CAPITOLO 39

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Lucy's POV
Quando la sveglia suona accanto a me dicendomi di alzarmi dal letto, in realtà le mie palpebre ribattono.
Non ho mai chiuso occhio nella notte, aspettando che Lucas tornasse. Non so perché, ma ero in ansia, nonostante avessi parlato con quella... Tracy.
Continuavo a pensare non solo al fatto che Lucas fosse in un quartiere malfamato collassato dalle canne, ma che in quelle condizioni avrebbe potuto guidare fino qui.
Alla fine, alla dodicesima volta che controllavo il telefono, l'ho sentito arrivare ed erano le quattro e mezza del mattino.
Non è però venuto a dormire nel letto.
Quando, infatti, riesco ad aprire gli occhi, non è accanto a me.
Con tutta la mia forza di volontà, mi alzo dal letto per dirigermi in bagno e farmi una doccia.
Mi vesto, indossando un paio di jeans e una maglia nera, concludendo con le mie Air Force bianche.
Cerco di salvare il mio aspetto applicando un po' di correttore sulle occhiaie: il risultato non è come speravo, ma è sicuramente meglio che prima.
Applico anche un po' di mascara e mi liscio i capelli. Prendo il mio zaino e faccio un respiro profondo uscendo dalla camera da letto.
Trovo, infatti, Lucas sdraiato sul divano, con tutti i vestiti addosso, scarpe incluse.
Ha la faccia schiacciata sul cuscino del divano, e un braccio penzoloni. Dal suo respiro capisco che sta ancora dormendo profondamente.
Valuto che cosa fare: se svegliarlo malamente o se lasciarlo dormire e aspettare che si svegli in tutta calma, capendo e realizzando quello che è successo.
In realtà faccio finta di valutare le due alternative, perché di fatto so già che opterò per la seconda.
Esco di casa e decido di fare colazione fuori, perché non ho intenzione di mangiare dove c'è Lucas ancora collassato.
Vederlo così mi fa solo stare male, oltre che a farmi arrabbiare.
Perché deve ridursi così? Non aveva detto che era cambiato? Gli manca la sua vecchia vita?
Beh, deve capire che se sta con me, così non lo può fare. Non ho intenzione di stare con lui e passare le notti insonni perché devo aspettare che torni a casa sapendolo collassato per delle canne.
Senza considerare che non so dove vada, né con chi. Sono posti e persone che io non conosco.
Sono impaziente di parlarci, perché so che si pentirà di tutto ciò che ha fatto nel momento in cui si sveglierà. E sì, ammetto che se so di avere ragione, sono anche impaziente di litigare.
Vorrei averci una discussione civile, e se anche l'ultima volta ci siamo riusciti, non metterei la mano sul fuoco anche per questa volta.
Dopo aver preso il mio cappuccino da Starbucks, proseguo a piedi verso l'UH e dopo pochi minuti arrivo.
Vedo subito Anne ed Abby e le raggiungo.
«Che ti è successo?» esclama Anne, e Abby stringe le labbra nel vedere il mio aspetto.
Si nota così tanto?
«Mi sono pure truccata per nasconderlo.» sbuffo, mentre entriamo.
«Beh, hai fallito.» commenta Abby.
Inizio così a raccontare loro che cosa è successo. Incontriamo Emily quando sono a metà racconto, per cui sintetizzo a lei la prima parte e continuo il racconto a tutte le mie amiche.
Tutte loro rimangono sorprese.
«Sinceramente, Lucy... io non glielo permetterei un'altra volta.» commenta Anne.
Emily annuisce, d'accordo con l'amica. «Sì. È una mancanza di rispetto. Sicuramente non pensava andasse a finire così, però ecco... è capace di badare a se stesso. Avrebbe dovuto trattenersi.»
Rimango in silenzio, perché hanno ragione.
Abby interviene. «Vabbè, aspetta prima di sapere cosa ti dice lui. Potresti anche scusarlo, se dovesse avere scuse valide. E gli farai presente di non farlo più, ma credo lo capisca da solo.»
Le sorrido per aver provato a difendere Lucas, anche se non c'è da difenderlo.
Può uscire e fare quello che vuole e lui lo sa. Ma tutto entro un limite, se vuole stare con me. Perché, come ha detto Emily, mi ha mancata di rispetto non avvisandomi e soprattutto tornando a casa in quelle condizioni.
Mi dirigo poi alle prime lezioni; ogni tanto controllo il telefono, ma ogni volta senza nessun esito positivo. Nessun messaggio da parte di Lucas.
Mentre sto andando ad economia, vengo fermata da Nicholas.
«Lucy, ehi... dov'è Lucas?» mi domanda.
Lo guardo inespressiva. «Collassato sul divano di casa.»
Nicholas si morde il labbro. «Merda... tu hai, sì ecco, hai saputo dov'era ieri sera?»
Annuisco e racconto brevemente a Nicholas di come è stata la serata dal mio punto di vista.
«Beh, è un coglione. Lo sapevo che sarebbe andata a finire così.» commenta.
«Lo sapevi?» domando. Do un'occhiata all'orario: sono pure in ritardo per la lezione.
«Si, mi aveva chiesto di andare con lui, ma quando mi ha detto dove... ecco, non voglio ricadere nei vecchi giri. Lui diceva di non avere nessuna brutta intenzione, ma quando capiti in quei posti si sa come va a finire.» mi spiega.
Sospiro. Nicholas ragiona. Non che Lucas non lo faccia... non voglio paragonarli, ma dico solo che forse Lucas dovrebbe riflettere un po' di più prima di fare le cose, soprattutto sapendo come è fatto.
Scommetto che se anche Nicholas ci fosse andato, non si sarebbe comunque ridotto nelle condizioni di Lucas.
«Beh, si vede che lui non lo sa.» concludo. È inutile starne a parlare dell'altro. «Vado a lezione che sono in ritardo.» gli dico.
Nicholas annuisce e mi lascia andare senza aggiungere altro.

Despite Everything 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora