[Capitolo 5.]

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Mi svegliai di nuovo malamente, non ho dormito tutta la notte perché me la sono passata tra il vomito e le urla di Alyssa della stanza accanto.

Ora so cosa prova ogni volta che vengo qui.

Sono le 9 del mattino e non è da me dormire così poco. Disolito dormo dalle 10 alle 12 ore al giorno se non ho esami o lezioni.

Ho dormito solo 4 ore, mi sento così stanca e arrabbiata perché ho dormito pochissimo.

Mi alzo dal letto dove Jake ancora dorme, metto l'intimo e anche la camicia di Jake che mi arriva sotto al culo.

Vado in cucina e mi appoggio al piano di marmo bianco che c'è in mezzo alla stanza. Ho bisogno di dormire.

<Buongiorno!> fa Noah entrando in cucina.

<Buongiorno un cazzo, ho dormito solo 4 ore per colpa vostra!> sbotto.

<come la fai grossa. Pensa quante volte l'avete fatto con Alyssa a pochi centimetri da voi> risponde ridendo.

Dove la trova questa voglia di ridere la mattina? Io la mattina è già tanto se non ho espressioni.

Apro il frigo e prendo il bidoncino del succo all'ananas.

Piccola mia richiesta ai due ragazzi che ora dormono, quando ci sono io nei paraggi, il succo all'ananas è d'obbligo.

<Versa anche a me, vediamo se riprendo le energie.> dice e faccio come richiesto.

<Ti accompagno io a casa?> domanda è io annuisco

<Prima però vado a fregare una tuta e un paio di scarpe ad Alyssa.> salgo al piano di sopra ed entro nella stanza della mia migliore amica.

Apro l'armadio e cerco una tuta. Appena la trovo la indosso e prendo anche le converse nere...

Aspetta, ma queste sono le mie scarpe! Le cerco da mesi.

Come cristo ci sono arrivate qui? Appena si sveglia gli tiro un tacco in testa se non mi da una spiegazione valida.

Poi vado in stanza di Jake e prendo i vestiti di ieri sera lasciandogli la sua camicia sul letto.

<Possiamo andare.> dico a Noah e lui Annuisce.

Ci avviamo a casa mia che è distante, come avevo già detto, due case più avanti, mentre quella di Noah è difronte alla mia.

Siamo sempre stati tutti vicini di casa, ecco perché usciamo insieme e perché ci conosciamo.

<Iris hai capito ciò che ho detto?> domanda Noah e io annuisco consapevole di non aver capito nulla.

<Lei mi piace e anche tanto, sei d'accordo sulla festa che faremo per dichiarare ciò che provo?> domanda

<Certo che sono d'accordo, siete i miei migliori amici e non potrei essere più felice per voi.> sorrido <Vieni da me ora e ci organizziamo su cosa fare.> continuo e lui annuisce entrando con me in casa.

<SONO A CASA!> Urlo.

Nessuna risposta.

Bene. Siamo anche soli.

Andiamo in camera mia e prendo un foglietto con una penna scrivendo il necessario per la festa.

<Mi occuperò di tutto io, dimmi solo il giorno che vuoi fare tutte queste cose.>

<Per il suo compleanno.> risponde

<allora abbiamo tanto tempo!> Esclamo prendendo il calendario.

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