Capitolo 18

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Arrivati salimmo sul furgone blindato e andammo fino al circo, ci fecimo lasciare 500 metri prima e attivammo i comunicatori in modo da poter comunicare anche con Fitz e Simmons. Sentii la voce di Simmons "pare che ci siano 15 persone"
"quindi ci sono tutti. Bobbi, Natasha, probabilmente nelle parti laterali troverete i tecnici, il trapezista e l'equilibrista. Nel retro è probabile che non ci sia nessuno se si aspettano il nostro arrivo altrimenti saranno tutti lì. Fate attenzione e comunicate. Ok?" tutti annuirono e nel frattempo eravamo arrivati all'ingresso principale così ci dividemmo. Entrato era tutto buio ma sentivo i passi di tutti intorno a me.
"Buck, fatti vedere" si accese un occhio di bue su di lui.
"Clinton, bentornato a casa... Peccato che tu non sia più il benvenuto."
Vidi con la coda dell'occhio partire una freccia dalla mia destra.
"Chris, mi hai mancato."
"per te sono Christian"
"sentite, mi dispiace... Ma Trickshot ha preso Barney, per favore, so che gli volete bene quindi aiutatemi."
Sentii la voce di Jodie, il trapezista che si allenava con me, da sinistra.
"sappiamo bene che ha preso Barney. Lui sta bene, è ritornato con la sua famiglia. Noi ce l'abbiamo con te, sporco traditore"
Poi sentii la voce di Sophie dietro di me, mi girai e la vidi.
"pensavo che tu non mi avresti tradito. Per farti vedere quanto è brutto ho detto tutto quello che so di te a Buck. Io mi fidavo di te e tu mi, anzi, ci hai tradito. Hai tradito la tua famiglia e adesso vieni qui con il tuo piccolo team. Avresti dovuto lasciarlo a casa"
Le luci si accesero e vidi Fitz e Simmons bloccati da Will, "l'uomo forzuto".
"Willy, ti prego... Lasciali andare"
Vidi anche Billy che teneva Steve, Mary che teneva Natasha e Chris che aveva posato l'arco e teneva Bobbi.
Mi avvicinai a Buck ma Sophie si mise in mezzo
"Buck, lasciali andare. Farò quello che vuoi, ma lasciali andare."
Sophie mi guardò con un ghigno.
"sai Clint, ho sempre saputo quanto odiassi avere bisogno di aiuto. Chiedere una mano per te è un sacrilegio. Stai tranquillo non gli faremo niente, a loro. Tu preparati, perché desidererai di non essere mai tornato e ti avverto: ribellati e la nostra furia si abbatterà anche su di loro."
Vidi che legavano gli altri come dei salami nei pali del tendone e poi incominciarono a circondarci. Sophie si spostò alla mia destra e Buck si avvicinò a me.
"non sapevo che fossi diventato sordo, deve essere stato difficile."
Presi l'arco, stavo per estrarre una microfreccia quando mi accorsi che Billy, quel mago bastardo, me le aveva fregate.
Sophie mi tolse l'arco e Buck continuò a parlare mentre tutti si avvicinavano sempre di più.
"dei dati scientifici dicono che si può destabilizzare la tua scarsa stabilità temporaneamente, facendoti entrare in una situazione stressante e poi facendo una cosa che vedrai dopo. Dovresti essere fisicamente"
Will mi diede un pugno da sinistra sulla faccia mentre Sophie uno a destra sullo stomaco. Da dietro invece mi arrivarono due calci sulle caviglie che mi fecero cadere a terra. Buck mi prese per i capelli e mi tirò indietro la testa per poi continuare a parlare. "e psicologicamente stanco. Psicologicamente sei già finito, fisicamente ora ci lavoriamo"
Buck mi spinse giù dalla testa e tutti gli altri incominciarono a picchiarmi, non ebbi neanche il tempo di difendermi. Dopo 10 minuti si fermarono. Rimasi immobile a terra e incrociai lo sguardo di Bobbi, era dispiaciuta e non sapeva cosa fare, l'avevano disarmata totalmente, ma vidi che mi diceva di combattere. Così mi alzaii. Cercai di dare un calcio a Buck, ma Will mi prese una gamba, mi ributtò a terra e Chris mi calpestò la caviglia. Non so come non me la ruppe, ma al minimo movimento mi faceva un dolore cane. Vidi che Billy si avvicinava per darmi un calcio così gli presi la gamba facendolo cadere a terra e lo presi per il collo. Ansimando guardai Buck e incominciai a minacciare. "un altro calcio e lo strozzo"
Buck sorrise "non lo farai, non ci riusciresti mai e se lo facessi ti sentiresti in colpa per tutta la vita"
Iniziai a fare perdere aria a Billy ma Buck aveva ragione. Non potevo ucciderlo. Era stato un mio amico, non me lo sarei mai perdonato. Poco prima che fosse troppo tardi lasciai la presa e Billy si alzò. Buck gli fece cenno di continuare a picchiarmi e loro gli obbedirono. Passarono altri 10 minuti prima che la smettessero. Buck si inginocchiò, non riuscivo neanche a tenere gli occhi aperti e senza che me ne accorgessi mi conficco il coltello sotto l'ombelico come una volta aveva già fatto mio padre. Lanciai un urlo e poi Will mi alzò.
"Tranquillo, Clint... Manca poco"
Will e Chris mi portarono fino al palo dove c'era Natasha. Arrivò Buck e mi diede un pugno nello stomaco. Poi Sophie mi sbattè la testa nel palo. Sentivo le loro risate come se fossi in acqua. Caddi a terra, vidi Natasha che si alzava. Era riuscita a liberarsi. Iniziò a picchiarli mettendoli fuori gioco. Riuscivo a vederli urlare ma piano piano non riuscii più a sentirli. Quando tutti furono a terra gli altri si liberarono e si avvicinarono. Vedevo Steve, mi chiamava ma non sentivo la sua voce. Mi tirò su e mi portò sul furgone dove svennì per il troppo sangue perso, immaginai.

L'incubo ~Clint Barton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora