Capitolo 30

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Luxuria, Gennaio 1802

Dorotea, una delle dame, tirò le tende per evitare che la luce del sole entrasse nella stanza. Una volta che la pesante stoffa aveva avvolto l'intera stanza nel buio profondo, tornò da me per aiutarmi ad alzarmi dalla specchiera.
Da una notte all'altra avevo cominciato a muovermi con difficoltà, ciò oltre a darmi fastidio perché non ero più in grado di svolgere anche le semplici cose da sola, mi metteva un po' di pensiero.
Dorotea mi prese per mano mentre con un braccio mi circondava la vita, avrei preferito che al suo posto ci fosse stata Lena ma purtroppo l'avevo mandata da Erick che aveva avuto un incubo e si rifiutava di tornare dormire.
Lucius da due giorni non dormiva più nelle mie stanze, era ancora arrabbiato con me per la decisione di annullare il matrimonio. Da un lato mi trovavo a dover gestire un suocero arrabbiato, dall'altro invece con dei consiglieri che in due notti mi avevano mandato solo una lettera, l'idea del mio schieramento era di avvelenare Gaius. Quando avevo letto il loro piano avevo sperato che fosse uno scherzo, le persone non si avvelenano accidentalmente; ma ahimè dopo quell'inutile lettera era sceso il silenzio.
Se il consiglio si rifiutava di parlare, i sovrani degli altri regni continuavano a mandare lettere per invitarmi ad accettare la proposta di re Gregori, ogni notte aprivo le venti buste, le leggevo e casualmente finivano nel caminetto della mia stanza. Ieri notte ero dopo la quindicesima richiesta ero stata sul punto di scrivere allo schieramento di Lucius per chiedere la loro collaborazione o ammettere di aver sbagliato e averci ripensato, ma ormai era tardi.
《Vai pure Dorotea, ancora fortunatamente riesco ad entrare nel letto da sola》Mi guardò indecisa, aveva scostato la coperta e stava per aiutarmi a mettermi sopra《Vai》dissi in tono gentile, in realtà non ero sicura di riuscir a salire da sola. Con un po' di esitazione decise ascoltare le mie parole, in silenzio guardai la dama allontanarsi ed uscire dalla mia stanza, detestavo far rimanere in piedi fino a tardi le mie dame.
Quando fui sola guardai il materasso e la coperta, potevo farcela. Sistemai con una mano i cuscini in modo che potessi stare comoda, poi con la velocità di una lumaca, feci un piccolo giro su me stessa e una volta sicura di non essermi allontanata dal letto misi il sedere sopra. Primo passo concluso. Mi tirai su, mentre mi distendevo alzai le gambe, ce l'avevo fatta. Stavo per farmi i complimenti da sola per la mia autonomia, ma in quel preciso istante notai che la coperta era ai piedi del letto, imprecai e nel mentre maledissi Alexander per avermi messa in questa situazione.
Sembravo una tartaruga rigirata sul guscio che tentava, con scarsi risultati, di tornare nella sua posizione normale; non potevo neanche rotolare perché questo cocomero non mi rendeva possibile stare a pancia giù.
La porta della mia stanza si spalancò improvvisamente facendomi sussultare dallo spavento, una figura femminile, che non era Lena, entrò come una furia nella camera da letto.
《Io vorrei sapere che diavolo hai in quella testa!》 Dalla voce capii che era zia Brunilde, rinunciai alla coperta abbandonandomi al cuscino, anche oggi non si andava a letto ad un'orario decente.
《Buonasera zia》 sospirai. Abassò il cappuccio del suo mantello turchese, era leggermente arrossata sulle guance; si liberò dei guanti avvicinandosi alla specchiera una volta lì li gettò sopra con rabbia.
《Lucius mi aveva detto che molto probabilmente avresti deciso di sposarti con Gaius》 mi stava dando le spalle《Ma io ho detto che non l'avresti fatto, perché mia nipote non fa mosse così stupide.》 Si tolse del tutto il mantello lo buttò sulla sedia con rabbia《Ed invece...》
《Ed invece per una volta ho deciso secondo il mio ruolo》 quasi mi meravigliai di me per il modo calmo in cui le avevo risposto.《Visto che sei lì potresti anche passarmi la coperta.》Si girò di scatto, la sua faccia parlava da sola, mi stava chiedendo se la stessi prendendo in giro oppure fossi seria, con un dito le indicai i piedi del letto. Mia zia alzò gli occhi al cielo e senza protestare venne in mio aiuto.
