Capitolo 16 - L'amore non esiste

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Ashley
La mattinata a scuola è passata velocemente e le lezioni sono state molto leggere.
Oggi ho fatto lezione di canto e il professore è bravissimo: è molto preparato e simpatico. Ammetto che avevo un po' d'ansia all'inizio ma lui mi ha subito messa a mio agio.
Ha detto che dalla prossima volta vuole sentire le nostre voci e il nostro modo di cantare, quindi oggi ci siamo conosciuti un po'. Ci sono alcuni ragazzi della classe che sono davvero interessanti (artisticamente), non vedo l'ora di sentire di cosa sono capaci. Allo stesso tempo però ho paura di non essere alla loro altezza...
«Ciao tesoro, tutto bene a scuola?» mi chiede mia zia non appena entro in cucina.
«Si tutto bene, oggi abbiamo fatto la prima lezione di canto»
«Ah si? E com'è andata?»
Mentre parliamo iniziamo ad apparecchiare la tavola per pranzare.
«Il professore mi piace tantissimo, infatti mi hanno detto che è uno dei migliori»
«Ottimo! Dovresti chiamare i tuoi genitori, sai?»
Sospiro «Si è vero, li ho chiamati poche volte da quando sono qui...»
Mi siedo a tavola e mia zia mi riempie il piatto con dell'insalata e una cotoletta.
«Non dimenticarti oggi pomeriggio, gli manchi molto»
Improvvisamente sento un vuoto al petto «Mancano molto anche a me»
Iniziamo a mangiare e rimaniamo in silenzio per un po'.
«Quindi...tu ed Ethan?»
La guardo interrogativa «Che intendi?»
«Beh avete dormito nello stesso letto, o sbaglio?»
«Si ma per sbaglio, non penserai che stiamo insieme?»
«Mi era passato di mente, lo ammetto...»
Alzo gli occhi al cielo «Intanto è troppo presto, lo conosco da poco, e poi non mi piace»
Lei fa spallucce «Se lo dici tu, però mi raccomando fai attenzione»
«Su cosa?»
«Come hai detto, lo conosci da poco ma lo hai già portato in casa e passi la notte da lui»
«Non vuoi più che lo faccia venire qui?»
«Non è questo, ma non puoi sapere chi è veramente»
Sospiro «Zia, non c'è da preoccuparsi con Ethan. So che lo conosco da poco ma su questo sono sicura, non mi farà mai del male fisicamente. Non lo permetterebbe. Non so perché ne sono così convinta ma me lo sento dentro»
Lei mi sorride e annuisce.

...

«Tesoro! Quanto mi sei mancata!» dice mia madre non appena la chiamo.
«Anche a me sei mancata tanto! Come va lì?»
«Una noia! Tuo padre è diventato ansioso in un modo allucinante!»
Sento in sottofondo la sua voce urlare «Non è vero!» e mi viene da ridere.
«Allora, dimmi, come va in America?»
«È tutto perfetto mamma, davvero... amo questa città e la scuola mi piace tantissimo»
«Hai già fatto amicizia con qualcuno?»
«Si ho conosciuto due ragazzi davvero simpatici»
«Ragazzi?» dice mio padre. Devono aver messo il vivavoce.
«Sta' zitto Marco!» lo rimprovera mia madre e lui sbuffa. Mi mancano i loro battibecchi.
«Com'è la gente lì? Sono gentili con te?» torna a chiedere mia madre.
«Si, mi trattano come se fossi una di loro. Una ragazza che ho conosciuto, Amber, è affascinata dalla mia nazionalità. Dice di amare l'Italia»
«Mi fa piacere, tesoro. E dimmi: ci sono ragazzi carini?»
Mi faccio leggermente rossa «Ehm...beh»
«Ok Marco, è ora che tu te ne vada» mi interrompe mia madre.
«Cosa? No! Voglio sentire!»
«Sono discorsi tra donne, forza vai!»
Lui sbuffa e borbotta un «Va bene»
«Vai Ash, dimmi tutto: come si chiama? È carino? Quanti anni ha? Viene a scuola con te?»
«Oddio mamma un attimo!» rido «Partiamo dal fatto che non mi piace, è solo un buon amico»
«Si certo, dicono tutti così... dai dimmi!»
«Ok ehm si chiama Ethan e ha 21 anni. È carino e no, non viene a scuola con me»
«E come vi siete conosciuti?»
