CAPITOLO 17- IL FAMOSO SABATO SERA

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Questa sera dovrò uscire con Henry allora non perdo altro tempo e, essendo le sei del pomeriggio, mi inizio a preparare.
Faccio una doccia, e arriccio i capelli.
Mi trucco molto leggermente, metto una maglia bianca a manica larghe e un semplice jeans, accompagnati ovviamente dalle mie Superga blu.
Chiamo Lisa e le ricordo il piano, in modo che non possa dimenticarlo, né ora né mai.
<Liz ricordi vero?> Le chiedo in chiamata <ovvio sorella!> Perfetto <bene, alle 9 P.M da Henry, passamontagna, mi raccomando> le ricordo
<si sì, va bene, ci sentiamo dopo>

Esco di casa e vado a bussare alla porta di Henry che mi accoglie con occhi sbarrati alla mia vista.
<Sei, stupenda, Lily> oddio mi sento così in colpa, aiutatemi.
<Mh, già, lo penso anche io. Ora sbrigati "fidanzato" e andiamo al Lemon Tree, sennò sarà troppo tardi per cenare> lo incito io <e va bene, e va bene ma aspetta un attimo. Che ne diresti di entrare?> mi invita lui. Oh diamine e ora? Beh lui è il mio ragazzo, se non accettassi sarebbe strano no?
Entro con tutta la buona volontà e prendo posto sul piccolo divano che si pone dinanzi all'entrata. Non ho altra scelta.
Preso posto sul divano guardo la semplicità e lo stile vintage di quell'appartamento. Davanti a me vedo una vecchia televisione ancora con il registratore per le cassette installato; a fianco ad essa scorgo moltissimi vinili posti uno al lato dell'altro. Ascolta molto reggae questo ragazzo. Ripeto, sarebbe davvero carino se non sapessi che in realtà è un maniaco. Osservo i muri tappezzati di quadri raffiguranti città, tra cui vedo anche la mia amatissima Roma. È da un po' che non sento i miei genitori, dovrei chiamarli. E assieme a loro anche mia sorella.
<Ehi Lily, cosa ti affligge?> Chiede scherzoso <stavo pensando alla mia famiglia> gli rispondo fragile <e a tua sorella scommetto> proferisce con un sorrisetto orgoglioso.
<Ok..adesso basta! C-come diamine fai a sapere di mia sorella? Chi te lo ha detto? Ci sono solo tre persone nel mondo a saperlo oltre i miei genitori!> Esclamo in modo aggressivo. <Dai tesoro, calmati, me l'hai detto tu non ricordi?> Cerca di persuadermi con le sue moine <no, in realtà no, non ricordo proprio nulla di tutto questo "tesoro"!> Recito la parola "tesoro" strafottente <allora non so proprio che dirti amore. Su dai, usciamo, non ti arrabbiare. Non ci roviniamo la serata così> dice fingendosi affranto. <E va bene, andiamo> Lisa cerca di fare un buon lavoro o ti uccido con le mie mani, quanto è vero che mi chiamo Linda.

Ci incamminiamo verso il Lemon Tree e vi giungiamo quasi immediatamente.
Prendiamo posto ad uno dei tavoli fuori il locale e vedo la figura di Julio avvicinarsi a me.
<Tesoro, Linda> mi chiama il ragazzo <devo parlarti> continua, <ehi ehi, calmati. Quella è la mia ragazza amico. Cosa vorresti farle?> Chiede Henry battendo i pugni sul tavolino. <Nulla amore, semmai cosa farei a te> alza un sopracciglio Julio, mentre gli manda un bacino volante. Insomma Henry non è scemo , avrà capito la sponda di Julio.
<Linda..> inizia lui <si?> Chiedo <io sono mega cotto del tuo amichetto, Elliot> mi confessa <ho visto. Ci stavate proprio dando dentro quel giorno> dico imitando il gesto. <Non è come credi. Non stavamo facendo niente, semplicemente parlando, io ho provato a baciarlo ma niente> dice con un gesto della mano <come niente scusa? Ma non è gay?> Domando <è quello che pensavo anche io, guarda te in continuazione, non posa mai uno sguardo su un ragazzo. Dato comunque che tu lo conosci meglio di me, vorrei chiederti di scoprire di più sul suo conto> mi dice <no, no ahaha, Elliot è gay. Io sono solo una sua amica dai> mi esprimo ,poi, io ridendo di gusto alla richiesta di Julio.
<Va bene Linda. Fa come credi. Io ti ho solo avvisato> e affermando questo se ne va muovendo a tempo le natiche.
<Allora?> Mi domanda Henry disorientato <no nulla tranquillo, si è solo innamorato di un mio amico> dico <sicura che non si sia infatuato di te?> Chiede indagatore <no no, ne sono più che sicura. Ma dai. Lo hai visto? Più gay di lui non ne esistono>
<credo tu abbia ragione> ed entrambi scoppiamo in una fragorosa risata che ci fa guadagnare degli sguardi minacciosi da parte delle persone.

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