E lei lì stava
Con occhi persi nei miei sogni
e sciolti capelli a incorniciarle il visoViso delineato in un morbido profumo di pelle
Iniziai così ad accarezzarle le guance
col dorso della mano,
teneramente,
come a pulirla dall'ansia
o disoffuscarne la vitaSentivo il calor del suo cuor salir dal collo per fermarsi su labbra lustre che speme pulsavan
Labbra che avvicinai alle mie in un giocar con leggerezza,
teneramente sfioravam le lingue, dolcemente piano piano
Nella succosa saliva v'era il sentor del miele
e fra i capelli il morbido suonar d'un pianoE assuefatto di lei, lì restai
Perso nel senza tempoE prigioniero in un stregato sapor d'incanto
l'amaiF. Mattesi