«Ero in giro a fare compere e lui per sbaglio mi è venuto addosso» beh più o meno è andata così.
«Beh parlami un po' di lui dai! Com'è caratterialmente?»
«È un ragazzo molto dolce con me, mentre con gli altri è un po' freddo. Poi è simpatico, mi fa ridere molto ed è protettivo nei miei confronti»
«Mi piace già molto! Vi shippo già!»
Shippo? E questa dove l'ha imparata?
«Mamma è solo un amico!» la rimprovero ma lei non mi dà retta.
«Però voglio vedere com'è fisicamente. Mi mandi una sua foto? So che ne hai una»
Alzo gli occhi al cielo «Ok, un attimo che te la mando in chat»
Prendo una foto dal suo profilo instagram e la mando a mia madre.
«Si va bene, non è divertente Ash. Dai mandami una sua foto!»
Ma cosa... «Mamma te l'ho mandata, è lui quello nella foto»
«Mi prendi in giro? Cavolo ma è bellissimo Ashley! È un modello! Se in America sono tutti così allora mi trasferisco»
Sembra una ragazzina in pieni ormoni. Non ho mai visto mia madre parlare così.
«Che cosa?!» sento urlare in lontananza mio padre.
«Marco smettila di origliare!»
Inizio a ridere, mi mancano così tanto...
«Mamma perché a Natale non venite qui? Così festeggiamo anche con zia April»
«Non è una brutta idea sai? Ci penseremo»
«Beh ora devo salutarvi, devo preparare un brano per la prossima lezione di canto»
«Va bene tesoro, ti voglio bene» Mi si stringe il cuore.
«Anche io ti voglio bene» sorrido anche se non può vedermi.
«Ciao Ash! Ti voglio bene anch'io piccola mia» dice mio padre tornando in chiamata.
«Anche io te ne voglio papà! Ciao!»
Chiudo la chiamata e mi mancano già...
Prendo il mio spartito, per non pensarci, mi siedo sul letto a gambe incrociate e inizio a vedere quale canzone posso portare domani a lezione.
Ultimamente sono molto interessata ai Fray, sono davvero bravi. Amo i loro testi e le basi che creano. Poi la voce del cantante è fantastica.
Scelgo tre brani che avevo già cantato tempo fa ma che mi piacciono ancora molto e mi esercito su quelle. Devo portare solo una canzone quindi devo scegliere bene e vedere qual è quella che mi riesce meglio.
Mi metto alla tastiera e in poco tempo ho già fatto due canzoni, ma la terza è la mia preferita: "She is".
La canto con tutta me stessa e mi perdo nella melodia chiudendo gli occhi.
«Quindi ti piacciono i Fray?» chiede una voce bassa facendomi quasi saltare dalla sedia.
«Devi smetterla di piombare così in camera mia. Che ci fai qui?» dico guardando Ethan.
«Ho riportato la maglia a tua zia» si siede sul mio letto, di fronte a me.
«Ok ma impara a bussare. Se fossi stata nuda?» mi imbarazzo al solo pensiero.
«Beh ci andrei bene io» riflette sorridendo in un modo irritante. È bello ed irritante.
«Sei un maiale» e gli tiro addosso una bottiglietta d'acqua ma lui la prende al volo.
«Ei, potevi colpirmi il viso!» mi guarda indignato, come se avessi rischiato di colpire una statua importantissima.
«Era il mio intento»
Mi guarda male ma lo ignoro e torno a guardare gli spartiti.
«Non hai risposto alla mia domanda» dice.
Ok ho capito: non posso studiare oggi. Sospiro e poggio i fogli sulla tastiera. «Quale?»
«Ti piacciono i Fray?»
Faccio spallucce. «Direi di si»
«Prevedibile»
«In che senso?»
«Sei il tipo di ragazza che ascolta quel genere di musica»
«Sono bravissimi!» voglio proprio vedere lui cosa ascolta.
«Si certo. Sono quattro depressi»
Lo guardo male. Non ci credo. «Non sono depressi! Scrivono canzoni bellissime!»
«E tu ci credi davvero a tutta quella roba?» mi guarda sorpreso.
Non capisco, non crede nell'amore? «Certo che ci credo. Scusa, tu no?»
Lui sbuffa una risata «L'amore non esiste»
Spalanco gli occhi, non ci credo! Capisco che i suoi genitori non sono stati un bell'esempio ma non può pensare una cosa del genere!