《In questa famiglia, non sono mai stati annullati matrimoni e non lo saranno neanche adesso》
《Ed io sarò la prima a farlo》mi sistemai più in su.《E per la cronaca se non fossi mia zia e se non ti rispettassi a quest'ora saresti stata già sbattuta fuori.》 alzò le spalle e si voltò per andare alla specchiera. Zia Brunilde osservò la sedia sulla quale ero stata seduta fino a poco prima del suo arrivo, poi voltò la testa verso il tavolino davanti alla finestra; stava cercando di capire quale fosse la più comoda. Alla fine optò per la seconda, una volta presa si avvicinò al letto, sempre in silenzio si mise seduta, si passò la lingua sulla punta del canino che per una volta mi sembrò più appuntito del normale.
Il suo sguardo serio, ma allo stesso tempo gelido, mi penetrò fino alle ossa, provocandomi un brivido che mi percorse tutta la schiena. Nonostante per quanto avessi riacquistato la mia sicurezza in questo momento la presenza di Zia Brunilde e il suo giudizio mi stavano mettendo alla prova. Fin da piccola era stata l'osservatrice nell'ombra, durante i pranzi, i ricevimenti, i balli, e qualsiasi altro evento il suo sguardo vigile aveva sempre vegliato sulla mia figura.
《Vedi Amelia, ho sempre pensato che tu fossi una donna intelligente》si schiarì la voce《 Ma spiegami quale sovrano prende una decisione sapendo che al 99% morirà, perché parliamoci sinceramente il tuo schieramento non ucciderebbe neanche un capretto.》
《Mio padre l'ha fatto.》
《Il caso di tuo padre è diverso》nella sua voce percepii una leggera nota di rabbia, chissà se quel sentimento fosse dovuto alla mia azione o al ricordo della morte di mio padre, non tanto per la perdita del cognato quanto per quella dell'amata sorella.
《Ho agito per il bene del mio popolo, per il bene del mio regno》 mi misi seduta《Tu stessa mi hai detto di pensare con il cervello e non con il cuore.》
《Ma nei momenti giusti!》con slancio si alzò dalla sedia《E questo Amelia, per una volta nella vita di ogni sovrano, non era il momento di ascoltare il cervello!》 Il petto andava su e giù rapidamente, nel parlare si era avvicinata al letto ad una distanza tale dove potevo vedere che la sclera non era più bianca ma rossa. Senza ribattere mi misi seduta con le gambe penzoloni fuori da letto.
《Ormai è tardi non posso cambiare idea》 mi passai le mani sul viso respirando profondamente. Pochi minuti e sentii la sottana dell'abito di zia Brunilde strusciare sul pavimento, il materasso a contatto con il suo corpo si abbassò.
Zia Brunilde con un movimento tranquillo e del tutto naturale, mi circondò le spalle con il suo braccio e lentamente mi avvicinò a sé. Non feci resistenza lasciandomi guidare da lei, una volta sentita la sua spalla appoggiai la testa a questa. Zia Brunilde mise la sua mano sinistra sul mio viso, accarezzandomi dolcemente.
《Non hai ancora firmato》
《Ma Casimiro ha annotato tutto》 ribattei, le lacrime mi salirono agli occhi.
《Non c'è nessun documento con la tua firma, quindi qualsiasi cosa sia scritto nel librone di Casimiro è inutile.》 la sua mano abbandonò i la mia guancia andando sui miei capelli.
《Non so cosa fare zia》finalmente una lacrima decise di lasciare il mio occhio, scese lentamente lungo la mia guancia per poi finire sulla stoffa della mia camicia da notte.《I sudditi mi odieranno.》Feci un respiro profondo per non scoppiare del tutto in lacrime, in realtà lo avrei fatto molto volentieri.
