TOLSON *(im)perfetti*

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tonno's pov

-oddio, ma questo è atroce! che schifooo- urla cesare dopo aver ingurgitato uno dei soliti cibi schifosi che gli propiniamo durante le puntate. -ma cosa dicii?? è buonissimo! posso finirlo?- lo guarda incredulo Nels. -bahh, ho sempre detto che hai le papille gustative  rotte. - si alza e passando dietro all'amico esce dal set, sfiorando Nelson. una cosa normalissima, un gesto normale. ma per me non lo è. proprio per nulla. se io non sapessi, lo avrei considerato normale. ma io so. 

una mattina di inverno, qualche mese fa Nelson è venuto a casa mia, dicendo di dover parlarmi. mi ha confessato di provare qualcosa per Cesare. in quel momento sono morto dentro. non avevo il coraggio di dichiararmi a Nelson, non l'ho mai fatto, e son stato li ad ascoltarlo parlare di un'altra persona. e sono qui a guardarlo parlare di un'altra persona con gli occhi. distolgo lo sguardo e quando Cesare mi passa vicino sposto lo sguardo e fisso il pavimento. lui non se ne accorge e torna nell'inquadratura. 

-tonno- mi giro verso Dario. -si?- chiedo. -guarda che me ne sono accorto.- lo fisso. -di cosa?-  lui ignora la mia domanda come se fosse scontato. -vai da lui, e fai quello che devi fare.-  continuo a scrutarlo. -non riesco- ammetto. -invece si.  e ora vai-  respiro e mi alzo dalla sedia. le riprese sono finite, io e dario stimo montando video seduti al tavolo, frank sistema una luce che si è rotta e Nicolas fa la copertina del video. cesare è andato a casa. cerco nelson. -cavolo!- è appena andato vi anche lui. mi giro verso Dario. -ti presto la macchina.- come cavolo fa a capire sempre tutto al volo? mi lancia le chiavi.  vado verso la porta, ma poi torno indietro e lo abbraccio -grazie- mormoro. 

l'asfalto bolognese scricchiola sotto le ruote, i lampioni sfrecciano fuori dai finestrini. parcheggio davanti a casa di nelson. mi faccio coraggio con un respiro profondo e suono il citofono. -chi è?- chiede una voce metallica. -tonno- rispondo. sento il "clunk" della porta che si apre. entro. ogni gradino la mia ansia sale. quando arrivo sul pianerottolo il cuore batte così forte che penso possa uscire dal petto da un momento all'altro. e poi la porta si apre.

-oi, vez, dimmi- appare Nelson sulla porta. faccio un altro respiro, inizio .-nelson, io...-  involontariamente lancio un'occhiata dietro le spalle del ragazzo. no. no no no. nononononono. sul divano è seduto cesare. mi blocco. -si...?- chiede nelson. mi giro. ogni gradino la mia delusione sale, nonostante io stia scendendo.

sfreccio verso lo studio, probabilmente superando il limite di velocità consentito. ma chi se ne importa? entro in studio, sbatto la porta, lancio le chiavi a dario, mi giro ed esco, prima che qualcuno possa dire qualcosa. cammino fino alla stazione, aspetto l'autobus, salgo, guardo la città passare davanti ai miei occhi. arrivo a casa, entro, faccio una doccia, vado a dormire. ho la testa svuotata. mi giro e mi rigiro nel letto, senza riuscire ad addormentarmi. guardo l'orologio. sono solo le 22.  fa caldo. giro il cuscino per usufruire della parte fresca. mi passo una mano sulla fronte. driiin. il campanello. e adesso chi è?

mi alzo, la testa gira come una giostra. me ne frego del fatto di essere in pigiama e vado ad aprire. -nelson?? che ci fai qui? vai via, non è serata.- lui resta fermo lì. -no, non ti dirò cosa succede, non voglio parlare.- continuo quando vedo che continua a fissarmi. -tonno, non serve che tu mi dica cosa succede. io ho già capito. l'ho capito dalla tua faccia. e ora voglio darti delle spiegazioni. fammi entrare- senza che io mi sposti dalla porta lui entra in casa sei siede sul divano. -vedi, tonno, l'altro giorno cesare è venuto da me e si è dichiarato. io gli ho detto che...una volta anche io provavo delle cose per lui..ma poi..ho capito di essermi innamorato di un 'altra persona.- appoggia la sua mano sulla mia. mi guarda negli occhi. si avvicina piano a me, poi mi bacia.  un bacio che aspettavo da troppo tempo. un bacio imperfetto ma perfetto. quello che siamo noi.  ricambio, passando la mano nei suoi ricci, più sparati che mai. e più belli che mai. -allora è vero quello che dici..- lo guardo negli occhi -cosa?- mi chiede. -che le tue labbra sono due canotti.- ride. e io bacio il suo sorriso fantastico.


raga, vogliamo parlare del buco che tonno ha in testa nella foto?? e della faccia schifata di nels?? hahah

space valley - one shotOnde histórias criam vida. Descubra agora