Capitolo 16

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Smetto di provare a dormire dopo che i primi tentativi sono interrotti da incubi indicibili. Mi alzo con l'aiuto della stampella e scendo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, una volta raggiunta la cucina ho già il fiatone.

Mi fermo per riprendere fiato, spalanco gli occhi sopresa nel trovare Ashton seduto in cucina con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Ashton? Che ci fai qui a quest'ora?" faccio una breve pausa, quando realizzo la vera fondamentale domanda da pormi "Come diavolo sei entrato?" chiedo agitando il mio braccio libero.

Ashton alza lo sguardo riportandolo su di me e si sofferma a guardarmi per poi decidersi ad aprire bocca "La chiave sotto lo zerbino è davvero scontato. Non mi sorprenderei se un giorno tu aprissi la porta e trovassi tutta la casa derubata."

"Oh..e perchè sei qui a quest'ora, nel cuore della notte?" chiedo confusa.

Il moro davanti a me si alza dalla sedia, avanzando lentamente verso di me, con le mani nelle tasche anteriori dei suoi skinny jeans.
"Sono solo venuto a vedere come stavi, perchè non sei felice di vedermi?" mi chiede quasi sussurrando, spostando una ciocca dei miei capelli dietro al mio orecchio, ciò rende la situazione ancora più inquietante.

C'è qualcosa che non quadra.

La porta si chiude violentemente producendo così un rumore assordante che mi fa sussultare da farmi cadere la stampella, per mia fortuna sono ancora in grado di sorregermi anche se con fatica, giro la testa di scatto per un'attimo e comincio ad indietreggiare a piccoli passi.
"Ehi, non avrai mica paura di me, vero piccola?" mi chiede avvicinandosi sempre di più, mentre io continuo ad indietreggiare, quando sbatto contro la porta Ashton fa un ghigno divertito.

Fa qualche passo verso di me fino a che la distanza che si era creata fra di noi scompare, sento il suo respiro caldo sulla mia pelle. Guardo la sua mano destra che porta sulla mia guancia e la accarezza lentamente.

Rimango immobile senza saper cosa fare, in preda al panico e al terrore.

Mi prende le mani, intersecando così le nostre dita, le porta in alto fino ai lati dei nostri volti.

Quando improvvisamente, con un colpo secco, le fa sbattere violentemente contro la porta alle mie spalle.

Sento pizzicarmi le nocche, non oso sollevare lo sguardo verso di esse, ma sono quasi sicura che stiano sanguinando.

Apro la bocca per parlare, ma dalla mia gola non esce alcun suono.

Sento le iridi di Ashton penetrarmi, appena sposto lo sguardo su esse mi rendo conto che non sono più verdi ma bensì azzurre. Improvvisamente i suoi lineamenti si traformano, strizzo gli occhi pensando di avere le allucinazioni.

Quando riapro gli occhi non ho alcun dubbio su chi mi ritrovo davanti, nella mia testa rieccheggia un unico e orrbile nome.

Jake.

Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "Non ti libererai di me così facilmente."

Chiudo gli occhi e finalmente riesco ad urlare con una voce che non sapevo di possedere ancora.

"Meddy calmati" sento una voce chiamarmi.

Quando riapro gli occhi mi ritrovo davanti Ashton che mi scuote le spalle.
"Meddy calmati era solo un brutto sogno" mi tranquillizza.

Smetto di urlare, mi guardo attorno, ho gli occhi lucidi, vedo tutto offuscato, mi gira la tresta, ho il respiro affannato, incomincio a farfugliare qualcosa di incomprensibile.

Ashton mi prende il volto fra le sue mani "Shh Meddy..guardami, guardami" si avvicina sempre di più fino a scontrare le nostre labbra. Spalanco gli occhi dalla sorpresa.

A destructive dream » Ashton Irwin [rewriting]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora