•Capitolo 2•

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VFC.

"Che cosa devo fare con lei?"-pensa Maksim, coricato nel suo letto, mentre osserva il soffitto.

Maksim, è tentato di metterla in uno dei suoi bordelli e dimenticarsi di lei.

Questa è l'idea per il momento.

Non ha mai ucciso una donna e sicuramente non inizierà adesso.

Alla fine, ha solo visto ciò che non doveva vedere, una ragazza nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ma questo, basta e avanza per mandare in fumo i piani di Maksim e metterlo nei guai.

La ragazza non è pericolosa, di questo ne è sicuro ma quello che ha visto, quello che sa, è il problema, e adesso, lui deve capire qual è la soluzione migliore.

Stanco di ciò, posa lo sguardo nell'orologio appeso alla parete.

Ci sono volute dieci ore di aereo per arrivare a Mosca, e ora sono le due di pomeriggio.

Ha dormito durante il volo, e appena arrivato a casa ha chiuso la ragazza nella cella, l'ha osservata per un po' e poi è andato a sdraiarsi a letto.

Lentamente si alza dal letto per dirigersi in bagno e fare una doccia.

Al termine, torna in camera con solo una tovaglia legata alla meno peggio sui fianchi, per poi aprire il suo armadio e prendere un completo nero Armani.

Si veste velocemente per poi uscire dalla stanza, scendere le scale e dirigersi in cucina, dove ad aspettarlo, c'è Maria, la governante.

Una donna alta, capelli neri raccolti in una cosa bassa, occhi color nocciola e il fisico un po' in carne.

"Maria."-la saluta con un cenno della testa.

"Signor Kuznetsov. Sono le due di pomeriggio.. devo cucinare qualcosa per lei?"-risponde la governante, mentre finisce di pulire.

"No. È arrivato Pavlov?"-le chiede.

"Sì, signore. È nel vostro studio che vi aspetta."-gli comunica e la congeda.

Esce dalla cucina per dirigersi nel suo studio, dove ad attenderlo c'è Aleksei Pavlov, il dottore più pagato e più nominato in tutta la Russia.

Apre la porta del suo studio, e lo trova seduto sul divano nero di pelle.

Un uomo alto, sui quarant'anni con i tipici lineamenti russi, occhi azzurri come il ghiaccio e capelli neri come il carbone.

"Boss."-lo saluta Pavlov, alzandosi.

Maksim lo guarda e con un gesto della mano, lo invita a sedersi di nuovo.

"Ieri una ragazza ha visto qualcosa che non doveva vedere, voglio che la visiti per capire dove la posso lasciare."-gli comunicò andando subito al punto senza nemmeno sedersi.

"Come vuole. Dove si trova la ragazza?"- domanda a Maksim.

"In cantina."-gli rispose semplicemente.

Nello stesso momento, Kris iniziava a svegliarsi.

La testa le girava molto.

È normale, durante il viaggio è stata drogata più volte per non farla svegliare finché non fossero arrivati.

"Dove mi trovo?"

"Cosa è successo?"

Queste erano le domande che si poneva, mentre si massaggiava la testa.

Quando la sua vista non fu più così offuscata, iniziò a rendersi conto di dove si trovasse e piano piano, le ritornavano in mente vari frammenti di ieri sera.

L'uomo, la pistola, il vicino..

Proprio in quel momento, davanti a lei, si fermarono Maksim e Pavlov.

La ragazza spaventata, indietreggiò.

"Come ti chiami?"-le domandò il medico.

Lei guardò male entrambi e poi sputò a terra.

Maksim alzò una sopraciglia e la guardò serio, ma allo stesso tempo divertito.

Lei non sapeva chi era lui, non sapeva dove si trovava e non sapeva cosa le aspettava.

"Te lo richiedo, come ti chiami?"-le domanda di nuovo Pavlov, avvicinandosi di più alla cella.

"Kira, Kira Karter."-risponde lei.

I due russi, si scambiarono un'occhiata di intesa.

Sapevano che stava mentento, ma hanno deciso di assecondarla.

Maksim Kuznetsov, non permetteva a nessuno di entrare in casa sua senza sapere la loro identità.

"Bene, allora Kira, devi rispondere a delle domande. Se rispondi correttamente, non c'è bisogno di drogarti e portarti nel mio studio, ma ricorda di essere sincera, ne va della tua vita."-le comunica il medico.

Lei guarda prima Pavlov e poi Kuznetsov.

Non riesce a capire il perché entrambi, hanno un accento diverso.

Poi, le sorge un dubbio.

"Dove mi trovo?"-domanda, mentre una lacrima riga il suo viso.

Sa già di non essere più negli Stati Uniti.

Pavlov, guarda il Boss, ancora intento a guardare la ragazza.

Esasperato, Maksim, prende parola.

"Sei in Russia."-le risponde, mentre le labbra di lei si schiudono e formano una O, segno di stupore.

Maksim, si gira verso Pavlov, gli dice qualcosa in russo che Kris non comprende e poi se ne va.

Pavlov, deve ora visitarla, e qualcosa fa pensare a Maksim, che non sarà semplice.

Mentre sale le scale, Maksim incontra Smirnov.

Smirnov gli consegna la scheda della ragazza e gli viene ordinato di affiancare il dottore Povlov, nella visita della ragazza.

𝐶𝑎𝑛 𝑦𝑜𝑢 𝑘𝑒𝑒𝑝 𝑎 𝑠𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡?Where stories live. Discover now