Capitolo 27

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Amelia

Percorsi i lunghi corridoi che separavano la sala delle riunioni dallo studio del sovrano con un'agilità che negli ultimi tempi non avevo mai visto. L'adrenalina scorreva dentro di me, mista alla rabbia.
I regali di Gaius mi avevano meravigliata e sapevo che c'era sotto qualcosa, mi aspettavo che prima o poi mi avrebbe chiesto di sposarlo, per interesse non certo per amore, ma mai mi sarei aspettata che lo avrebbe fatto con insieme una minaccia di guerra. A questo punto potevo scommettere che tutti quei sovrani uccisi nei sei regni dell'Ovest, fossero stati sacrificati per preparare un'armata diretta verso il mio regno.
Una volta dentro l'ufficio sbattei il portone alle mie spalle, il povero banchiere che era seduto sulla sedia davanti alla mia scrivania sobbalzò spaventato e si voltò verso di me; si alzò rapidamente e si ricompose, infine fece un elegante inchino. Non era affatto il vampiro che mi aveva accolta quando ero andata alla banca.
《Voi siete?》Chiesi andando a sedermi sulla poltrona.
《Vladimir mia signora》fece un rapido inchino con la testa《 Mi occupo della gestione della banca.》 Annuii senza staccare lo sguardo dal vampiro davanti a me, poggiai il gomito sul bracciolo e mi portai una mano al lato della fronte pronta ad ascoltare ciò che era venuto a dirmi.
《Mia signora perdonate se vengo da voi senza preavviso》Mi soffermai a pensare sulle prime parole, a che epoca era rimasto?! Non era mica un mio schiavo《Chiedo perdono...》 la sua testa girò verso sinistra non appena la porta si aprì leggermente, nonostante l'età aveva un bell'udito. Sospirai, Lucius seguito da Oliver, Casimiro e Claudius entrarono nel mio studio. A quanto pare l'ordine di rimanere nella sala del Consiglio non era stato compreso bene, ah no, Lucius se avessi chiesto spiegazioni avrebbe detto che tutte le cose riguardanti il regno dovevano assolutamente essere riferite, o ascoltate, dai membri più anziani del Consiglio, e quindi loro quattro. Anche se questa cosa era venuta fuori solo nelle ultime settimane, un caso?! Non solo la guerra, l'epidemia ma anche quattro cani da guardia fissi dietro di me.
《Parlate tranquillamente》dissi vedendo che il banchiere si sentiva intimorito dalla presenza di quei quattro vampiri vestiti con merletti. Era da rivedere anche l'abbigliamento dei consiglieri.
《Siete sicura?》Mi guardò incerto sul da farsi, lo invitai a parlare visto che i vampiri dietro di lui non sarebbero usciti tanto facilmente dal mio studio. Vladimir si sfregò le mani《 Vedete mia signora vostra Maestà, stamani sono andato con i miei banchieri fidati che si occupano delle vostre finanze nella sala a voi riservata.》
《Quale stanza?》 Intervenne Lucius, in risposta ebbe uno sguardo che se potevo lo avrebbe fulminato senza problemi.
《Continuate per favore》 Vladimir lasciò perdere mio suocero e si preparò a continuare, dai movimenti del suo viso, nonostante il nervoso e la paura, sembrava più tranquillo a parlare con me che con i consiglieri.
《Si maestà.》aveva la testa bassa《Vedete.. come d'accordo ora è un mese esatto dall'ultima volta che abbiamo ricontato tutte le vostre ricchezze... beh adesso mancano due bauli.》chiuse gli occhi e si strinse nelle spalle.《Pieni di monete d'oro.》
《Vladimir è uno scherzo?》 dissi ridacchiando《Perché se è così vi pregherei di non giocare con il fuoco, oggi sono abbastanza irritata》continuai a ridacchiare scuotendo la testa《Sappiamo entrambi che nessuno può avervi accesso se non voi ed io, o il vampiro che mi ha condotto lì l'altra volta.》Vladimir però non si mosse di un centimetro, neanche un sorriso per dire che stava scherzando, Oliver mi guardava come se fossi pazza. Dopo pochi minuti capii che non era affatto una presa di giro e che le parole del banchiere erano vere.
《Maestà non mi permetterei mai di...》
《Come diavolo hanno fatto a rubare due bauli pieni di monete se a quella stanza abbiamo accesso solo voi ed io!》 Tuonai. Puntai bene le mani sui braccioli e mi sollevai con uno slancio che non avevo da troppo tempo, non ricordo di aver staccato il mio sedere da una sedia con tanta facilità.
