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"Un regalo"

I raggi del sole filtrano dalla finestra. Harry non è a letto. Mi giro per guardare nella nostra piccola casetta ma non lo vedo da nessuna parte. Mi costringo ad alzarmi e indosso i pantaloni della tuta e la maglietta.

Dopo essermi rinfrescato, prendo le scarpe da ginnastica ed esco scalzo per trovare Diane in cucina.

«Buongiorno, Louis», dice allegramente.

Mi piace che abbia sempre con sé il suo grembiule, e che dia a tutte le nostre camere d'albergo un'atmosfera confortevole.

Si porta sempre dietro anche le sue padelle verdi di ceramica, quelle che non rilasciano residui di metallo, così il cibo di Harry è completamente puro.

«Mmm, che profumino», dico mentre mi guardo in giro in cerca della colazione.

«Serviti pure. Il capo mi ha chiesto di metterne una tonnellata da parte per te».

Prendo una scodella di patate dolci rosolate in padella e comincio a masticare. «A che ora è uscito?»

«Zayn è venuto a prenderlo un paio di minuti fa».

«Zayn? Non Liam? In quale palestra è andato?». Bussano alla porta, e mi lecco dalle dita l'olio di cocco con cui Diane ha cucinato le patate mentre vado ad aprire.

«Louis Tomlinson?».

Una donna tiene in mano una scatola avvolta in una carta rossa, ma senza il fiocco.

«Sì?».

Il suo sorriso si allarga. «Il signor Styles ha ordinato questo per lei». Mi passa la scatola enorme, e rimango a fissarla incredula.

«Harry mi ha mandato questo?», chiedo stupidamente.

«Sì, signorino. Buona giornata». Chiudo la porta con un calcio, avendo le mani occupate dall'enorme scatola con cui Harry mi ha sorpreso.

Oh, mio Dio! È davvero imprevedibile.

Non mi seduce solo con la musica, con i suoi diabolici occhi versi, i capelli ricci, le fossette e il suo profumo delizioso, ma adesso anche con i regali?

Scarto subito il pacco e tolgo il coperchio, e vedo un mucchio di palline di polistirolo all'interno. Infilo dentro la mano e sento un formicolio. Confuso, tiro fuori la mano, e attaccati a essa ci sono tre enormi scorpioni.

Per un attimo, tutto va al rallentatore.

Tutto.

Vedo perfettamente gli insetti muoversi sul mio braccio. Vedo le lunghe code segmentate. Il pungiglione sulla punta della coda, le due chele anteriori, e le otto zampe che si muovono sull'avambraccio. Confusamente noto anche tre puntini neri sulla testa di ognuno, come se avessero tre occhi. Gli scorpioni hanno tre occhi. Faccio caso a tutto. In mezzo secondo. E poi, il secondo successivo, mi accorgo di qualcos'altro. Che questo è uno dei momenti più spaventosi della mia vita.

Cado a terra e do un calcio alla scatola. Un'altra decina di scorpioni strisciano fuori mentre cerco di scrollarmi di dosso quelli già su di me. Il cuore mi è schizzato in gola e adesso mi sta costringendo le vie aeree mentre batte rapido e mi martella durante la mia crescente isteria.

Mio | Versione LarryWhere stories live. Discover now