Capitolo Tre: Spietato

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Erano passate due settimane da quando Louis era tornato sul campo di battaglia. La guerra era stata molto diversa da quella combattuta nelle sabbie di Reginae: le terre di Khara erano molto accoglienti e la brezza offriva sempre sollievo dal sole cocente. Louis non la trovava una provincia particolarmente interessante, fatta eccezione per Qair, il luogo che lo aveva visto nascere; questo suo legame con la città non era che una preoccupazione in più per Louis: era intenzionato a strappare la sua Qair dalle mani di quegli incompetenti che erano gli eredi al trono, nonostante tutto il dolore che quella città gli aveva procurato.

Non era stato particolarmente difficile conquistare Qair, anche se Reus avrebbe avuto di che ridire. Avevano formato un'alleanza con due degli eredi al trono. Il re di Khara, Ian, aveva avuto cinque figli: il maggiore Mead, i gemelli Kane e Abel, poi Linnaeus ed infine Paul. I due gemelli avevano unito i propri eserciti per combattere contro gli altri fratelli ed avevano accettato di servire la dinastia Styles se avessero ottenuto il dominio su Khara.

Louis aveva accettato di formare quell'alleanza con i gemelli alpha, ma sapeva che sarebbero stati non più di una spina nel fianco in quanto erano completamente privi di strategia militare. Essere un omega gli aveva insegnato ad avere molta pazienza, ma con quei due sembrava più semplice gettare via quella stessa pazienza e tagliare loro la gola. Per non parlare del loro complesso di superiorità: era tipico degli alpha credere che il rispetto gli fosse dovuto in quanto esponenti del genere più dominante e non perché se lo fossero guadagnato. Per questo motivo Louis doveva stare attento che quei due non importunassero Zayn, il cui alpha non era lì con loro.

Dopo due settimane di pianificazione, esecuzione ed un'enorme dose di pazienza, l'esercito capeggiato da Louis vinse la guerra. Per non smentirsi i due alpha si presero il merito della vittoria, attribuendola alla loro determinazione e competenza militare. Louis li ignorò.

Compiuta la propria missione, Louis scrisse immediatamente ad Harry per fare rapporto e chiedere che venissero inviati rinforzi per la protezione di Zayn, che sarebbero arrivato qualche giorno prima dell'esercito. La ragione di tale richiesta non fu dettata dal fatto che Zayn fosse un omega, ma dal fatto che i gemelli alpha fossero stati più che irrispettosi nei suoi confronti e avessero avuto la sfrontatezza di dire che gli omega non fossero altro che bei trofei da mettere in mostra ed utilizzare per procreare, invece che dei soldati valorosi che avevano combattuto in molte battaglie e che avevano intenzione di servire ancora con lo stesso impegno e la stessa perfezione. Aveva in seguito mandato Zayn e Triton, un comandante beta, con un manipolo di guardie a riferire che la guerra era stata vinta; ciò che venne scritto su carta non fu l'unico messaggio che Louis fece recapitare.

Dopo la partenza di Zayn, Louis si recò nella propria tenda per prepararsi alla cena con i gemelli; aveva in mente di ucciderli proprio mentre al campo si consumava l'ultimo pasto della giornata.

Si vestì con abiti grigio antracite e andò ad aprire il baule dove teneva i propri averi; l'odore di Harry mischiato al suo era ancora presente sull'abito blu scuro e su tutto il resto delle sue cose. A Louis non dispiacque minimamente. Quell'odore lo calmava e cercò di far sì che gli rimanesse addosso. Mentre annusava quel profumo in cerca di conforto una presenza indesiderata entrò nella tenda; se ne accorse senza aver avuto bisogno di girarsi. Chiuso il baule dei vestiti, si specchiò per controllarsi e assunse una posa rilassata quando l'ospite inatteso entrò nella tenda.

"Alpha Kane, che piacevole sorpresa" mormorò indifferente.

L'uomo, più robusto di lui, gli si avvicinò e gli cinse la vita. "Posso sapere cosa credete di fare?!" chiese adirato cercando di sfuggire alla stretta.

