VFC.
"Che cosa devo fare con lei?"-pensa Maksim, coricato nel suo letto, mentre osserva il soffitto.
Maksim, è tentato di metterla in uno dei suoi bordelli e dimenticarsi di lei.
Questa è l'idea per il momento.
Non ha mai ucciso una donna e sicuramente non inizierà adesso.
Alla fine, ha solo visto ciò che non doveva vedere, una ragazza nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ma questo, basta e avanza per mandare in fumo i piani di Maksim e metterlo nei guai.
La ragazza non è pericolosa, di questo ne è sicuro ma quello che ha visto, quello che sa, è il problema, e adesso, lui deve capire qual è la soluzione migliore.
Stanco di ciò, posa lo sguardo nell'orologio appeso alla parete.
Ci sono volute dieci ore di aereo per arrivare a Mosca, e ora sono le due di pomeriggio.
Ha dormito durante il volo, e appena arrivato a casa ha chiuso la ragazza nella cella, l'ha osservata per un po' e poi è andato a sdraiarsi a letto.
Lentamente si alza dal letto per dirigersi in bagno e fare una doccia.
Al termine, torna in camera con solo una tovaglia legata alla meno peggio sui fianchi, per poi aprire il suo armadio e prendere un completo nero Armani.
Si veste velocemente per poi uscire dalla stanza, scendere le scale e dirigersi in cucina, dove ad aspettarlo, c'è Maria, la governante.
Una donna alta, capelli neri raccolti in una cosa bassa, occhi color nocciola e il fisico un po' in carne.
"Maria."-la saluta con un cenno della testa.
"Signor Kuznetsov. Sono le due di pomeriggio.. devo cucinare qualcosa per lei?"-risponde la governante, mentre finisce di pulire.
"No. È arrivato Pavlov?"-le chiede.
"Sì, signore. È nel vostro studio che vi aspetta."-gli comunica e la congeda.
Esce dalla cucina per dirigersi nel suo studio, dove ad attenderlo c'è Aleksei Pavlov, il dottore più pagato e più nominato in tutta la Russia.
Apre la porta del suo studio, e lo trova seduto sul divano nero di pelle.
Un uomo alto, sui quarant'anni con i tipici lineamenti russi, occhi azzurri come il ghiaccio e capelli neri come il carbone.
"Boss."-lo saluta Pavlov, alzandosi.
Maksim lo guarda e con un gesto della mano, lo invita a sedersi di nuovo.
"Ieri una ragazza ha visto qualcosa che non doveva vedere, voglio che la visiti per capire dove la posso lasciare."-gli comunicò andando subito al punto senza nemmeno sedersi.
"Come vuole. Dove si trova la ragazza?"- domanda a Maksim.
"In cantina."-gli rispose semplicemente.
Nello stesso momento, Kris iniziava a svegliarsi.
La testa le girava molto.
È normale, durante il viaggio è stata drogata più volte per non farla svegliare finché non fossero arrivati.
"Dove mi trovo?"
"Cosa è successo?"
Queste erano le domande che si poneva, mentre si massaggiava la testa.
Quando la sua vista non fu più così offuscata, iniziò a rendersi conto di dove si trovasse e piano piano, le ritornavano in mente vari frammenti di ieri sera.
L'uomo, la pistola, il vicino..
Proprio in quel momento, davanti a lei, si fermarono Maksim e Pavlov.
La ragazza spaventata, indietreggiò.
"Come ti chiami?"-le domandò il medico.
Lei guardò male entrambi e poi sputò a terra.
Maksim alzò una sopraciglia e la guardò serio, ma allo stesso tempo divertito.
Lei non sapeva chi era lui, non sapeva dove si trovava e non sapeva cosa le aspettava.
"Te lo richiedo, come ti chiami?"-le domanda di nuovo Pavlov, avvicinandosi di più alla cella.
"Kira, Kira Karter."-risponde lei.
I due russi, si scambiarono un'occhiata di intesa.
Sapevano che stava mentento, ma hanno deciso di assecondarla.
Maksim Kuznetsov, non permetteva a nessuno di entrare in casa sua senza sapere la loro identità.
"Bene, allora Kira, devi rispondere a delle domande. Se rispondi correttamente, non c'è bisogno di drogarti e portarti nel mio studio, ma ricorda di essere sincera, ne va della tua vita."-le comunica il medico.
Lei guarda prima Pavlov e poi Kuznetsov.
Non riesce a capire il perché entrambi, hanno un accento diverso.
Poi, le sorge un dubbio.
"Dove mi trovo?"-domanda, mentre una lacrima riga il suo viso.
Sa già di non essere più negli Stati Uniti.
Pavlov, guarda il Boss, ancora intento a guardare la ragazza.
Esasperato, Maksim, prende parola.
"Sei in Russia."-le risponde, mentre le labbra di lei si schiudono e formano una O, segno di stupore.
Maksim, si gira verso Pavlov, gli dice qualcosa in russo che Kris non comprende e poi se ne va.
Pavlov, deve ora visitarla, e qualcosa fa pensare a Maksim, che non sarà semplice.
Mentre sale le scale, Maksim incontra Smirnov.
Smirnov gli consegna la scheda della ragazza e gli viene ordinato di affiancare il dottore Povlov, nella visita della ragazza.
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𝐶𝑎𝑛 𝑦𝑜𝑢 𝑘𝑒𝑒𝑝 𝑎 𝑠𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡?
ChickLitPrimo libro della trilogia "Segreti". Kristalline Key, è sempre stata una ragazza sicura, piena di sogni e con una grande abilità nel mettersi nei guai. Una sera, dopo aver lasciato il locale nel quale lavora, assiste a un omicidio. Chi è stato? Co...