CAPITOLO 30- UNA PROPOSTA PER DIRE SÌ

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*spazio autrice abusivo

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*spazio autrice abusivo

ragazzi ciao a tutti, questo è il mio trentesimo capitolo e sono la persona più felice sulla terra nonostante quest' orripilante quarantena. Spero che la mia storia possa tenervi compagnia in momenti bui come questo. Detto questo buona lettura.. *

Quest'oggi la giornata lavorativa è stata davvero uno strazio. La creazione dell'uscita mensile mi sta portando via molto del mio tempo libero. Oggi non ho visto David neanche una volta ed Elliot è rimasto a casa fino all'ora di pranzo, quindi, ho dovuto portare avanti io la baracca.
Non posso essere più sfinita di così. Ma dopotutto sono felicissima. Oggi la mia famiglia viene a trovarmi a New York, mia madre, mio padre e spero vivamente anche mia sorella Valeria, anche se potrebbe combinare uno dei suoi soliti guai.

Cammino come al solito per le strade della mia amata città e mi ricordo che questa sera ci sarà l'accensione dell'albero al Rockefeller Center. Spero che David voglia venire con me.
Decido di telefonargli e lui mi risponde quasi immediatamente.
<Dav?>
<Dimmi pure Lil?>
<Oggi verrai con me al Rockefeller per l'accensione dell'albero vero?> Gli domando super emozionata <certo tesoro, ci vediamo alle sette in punto, così da prendere i posti migliori>

Continuando, ovviamente, a girovagare senza meta per le strade di New York guardo le luci della città già accese a causa dell'inverno , e quindi, del buio imminente. Infatti sono già le cinque del pomeriggio e mi affretto, così, a fare una sessione di shopping estremo. Ovviamente, in queste situazioni chi meglio potrebbe affiancarmi? Esatto, Lisa, proprio lei.
<Sorella!> Esclamo felice quando non sento più gli squilli del telefono <dimmi una cosa Lil, sei in ritardo con i regali di Natale, vero?> Mi domanda sorridente <senti, dovrò pur trovare qualcosa per te che sei diventata una palla no?> Ribatto ridendo di gusto <ma non mi dire!>
<Su Liz, ho bisogno di te per queste sessioni di shopping, sennò, dimmi cosa ce l'ho a fare una migliore amica responsabile delle sfilate mondiali, se non può nemmeno aiutarmi con il vestiario natalizio?> Touchè Lisa. <Oh buon Dio! Va bene, va bene, Madison Avenue tra dieci minuti>
<ci sarò>.
Impossibile negare che avevo solo due ore per preparami per l'arrivo di David. Insomma il Rockefeller è molto lontano e non è di certo una passeggiata arrivarvici, ma sono ottimista e dico che tra un'ora avrò, di certo, terminato la mia sessione scatenata di shopping con la mia migliore amica e che potrò, durante l'ora rimanente, tornare a casa e preparami.

PER LE STRADE DI NEW YORK Where stories live. Discover now