《Scusate se interrompo》 Oliver si fece avanti, entrambi ci girammo verso di lui《 Di quali bauli parliamo?》
《Dell'eredità della defunta regina Selene》disse il banchiere. Aprii la mano che stavo stringendo con tutta la forza che avevo, mi ero fatta il segno delle unghie sul palmo.
《Quale eredità?》continuò Claudius.
《Quella che la regina fece nascondere per evitasse che entrasse nelle vostre mani》 il banchiere pronunciò quelle parole con molta tranquillità e facilità, come se da un lato fosse ovvio che mia madre avesse voluto nascondere le sue cose al consiglio, beh al suo posto probabilmente lo avrei fatto pure io. Mi spostai verso il camino appena acceso lasciando che Vladimir spiegasse loro tutto, tanto ormai avevo capito che dentro queste mura non era possibile mantenere dei segreti o delle semplici cose per sé perché, come sempre, il consiglio doveva essere informato. In questo momento rimpiangevo di essere la regina, quando ancora ero principessa sia per il mio carattere sia perché ancora non portavo una stupida corona sulla testa avevo ancora un certo margine di libertà sui miei movimenti, sulle mie cose personali, sulle mie amicizie. Adesso niente, manca poco tutti dovevano sapere anche quante volte andavo in bagno e che tipo di bisogno avessi fatto.
《Di che cifre si parlerebbe?》 Claudius sembrava interessato.
《Cifre alte, che voi non siete tenuti a sapere》Mi voltai dietro di me, Vladimir mi guardò come per cercare una conferma, mi limitai a fare un cenno di assenso con la testa per confermare le sue parole, non ricordavo neanche quale fosse la cifra esatta e almeno questa cosa non volevo che la sapessero. I vampiri dietro di me cominciarono a parlare tra di loro, mi isolai completamente facendo si che le loro voci fossero solo un ricordo lontano e mi chiusi nella mia testa.
Osservavo le fiamme nel camino che con molta rapidità divoravano la legna del fuoco, il mio pensiero tornò subito al mandante della lettera. Chissà cosa si aspettava Gregori in questo momento, era seduto ad un tavolo per discutere di come far avvenire la disfatta oppure stava discutendo con Gaius e i suoi consiglieri del matrimonio e delle proposte da presentarmi riguardo a titoli, cognome della famiglia, cerimonia e altre inutili sciocchezze? Una parte di me pensava che lui stesse aspettando un "sì" per l'unione con suo figlio, l'altra invece mi diceva che era pronto alla guerra.
Mentre continuavo ad osservare il fuoco dentro di me cominciò a ricomparire la sete di vendetta che avevo bramato il giorno della mia incoronazione e la notte della morte di Alexander. Odiavo gli spargimenti di sangue, dal più profondo del mio cuore e questo era strano in un vampiro, visto che vedere il sangue di altri simili era la soddisfazione migliore che uno di noi potesse provare; ma in questo momento desideravo con tutta me stessa la testa di Gregori e Gaius. E che bei trofei sarebbero stati.
Se con tutta me stessa volevo la morte di quei due avidi vermi e mi interrogavo su una possibile guerra. L'esercito della città di Luxuria aveva un buon numero di uomini ma nelle altre città del Regno le caserme si erano svuotate a causa del vaiolo. Ivan e Andreu erano da escludere, avevano perso due volte la nostra popolazione avrebbero rifiutato a qualsiasi condizione un intervento in nostro aiuto, anche se mettevo a rischio la nostra alleanza. Mai lo avrei fatto, ma da sola non potevo competere con quel bastardo di Gregori. Costantino? Poteva essere una soluzione , ma già si era messo contro il mio rivale annullando il matrimonio di Isadora con suo nipote, farlo entrare nel conflitto probabilmente avrebbe peggiorato la sua condizione.
《Vi ripeto per la cinquantesima volta che le guardie non hanno visto entrare nessuno》Vladimir aveva le mani sui fianchi《Quella è una zona conosciuta solo da me e due miei colleghi fidati.》
《Ma se hanno preso i bauli tanto fidati non sono》Continuò Claudius
《Non vi permetto di dire una cosa del genere. Yuri è si occupa delle faccende della famiglia reale da Secoli!》aveva l'indice puntato verso Claudius《 E Perstien è l'addetto ai
conti!》
《E allora come sono entrati!》Urlò l'anziano consigliere. I due ripresero tranquillamente a litigare, evidentemente già mentre ero immersa nei miei pensieri la conversazione aveva preso una brutta piega.
