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...Le conservò nella sua tasca e Jimin lo fulminò con lo sguardo.

«Che cazzo vuole? Se ne vada. Le ho già detto che non me ne frega un cazzo di quello che dice o che fa!»

Jungkook, a quel punto, sorrise con arroganza.

«Abituati. Mi avrai intorno anche qui e non solo a scuola»

«Che cazzo sta dicendo?» sbottò in prenda all'ira.

«Dici che non ti importa quello che dico»

«Non faccia lo stronzo! Mi dica cosa voleva dire con quello? Perché cazzo dovrei abituarmi a lei?»

«Calmati, Jimin» il corvino si sedette sul letto vicino a lui «Parliamo di questa situazione con tranquillità, d'accordo?»

«Che voleva dire prima?» ripeté.

«Tuo padre mi ha fatto un'altra richiesta. Devo seguirti nello studio anche di pomeriggio ma c'è dell'altro»

«Che cosa?»

«Ho accettato con una condizione. Sarò io a decidere il luogo e come si svolgeranno le lezioni. Faremo un po' qua e po' fuori da questa casa»

«Non mi interessa»

«A tuo padre ho detto che ti avrei portato in biblioteca o in altri posti inerenti alla scuola ma non sarà così»

«Che vuole dire?»

«Quando andremo fuori deciderai tu il luogo ma io dovrò venire con te. È questa la condizione»

«Perchè sta facendo tutto questo?»

«Non so qual è la vera motivazione del tuo atteggiamento ribelle e del tuo odio verso i tuoi ma una cosa cosa che so per certo è che il tuo percorso di studi non ti piace. Voglio darti la possibilità di poter fare quello che ti piace realmente ma sarai sotto la mia supervisione. Ti è chiara l'idea?»

«Se sta cercando di ingannarmi, giuro che gliela farò pagare» avvertì il biondo totalmente serio.

«Sono una persona che predilige la giustizia e i valori morali. Non potrei mai ingannare qualcuno. A tuo padre ho solo detto una bugia ma è a fin di bene, giusto?» domandò con un sorriso.

«In teoria si»

«Ah e un'altra cosa. Dammi del lei solo quando siamo davanti ad altre persone e non quando siamo soli perché alla fine non siamo poi così lontani per quanto riguarda l'età»

Il minore annuì con un cenno di capo e poi il silenzio regnò all'interno di quella stanza.

«Rimarrà qui?» sbuffò Jimin.

«Non ti sto neanche un pochino simpatico?» chiese tra un sorriso e l'altro.

«No, mi sta proprio sul cazzo» controbatté liberamente.

«Strano, di solito instauro sempre un buon rapporto con i miei alunni... Ma a quanto pare non è questo il caso»

«Odio che le persone invadano il mio spazio personale e che si intromettano nella mia vita»

«Io lo sto facendo?» chiese sempre in modo giocoso.

«Si per questo mi sta sul cazzo»

«D'accordo» Jungkook si alzò in piedi dirigendosi verso la porta «Ma non è finita qui purtroppo dovrai sopportarmi fino alla fine dell'anno scolastico!» sorrise «Io adesso vado via dal tuo spazio personale ma domani mi troverai nuovamente qui, Park»

«Faccia come le pare»

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Where stories live. Discover now