《Amelia cara, i sudditi un giorno amano il loro sovrano, quello dopo ne chiedono la testa e quello dopo ancora lo rimpiangono.》 disse con fare materno
《Quindi stanno rimpiangendo zio Nicolas?!》mi lasciai sfuggire un'altra lacrima. La donna fredda e forte con la quale per anni avevo avuto a che fare, in questo momento si stava rivelando la persona più dolce, dopo Lena, che avessi mai incontrato.
《Molto probabilmente si》 ridacchiò leggermente, stava cercando di rompere un po' la tensione ma allo stesso tempo stava parlando con sincerità.
《Se dichiaro guerra》 Mi passai una mano sulle guance, mi allontanai e la sua mano finì sulla mia schiena mentre quella con la quale mi aveva accarezzata tornò sulla gonna del suo abito《 Il popolo insorgerà, tutti temono la guerra, non abbiamo soldati a sufficienza.》
《E tu affrontali, sei la loro Regina e comandi su di loro》 I suoi occhi erano pieni di sicurezza e fiducia nei miei confronti. In questo momento stavo percependo tutto il peso del mio ruolo ed era un peso difficile da controllare, difficile da sostenere. La mia testa cominciò lentamente ad annuire, mi mordicchiai il labbro e staccai una piccola pellicina.
《Ti ha mandata Lucius?》 sbuffai ridacchiando.
《Strano a dirsi ma per una volta nelle nostre lunghe vite ci siamo trovati d'accordo》Era una conferma all'idea che per tutto il tempo mi aveva tormentato la mente.

Zia Brunilde aveva lasciato il castello da quasi un'ora e mezzo, non appena aveva messo il piede fuori dai miei appartamenti avevo dato l'ordine di chiamare i quattro membri più anziani più Demon che era il generale dell'esercito.
Mi trovavo seduta nel letto, al mio fianco al posto di Alexander, Demon aveva ripreso sonno e stava dormicchiando beatamente; Lucius era seduto sul quello che fino a due giorni fa era stato il suo letto momentaneo; Casimiro occupava la sedia che mia zia aveva comodamente spostato ed Oliver si trovava alla specchiera, io e mio suocero lo stavamo osservando mentre era intento a sistemarsi i capelli, o a guardare se ne avesse perse alcuni.
《é Nato?》 Claudius entrò velocemente nella stanza facendo sbattere la porta contro il muro e svegliando Demon di soprassalto. Era vestito con un abito fucsia acceso, tutti lo stavamo guardando alquanto scioccati nel vederlo indossare un simile colore.
《Cielo Claudius...》Oliver aveva la bocca aperta e le mani ancora sulla testa. La testa del consigliere appena arrivato scattò su di me, quando si accorse che la pancia era ancora al suo posto e gonfia, sul suo viso comparve un'espressione delusa.
《Ed io che mi ero messo anche il vestito speciale》 Si lisciò la i capi che indossava.
《Davvero speri che sia una femmina?》 Chiese incredulo Casimiro, lo ero anche io. L'anziano, che ancora si trovava sulla porta, alzò le spalle.
《Allora》tagliò corto《Perché siamo stati svegliati a quest'ora?》 Claudius osservò la mia stanza, storse la bocca, doveva aver capito che era la stanza dei miei genitori ma poco importava della sua opinione. Vedendo che tutti i posti a sedere erano occupati si girò per tornare nello studio, qualche secondo dopo ricomparve con una sedia che piazzò davanti alla porta.
Si mise seduto, tolse delle pieghe immaginarie al vestito, accavallò una gamba e unì le mani, era nella posizione comoda per poter assistere ad una conversazione. Lentamente i vampiri presenti si voltarono nella mia direzione.
《Non annullerò il matrimonio》dissi tranquillamente. Claudius si svegliò di colpo.
《Amelia ma..》
《No Oliver》 alzai un indice per farlo rimanere in silenzio《 Non ho ancora firmato niente e poi non ho ricevuto solo una lettera con un piano inutile》
《Amelia è la tua scelta definitiva?》
Chiese Lucius, lo guardai negli occhi, chiudendo i miei e annuendo gli diedi conferma della mia decisione.
《Dobbiamo preparare i soldati》 Oliver si passò una mano davanti《 Non solo per la guerra, ma per la reazione del popolo.》

La regina dei vampiriWhere stories live. Discover now