia tra poco neanche sa quelli dei sovrani》 fulminai Claudius con lo sguardo. Demon stava ridacchiando.
《Non ha tutti i torti》Adesso ci si metteva anche Lucius, ecco che avevo appena fatto la figura della scema. Non erano dalla parte del torto ma non ero neanche messa così male, lentamente li stavo imparando, ma richiedeva tempo.
《Comunque, Nel regno di Asor, invece, il nipote e la moglie erano appena saliti al trono ma stranamente sono stati uccisi ed ora dovrebbe salire un altro nipote di Gregori, a quanto pare erano due fratelli a contendersi quel trono.》
《Beh se si uccidono tra di loro è un problema in meno per noi》Commentò Hugo.
《Non proprio Hugo》Casimiro intervenne《Credo che Gregori stia agendo secondo una logica ben precisa》
《Ovvero?》 Intervenne il giovane vampiro.
《Crearsi appoggi per interveneire contro di noi》 Conclusi prima di Casimiro, lui annuì come per dire che era esattamente ciò che aveva pensato lui.
Mi maledissi per aver assecondato la questione dei regni dell'Ovest per potermi concentrare al meglio sui problemi del mio Regno. A pensarci bene avevo agito correttamente, ma forse avrei dovuto prestare più attenzione a ciò che succedeva non molto lontano da qui.
Nella mia testa però sorgeva un'altra domanda, perché nessuno mi aveva informata. Cercai rapidamente di pensare a chi potesse essere il consigliere che era incaricato delle questioni esterne. Claudius si occupava della popolazione, Lucius s dei fondi dell'esercito e della gestione delle spese per gli armamenti, Demon era a capo dell'esercito e lavorava in stretto contatto con le caserme.
Ripassai tutti i posti a sedere attorno al tavolo. Ben presto però il nome dell'incaricato con i rapporti esteri mi tornò alla mente Xeirun.
Lucius doveva aver avuto il mio stesso pensiero perché ci voltammo entrambi per guardarci.
《Grenkov》Il vampiro entrò dalla porta, durante le convocazioni private o il ricevimento di figure importanti rimaneva sempre fuori dalla stanza pronto ad intervenire in caso di bisogno.《Fai portare qui Xeriun, immediatamente》 il tono della mia voce era serio e deciso, dentro di me però iniziava ad accendersi un fuocherello che sicuramente alla vista di quello sciagurato vampiro sarebbe diventato un incendio. La cosa peggiore era che Xeriun era un vampiro appartentente alla mia fazione, ricordo che per far ottenere al mio schieramento quell'incarico ne avevo fatte di cotte e di crude ed ecco che avevo fallito. Dannazione.


Erano passate quattro ore e del Consigliere non vi era ancora traccia. Me ne stavo tranquillamente rinchiusa nel mio ufficio, guardai l'orologio, era passata soltanto un'ora da quando Erick era passato a salutarmi, eppure avevo l'impressione che fosse trascorsa un'eternità da quando era uscito dalle mie stanze.
Tra le manovre di sicurezza avevamo deciso di chiudere le scuole al fine di evitare che la situazione degenerasse, ma ahimè era peggiorata lo stesso.
Poco prima che Erick venisse nel mio studio era giunta una lettera da parte di Andreu, non avevo detto niente a Katrina in quanto quella era una corrispondenza tra me e lui, inoltre non volevo farla preoccupare inutilmente. Nella lettera Andreu mi comunicava che tra le vittime della terribile epidemia c'erano anche gli zii e i cuginetti di Erick, tutti morti.
Nel leggere le sue parole i miei occhi si erano riempiti di lacrime e queste non avevano tardato a scendere. Il piccoletto era entrato nel mio studio e vedendo la sua felicità per le lezioni che gli impartiva il mio vecchio tutore, lo avevo fatto chiamare perché non volevo che Erick dimenticasse tutto ciò che aveva imparato, e per la gioia che provava ad avere dei nuovi amichetti all'interno del Castello non ero riuscita a dargli la cattiva notizia.
Per l'ennesima volta in questi mesi mi pentii di aver desiderato tanto la corona. La mia sete di vendetta mi aveva permesso di vedere tutti i vantaggi ma non gli svantaggi, non avevo mai pensato a cosa potesse voler dire essere donna, essere una regina senza marito. Forse il Consiglio aveva ragione, forse dovevo risposarmi, se il mio cervello iniziava a farsi influenzare dalle idee degli anziani il mio cuore no, continuava a ripetere che ce l'avrei fatta, con o senza un vampiro al mio fianco.
Come se non bastasse oltre all'epidemia mi trovavo costretta a guardarmi bene alle spalle e prepararmi all'arrivo dell'erede. Ogni tanto durante le cene era venuto fuori l'argomento dei nomi, oppure qualche domanda su come si sarebbero svolti i festeggiamenti per la nascita. Sinceramente non avevo pensato a niente di tutto ciò, forse ogni tanto qualche nome mi era passato per la testa ma senza dargli troppa importanza. In realtà il nome era l'unica cosa a cui ero riuscita a pensare nell'ultimo mese quando mi ritagliavo qualche minuto per me, se fosse stato un maschio avrebbe preso il nome di mio padre, Lucifero; se invece fosse stata una femmina l'avrei chiamata Ariana, era appartenuto ad una principessa del periodo prima all'anno zero.
《Amelia》 Lucius entrò nel mio ufficio.
《Si?》
《La situazione è peggiore di quanto pensassi》fece una pausa《Ho degli amici all'interno del regno di Gregori, sono persone di cui ci possiamo fidare tranquillamente》 fece una pausa《Gregori sta arruolando molti giovani e sta cercando di mettere i suoi nipoti sul trono per essere sicuro di avere degli appoggi e uomini in più nel caso di una guerra.》
《Lucius sei proprio sicuro?》 Il vampiro annuì, nei suoi occhi leggevo la sicurezza e la convinzione.
《Noi... Se ci attaccassero...》
《Lo so, non avremmo uomini a sufficienza, neanche se ci aiutassero Andreu e Ivan》 lo stomaco mi si chiuse, iniziai a provare un senso di nausea molto forte e le gambe erano sul punto di lasciarmi da un momento all'altro. Né io né Lucius riuscimmo a dire qualcosa perché in quel preciso istante entrò Grenkov con il fiatone di chi ha appena corso per tutta la città e non porta buone notizie.
《Maestà, Xeirun...》 Lanciò uno sguardo al vampiro accanto a me《Xeirun è stato trovato morto nella sua casa..》quelle parole furono decisive, le mie gambe decisero di non sorreggere più il mio corpo facendomi cadere pesantemente sulla sedia.

La regina dei vampiriWhere stories live. Discover now