《Amelia..》Casimiro richiamò la mia attenzione. Doveva aver notato il mio sguardo smarrito mentre osservavo i due litiganti《 Che pensi di fare?》A quelle parole il banchiere e Claudius smisero di litigare
momentaneamente.
《Valdimir, potete andare》dissi avvicinandomi a lui. Lo ringraziai per essersi scomodato a venire e gli dissi che avrei mandato qualcuno a comunicargli le mie intenzioni al riguardo. Sicuramente l'eredità di mia madre non poteva rimanere a lungo in quella stanza, dovevo assolutamente spostarla. Una volta che Vladimir fu uscito tornai a sedermi sulla poltrona, anche gli altri consiglieri si accomodarono sulle diverse sedie della stanza.
《Non lo so Casimiro.》mi portai entrambe le mani sulla pancia《 Ho già mandato i soldati di Grenkov a cercare la spada di Alexander in tutto il regno...》
《Cosa?》 Oliver sembrava scioccato. Guardai tutti i consiglieri, nel silenzio totale cominciai a raccontare loro della mia visita alla cappella di famiglia, cercai spiegare loro nel modo più chiaro e dettagliato possibile come fossero andate le cose. Nessuno parlava e nessuno interrompeva la mia voce, erano tutti attenti e stavano catturando ogni singola parola che usciva dalla mia bocca. Più volte durante il mio racconto avevo lanciato uno sguardo a Lucius, credevo che la scomparsa di un oggetto di grande valore di suo figlio potesse suscitare una reazione di rabbia o fastidio, ma niente, rimasi impassibile.
Quando finii di parlare rimasi in silenzio aspettando che uno di loro cominciasse a parlare.
《Che nottata...》Commentò Oliver con lo sguardo perso e fissando il tappeto.
《La guerra... l'oro... la spada...》Casimiro continuava muovendo la testa avanti e indietro, anche lui era smarrito.
《Potreste sposarvi con Gaius..》Oliver non aveva alzato lo sguardo.
《Assolutamente no》 sbottò Lucius. Il consigliere davanti a me lasciò perdere l'accessorio da arredamento e si concentrò sul suo collega《Non siamo come Costantino, qui non si annullano matrimoni. 》 Adesso lo sguardo di mio suocero era furioso, in altre condizioni penso che le sue mani sarebbero state già su Oliver.
《Andiamo Lucius...》 Claudius fece per prendere le difese del consigliere della mia fazione ma non riuscì a finire la sua frase perché il suo amico ormai aveva perso le staffe.
《Ho fatto di tutto per mettere mio figlio dov'è e ora non lascerò che uno stupido viziato prenda il suo posto!》
《Avevi..》lo corresse Claudius, Lucius guardò confuso il consigliere《 é morto...》
《Si..》 Gesticolò nervosamente《Ho.. Avevo... è la stessa cosa》
《Non proprio..》Oliver lo punzecchiò ma Lucius lo fulminò con lo sguardo.
《Comunque presto un Deschanel diventerà erede al trono》si sistemò sulla sedia《E quando mio o mia nipote nascerà potrò ritenermi soddisfatto dei miei secoli di lavoro》 Si voltò verso di me《Senza offesa Amelia》Non dissi niente, non avevo neanche voglia di mettermi a discutere in questo momento.
《Beh potremmo sempre farlo fuori...》propose Oliver, tutti ci girammo con la testa verso di lui《Perché quelle facce? Non sarebbe la prima volta che viene ucciso qualcuno per mano del Consiglio...》 ogni riferimento, ovviamente, era puramente casuale. Oliver guardò prima Lucius e poi Claudius《Avete sempre delle idee su come far fuori i membri della famiglia reale, beh questo è il momento adatto per sbizzarrirvi e proporre. 》
《Non mettermi nel mezzo》Claudius si girò verso il collega《 Quello bravo in materia è Lucius, io con le congiure non ci sono mai entrato nel mezzo. 》
《Beh sposarti ed uccidere Gaius non sarebbe una brutta idea》Commentò Casimiro.
《Da quando vi piace assassinare vampiri a voi?》Chiese Claudius squadrando i suoi colleghi. Mi trovavo in sintonia con lui, da quando i membri del mio schieramento volevano far fuori qualcuno?!

La regina dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora