Capitolo Due: Ritorno

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Muovendosi da un angolo all'altro di quella magnifica stanza riccamente decorata, l'uomo sembrava un leone in gabbia; lo ricordava proprio, con quella criniera di ricci, il corpo scolpito e gli occhi verdi che, traboccavano d'ira. Il suo viso distorto dall'ansia dell'attesa. In quel preciso momento entrarono nella stanza due uomini coperti da abiti oro e blu.

"Harry" disse uno dei due mentre ordinava alle guardie di uscire, "tornerà, non è scappato, ha avuto semplicemente un'emergenza molto importante".

"Nel bel mezzo della notte?" rispose Harry, guardando il Comandante Capo con irritazione. "Cosa poteva essere così importante da non poter aspettare la mattina?!"

Liam sospirò frustato e cercò di farlo ragionare di nuovo, "Te lo ha scritto nella lettera Harry, è emerso un impegno improrogabile; ritornerà tra qualche giorno".

Ricordare l'accaduto non gli portava nessun tipo di sollievo. L'Imperatore era terribilmente offeso dal fatto che Louis avesse avuto l'audacia di abbandonarlo proprio quando aveva più bisogno di lui. Doveva ancora capire che tipo di emergenza fosse tanto importante da superare la priorità che la sua persona aveva nella vita di Louis.

Vostra Altezza,

mi mortifica il dovervi comunicare che dovrò allontanarmi da voi per venti notti a partire da oggi.

Si è presentata una questione per la quale devo partire immediatamente. Ritornerò non appena le circostanze me lo permetteranno.

Spero che nel frattempo stiate sereno e protetto.

Louis.

P.S. Vi prego di non mandare nessuno a cercarmi. Non tarderò.

"Mi piace che abbia sottolineato il 'non', si vede che ti conosce molto bene H". Disse una voce con un leggero accento.

Uno sguardo estremamente minaccioso fu diretto verso il proprietario di quella voce "Tieniti le tue opinioni per te, omega." Si imbronciò Harry, prestando attenzione all'omega entrato poco dopo Liam.

Il biondo sorrise alla risposta acida, l'Imperatore si rivolgeva a lui appellandolo con il suo genere solo quando erano in presenza di persone che sapevano che il comandante fosse un omega che si faceva passare per un beta; oppure lo faceva quando era profondamente irritato. In questo caso probabilmente era più probabile la seconda possibilità.

"Harry, starà bene." Niall disse con voce calma. "Non è un bambino, è il beta più diabolico che abbia mai incontrato".

"Non voglio un elogio delle sue qualità" abbaiò Harry, "lo voglio qui, davanti ai miei occhi!"

"Certo, Vostra Altezza". Gli diede ragione Liam e lo lasciò fare, sospirando con più tranquillità mentre usciva dalla stanza.

"Credi davvero che riuscirai a trovarlo se non vuole essere trovato?" chiese Niall scettico.

"Ne dubito", rispose Liam guardandosi intorno per accertarsi dell'assenza di Harry, "se Tommo non vuole essere trovato, non lo troveremo".

"Vero" disse Niall seguendolo nel corridoio, stando dietro al Re mentre si recava dalla sua corte.

"Lasciami ipotizzare una cosa," iniziò Niall quando vide Liam avvicinarsi, "non pensi che sia strano quanto Harry tenga a Louis, nonostante sia un Beta?".

Liam non parve capire dove l'altro voleva andare a parare, "Spiegati Niall".

"Louis è un uomo e un Beta", spiegò Niall e continuando "H è sposato con donne beta bellissime, santo cielo, ma non sembra guardarle nemmeno per sbaglio".

Heaven (italian translation)Where stories live. Discover now