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Era già passata qualche settimana da quando Jungkook aveva cominciato a lavorare con Jimin. All'inizio era stato abbastanza complicato ma adesso le cose tra di loro sembravano andare meglio e anche il rendimento scolastico del minore sembrava andare bene, non era il massimo ma nemmeno insufficiente.

L'insegnante adesso si trovava nuovamente in casa dei Park. Il papà di Jimin lo aveva convocato per riscuotere lo stipendio e per parlare un po' della situazione venutasi a creare.

«Jeon»

«Signor Park» entrambi fecero un inchino e poi si accomodarono.

«Ho parlato con alcuni insegnanti a scuola, soprattutto quelli di economia aziendale e inglese, e mi hanno riferito che mio figlio è sulla buona strada quest'anno» sorrise scaturendo nel corvino una lieve smorfia di disappunto «Sono realmente sorpreso ma anche contento. Sta facendo un grande lavoro con lui»

«In queste settimane ho cercato di instaurare con Jimin un rapporto di amicizia e fiducia così da poterlo indirizzare verso lo studio delle materie più importanti dell'istituto e dalle sue parole, mi sembra di esserci riuscito» rispose senza alcuna emozione.

«Si, si ha fatto un grande lavoro. Ecco a lei il suo stipendio» Jungkook fece un altro inchino e accettò i soldi.

«Prima di ritirarmi per far studiare suo figlio, volevo parlarle di una cosa a parer mio molto importante»

Jungkook si era detto a sé stesso poco prima "tentar non nuoce" e così stava per fare.

«Mi dica pure, signor Jeon»

«Essendo un professore, ho notato alcune cose in Jimin... Le sarò franco e mi perdoni se erro in qualcosa ma non credo che questo corso di studi non sia adatto a lui. Vedo che non ci mette passione in quello che fa. Apprende quello che io gli insegno perché deve farlo ma non perché gli importi veramente qualcosa e mi dispiace questa cosa perché sembra che studi per qualcun altro e non per lui stesso, per una sua cultura personale. Lo studio imposto non è bello purtroppo» il signor Park annuì come se già lo sapesse, come se fosse altamente scontato.

«La sua osservazione è giusta, Jeon. Lui ha sempre avuto altri grilli per la mente e ne sono a conoscenza ma deve seguire questo corso di studi perché ben presto erediterà l'azienda di famiglia e deve essere pronto a questo evento importante»

«Oh, capisco... Allora io vado da lui» l'insegnante si alzò in piedi pronto per andarsene ma l'adulto lo fermò.

«Sono sicuro che vuole dirmi altro, lo dica. Apprezzo la sincerità più di ogni altra cosa»

«D'accordo. Io non voglio farmi gli affari suoi e tanto meno della sua famiglia perché sono soltanto un professore che fa un lavoro che ama tanto» sottolineò «Ma se posso permettermi, quello che Jimin sta facendo è un errore madornale che si ripercuoterà nel suo futuro, nella sua felicità e nella sua formazione come uomo integro e compiuto» proseguì cercando di far ragionare in qualche modo quell'uomo retrogrado e vecchio stampo coreano.

«Ma ripeto questo è soltanto il mio punto di vista dato il mio compito da insegnante, formatore ed anche educatore» formulò con totale serietà e rispetto «Ho visto molti giovani, alunni, compagni di scuola e anche colleghi, perdersi in un bicchier d'acqua proprio perché hanno scelto o hanno dovuto scegliere un qualcosa che non volevano in realtà per la propria vita. L'infelicità e l'insoddisfazione non sono bei sentimenti da provare nella propria esistenza perché danno origine ad altri mali... L'invidia, la gelosia, l'avidità e tanto altro»

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Where stories live. Discover now