"Sei molto bello per essere un beta" gli mormorò all'orecchio, "So dei pettegolezzi sulla puttana personale di Styles, non solo è beta, ma è anche un uomo".

Lo spinse via con tutta la forza che aveva, ma Kane riuscì a stringerlo di nuovo. Gli baciò il collo in modo violento e inspirò il suo profumo, risvegliando nel beta una reazione quasi feroce. Prese il pugnale che teneva nascosto tra le pieghe della veste e lo colpì al fianco più volte, poi tenutagli ferma la testa con il braccio, lo tramortì. L'alpha cadde a terra svenuto.

Prese le corde che teneva sotto il giaciglio, Louis lo legò e imbavagliò.

"Stai lì mentre mi occupo di tuo fratello, stronzo" mormorò furioso Louis; uscendo ordinò alle guardie alpha di tenere sotto controllo la tenda e di legare ulteriormente il prigioniero se si fosse rivelato necessario.

Prima di andare alla tenda di Abel prese dalla sua una bottiglia di ottimo vino e due calici.

Arrivato a destinazione fu subito invitato ad entrare per la cena da Abel, che gli chiese se avesse visto il gemello. Louis negò.

"Mentre aspettiamo che alpha Kane arrivi, possiamo allietarci con questo vino, viene da Reginae" disse il beta sorridendo e offrendo uno dei calici.

Gli occhi blu di Abel traboccavano di scetticismo, "Perché non prenderne un sorso voi per primo, Tomlinson?"

Scosse la testa divertito dall'atteggiamento sospettoso dell'alpha, "Proprio non capisco come mai voi di Qair abbiate così poca fiducia nel prossimo". Bevve un sorso di vino, "Siete contento?".

Abel si rilassò e bevve dal proprio calice, Louis lo guardò divertito. "Sapete, io sono di Qair. Nato e cresciuto qui fino ai quattordici anni".

"Veramente?" chiese Abel affascinato.

"Certo".

"Perché ve ne siete andato?" domandò.

"I miei genitori furono uccisi" spiegò "e poi cinque omega da soli a Qair non erano al sicuro, così me ne sono andato con le mie sorelle".

"Chi erano i vostri genitori?"

"Ministro Mark Tomlinson, ve lo ricordate?"

Il nome non era nuovo all'alpha, la fronte che si corrugò né fu un chiaro gesto. "Si mi ricordo, lui fu ucciso e la sua famiglia scomparve", disse ricordando i fatti; girandosi verso Louis aggiunse, "ma aveva un primogenito maschio, un omega".

"Si, è vero" sogghignò Louis.

"Sei un'omega?!" gli occhi del principe quasi uscivano dalle orbite per lo stupore.

"Si" rispose Louis. "Non lo sanno in molti, nemmeno l'Imperatore".

"E perché lo stai dicendo a me?". Ignorava il motivo di quella rivelazione.

"Perché non lo dirai a nessuno" rispose.

Abel cominciò a ridere, una risata quasi isterica. "Pensi davvero che non userò questa informazione contro di te?!", continuò a ridere "Sei davvero cresciuto a Qair?".

"Ma certo" rispose Louis, con un sorriso talmente inquietante da sembrare velenoso.

"E come fai ad esserne così sicuro?"

"I morti non parlano Abel" gli spiegò.

"Che vorrebbe - " venne interrotto da un fiotto di sangue e un qualcosa di bianco che, risaliti dalla gola, quasi lo soffocarono.

"il veleno non era nel vino, era nei calici" sogghignò soddisfatto mentre guardava l'altro uomo soffocare nel proprio sangue. "A proposito, ho preso il veleno dalla belladonna dei giardini reali" ridacchiò e inginocchiatosi accanto a lui gli tagliò la gola con un coltello, "nel caso in cui il veleno non facesse il proprio dovere" sorrise sadico e, alzatosi, se ne andò lasciandolo a morire da solo.

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⏰ Last updated: May 11, 2020 ⏰

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Heaven (italian translation)Where stories live. Discover now