OTTO

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Tu sei come il mare, volevo dirtelo. Danziamo al buio insieme, insieme voodoo love.
Voodoo Love (Ermal Meta)

Subito ci preparammo ed andammo in spiaggia, a goderci quella giornata così soleggiata: il sole formava cerchi dorati nell'acqua e ti scaldava il corpo in modo piacevole. Il mare era delimitato da due semicerchi di scogli che però non si univano. La sabbia era più scura del normale, a causa della ferruggine che essa contenuta, rendendo il tutto ancora più magico. Avevo la testa completamente vuota da ogni pensiero negativo, pensavo solo a godermi quella giornata così piacevole.

Passammo  un bel po' di tempo immersi in quella pace, poi i nostri stomachi cominciarono a brontolare: era ora di mangiare. Salvatore ci accompagnò al ristorante e mangiammo dell'ottimo pesce fresco, tutto proveniente dal porto di Amantea. Rientrammo in camera e ci riposammo un po', eravamo davvero stanchi.
Ci svegliammo verso le 17:30 e andammo verso il bar per prendere qualcosa e udimmo un arpeggio di chitarra. Corsi fuori e notai un ragazzo moro che stava suonando l'introduzione del Ragazzo della Via Gluck di Adriano Celentano. I miei genitori mi raggiunsero e gustammo un ottimo aperitivo in compagnia della grande musica italiana.

Dopo cena ci dirigemmo verso l'anfiteatro del villaggio, dove il gruppo degli animatori ci illustrarono il programma di quella settimana. Avevano programmato moltissimi giochi per noi e subito avemmo l'impressione che ci saremmo divertiti tantissimo. Il gioco della prima sera consisteva nell'indovinare il maggior numero di canzoni. Vinsi e come "premio" mi consegnarono una piccola coppa e un attestato. In seguito un ragazzo dai capelli neri e da una carnagione chiara mi si avvicinò, mi sorrise e disse «cavolo sei stata bravissima al gioco! Una cultura musicale pazzesca, davvero complimenti!» esclamò mostrando un sorriso compiaciuto. Sorrisi timidamente anch'io e dopo averlo ringraziato mi presentai «Noemi, piacere di conoscerti» «Gabriel, il piacere è tutto mio» rispose, mostrandomi un altro sorriso. Arrivarono anche gli altri e finalmente ero circondata da persone in grado di andare oltre le apparenze, infatti sembra che non si accorsero della mia voce nasale, dovuta al fatto della mia labiopalatoschisi che dovetti curare con numerose operazioni chirurgiche. La voce nasale purtroppo resta ancora, dovrò fare ancora altri interventi per diminuirla, ma non scomparirà mai del tutto. Per questo fui sempre scartata dal resto del gruppo di classe fin dalle elementari. Essere lì quella sera con quelle persone a dialogare serenamente mi fece provare una sensazione mai provata prima: non so descriverla, so solo che fui felice di questo. Prima di tornare in camera salutai gli animatori e quando arrivò il turno di Gabriel mi lasciò un tenero bacio sulla testa. Sorrisi e corsi via.

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