Capitolo 1

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Draco Malfoy si stava scrutando allo specchio per l'ennesima volta negli ultimi cinque minuti. Più si guardava più non si riconosceva, aveva le occhiaie per le poche ore di sonno determinate dai suoi incubi ricorrenti e le guance scavate dalla fame visto che non riusciva a mandare giù quasi niente. Dal piano di sotto arrivò un richiamo della madre che gli diceva che era arrivato qualcosa per lui, da quando Lucius non c'era più in quella casa si respirava un'altra aria, un'aria di libertà. Draco, quando suo padre era stato condannato al bacio del dissenatore, non aveva versato neanche una lacrima, al contrario, Narcissa era caduta in una profonda depressione, lei amava Lucius, lo amava, ma quanto non avrebbe voluto farlo, lui non la degnava di uno sguardo. Da quando Draco era nato lei sarebbe anche potuta morire perché aveva svolto il suo compito: mettere al mondo un erede. Il biondo scese di corsa le scale deciso a non pensare quello che aveva visto nello specchio. Una volta arrivato in sala da pranzo la madre gli diede una lettera con un sigillo. Lui lesse, era la lettera di Hogwarts, quella che otto anni prima aveva atteso con ansia, e quella che l'anno precedente aveva buttato nel cestino senza neanche aprirla. Non ci sarebbe andato, la sua reputazione da mangiamorte avrebbe fatto sì che si ritrovasse al centro dell'attenzione in continuazione.

"Draco non inventarti niente tu quest'anno tornerai ad Hogwarts" disse Narcissa non lasciando tempo al figlio di dare libero sfogo ai suoi pensieri.

"Madre non ho intenzione di tornare in quel posto tutti mi prenderebbero di mira" disse lui guardando la madre sconcertato.

"Non accetto repliche, non passerai il resto dell'anno rinchiuso qui non te lo permetto".

Draco non ebbe possibilità di ribattere e così si ritrovò costretto ad andare ad hogsmead per comprare l'occorrente. Ma cosa era saltato in testa a quella vecchia megera della Mc Granit, lo aveva fatto anche prefetto. Da quando la guerra era finita Draco cercava di passare a casa meno tempo possibile, la sera era quasi sempre dentro a un bar con del whisky e delle belle ragazze, dentro le mura del Manor troppi ricordi affioravano e lui non poteva reggerli. Pansy da brava amica quale era lo andava recuperando per stanze di hotel e lo riportava a casa, evitando di farsi vedere da Narcissa, quella donna aveva già troppi problemi di suo non c'era bisogni di affibbiarle anche quelli del figlio. Anche Blaise ogni tanto la aiutava in questo compito quotidiano ma la maggior parte delle volte non resisteva tanto a lungo alla puzza di sudore e alcool del corpo senza sensi di Draco. Questa routine lo avrebbe portato alla morte e lui lo sapeva, per questo lo faceva, non voleva uccidersi con un incantesimo non ne aveva il coraggio. Ma l'alcool gli sembrava un modo abbastanza facile per mettere fine alle sue sofferenze.

Invece in una casetta situata nella periferia di Londra Hermione Granger stava contemplando la sua lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Doveva assolutamente tornarci per svolgere gli esami che l'avrebbero fatta diventare una strega in tutto e per tutto pronta a lavorare al ministero, era quello che voleva fare non sapeva bene in che posto ma era certa di voler lavorare al Ministero della Magia. Scese di corsa dal letto e si diresse in cucina per chiamare Harry che ormai viveva a Grimmauld Place. Anche lui aveva ricevuto la lettera ma non era sicuro di volerci tornare, lui aveva ricevuto un piccolo incarico al ministero ed era convinto di fare strada così. Mandò un gufo a casa Weasly, loro avevano un telefono però quando Arthur non c'era non sapevano usarlo. Il giorno dopo si sarebbe recata ad hogsmead per comprare tutto l'occorrente per quel suo ultimo anno ad Hogwarts.

La mattina seguente un Malfoy stanco e con un gran mal di testa per la sbronza della notte si recò ad Hogsmead accompagnato dalla madre e Blaise Zabini, il suo migliore amico. Si fermarono nei vari negozi e Draco aveva un conto in sospeso ai tiri vispi Weasly. Si sentiva tremendamente in colpa per quello che era successo a Fred. Doveva assolutamente porgere le sue scuse. Entrò dentro il negozio e vide George che guardava la sua immagine nello specchio come lui aveva fatto il giorno prima, ma dentro lo specchio che il gemello Weasly stava usando non c'era una faccia smunta e stanca, c'era una parte di Fred. Malfoy si era preparato tutto un discorso ma sapeva che non c'è l'avrebbe mai fatta, non poteva. Uscì dal negozio e si mise a correre verso... non sapeva dove stesse andando eppure correva. Si fermò davanti al negozio di scope dove c'era una massa di marmocchi di undici anni attaccati al vetro a contemplare la nuova firebolt 2.0. Se non fosse per tutte le preoccupazione e i ricordi della guerra si sarebbe anche lui messo a fissare la nuovissima scopa. Dall'altra parte della strada Hermione Granger tutta sola cercava una piuma adatta a lei, che non si consumasse troppo in fretta ma che reggesse il peso della sua scrittura elegante. Quando Malfoy la vide, appoggiata al vetro del negozio di piume, non poté esimersi dal pensare quanto la Granger fosse cambiata, non era più la mezzosangue zannuta sò-tutto-io del primo anno. I capelli le ricadevano morbidi sulla schiena e la gambe, coperte da un leggero tessuto nero, gli sembravano perfette. Quando la ragazza si girò perché si sentiva osservata i loro sguardi si incontrarono, ma in quello di lei c'era solo odio, odio per i mesi passati, odio per la famiglia del ragazzo che aveva fatto sì che tutto quello succedesse. Lo sguardo di lui, invece era vuoto probabilmente ancora inebriato dei fiumi di alcool che aveva assunto la sera prima. Si sfilò dallo sguardo tagliente di lei e continuò per la sua strada stavolta camminando, non sapeva perché avesse fatto quei pensieri sulla mezzosangue, e di certo non promettevano nulla di buono.

BACIAMI MEZZOSANGUE// DramioneWhere stories live. Discover now