«Non guardarmi così. Tu lo sai molto bene! Guarda come siete finiti tu e il tuo ex» dice.
«Non significa niente, e comunque siamo stati insieme 5 anni quindi anche se ci siamo lasciati, c'era amore»
«Tu credi che sia amore, ma non è così. L'amore non esiste. Quello che proviamo è solo desiderio. Troviamo la persona con dei tratti interessanti e la frequentiamo. L'hanno chiamato amore per dargli un nome ma tutti lo hanno interpretato nel modo sbagliato.
L'amore che pensi tu, non esiste»
Mi dispiace che lui sia arrivato a pensare a questo a causa degli errori dei suoi genitori.
«Non sono d'accordo con te. Senti so che i tuoi non ti hanno dato un buon esempio su quest'argomento però non puoi pensare una cosa del genere solo perché il loro matrimonio non ha funzionato»
Lui fa un altro sorriso strafottente «Il matrimonio poi, un'altra cazzata che hanno messo in mezzo. A che serve promettersi amore davanti a un Dio che non ascolta un bel niente? Perché diciamoci la verità: quando mai ha ascoltato una nostra preghiera? Il matrimonio è un'altra scusa che hanno inventato per farlo combaciare con l'amore. Ami quella persona? Allora devi sposarla»
Sono totalmente sconvolta dalle sue parole. «Quindi non credi in Dio?»
«Certo che si, però non mi è mai stato 'vicino' quando ne avevo bisogno. Gli chiedevo di aiutarmi e lui non faceva niente»
Mi alzo dalla sedia e mi metto davanti a lui «Non sempre lui può aiutarci. Certe cose non può cambiarle: solo noi possiamo farlo, attraverso delle scelte»
Lui mi guarda negli occhi senza rispondere, quindi continuo «E comunque è Dio che ci ha insegnato ad amare. Nessuno ha inventato questo sentimento»
«Che sentimento? Come capisci se è amore? E non dirmi le farfalle nello stomaco...»
Sorrido «Lo capisci solo quando trovi la persona giusta. Provi sensazioni che non possono essere spiegate» non posso crederci che sto facendo un discorso del genere con lui.
«E se quella persona non la troverò mai?» chiede.
Faccio spallucce «Non potrai mai saperlo, ma troverai qualcuno che riempirà il suo vuoto. Non del tutto ma abbastanza»
Lui resta in silenzio per qualche secondo «Continuo a credere che l'amore sia una cazzata»
«E allora che mi dici del destino?»
Lui ride «Mi prendi in giro? Ma dai! Le bambine credono a quella roba»
Incrocio le braccia al petto.
«Ah quindi tu sei una di loro... scusa!» smette di ridere ma ha ancora quel sorriso sul viso.
«Quindi fammi capire, tu non ti fidanzerai mai né ti sposerai e farai figli?»
«Esattamente. E per favore, non iniziamo a parlare di figli altrimenti qui non la smettiamo più»
«Ok ma aspetta un attimo. Vuoi passare il resto della tua vita da solo perché non credi nell'amore?»
Lui fa spallucce «Probabile. Al massimo mi troverò una ragazza ma senza provarci sentimenti. Solo per avere un po' di compagnia e per scoparla»
Lo guardo male per la parola che ha usato e lui alza gli occhi al cielo «Scusa! Per farci sesso, ok?»
Sono ancora molto sorpresa dal su modo di pensare, non me lo sarei aspettato. È così dolce e carino con me e pensavo di iniziare a... no, lui non crede in quei sentimenti e ora che ci penso io posso finalmente mettermi l'anima in pace e non pensarci più.
Io non interesso a lui e lui non interessa a me. E poi non è il mio tipo, ho bisogno di un uomo che mi sappia amare e che mi sposi dandomi la famiglia che ho sempre sognato.
«Vabbè, la vita è tua. Puoi farci quello che vuoi. Io ora però tornerei a studiare»
«Posso rimanere qui?»
Strano che me lo chieda, perché dovrebbe rimanere qui se devo studiare e non gli presterei troppe attenzioni?
«Va bene, però non disturbarmi»
Lui annuisce e si butta con la schiena sul mio letto lasciando le gambe appese al di fuori.
Torno a ripetere quella canzone, She is, e sono ancora più convinta di voler portare questa domani.
«Ti esce molto bene la canzone, a momenti sei meglio tu di quella band» alza leggermente la testa per guardarmi.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido. Lui ricambia il sorriso e torna steso con gli occhi chiusi.

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