Ethan
«Ash spegni quella cosa» mugulo infastidito dal suono della sua sveglia.
La sento sospirare e sbadigliare, poi alzarsi dal letto e finalmente mette fine a quel suono orribile.
«Vado a fare colazione, tu vuoi qualcosa?» mi chiede con voce assonnata mentre la sento muoversi per la stanza.
Con fatica apro un occhio e la vedo in piedi davanti al letto, i capelli arruffati e con le mani si stropiccia gli occhi. È bellissima anche così, è sempre bellissima.
«Mi va bene del semplice caffè» rispondo richiudendo gli occhi e alzo la coperta fin sopra la testa.
La sento uscire dalla stanza in silenzio e mi sento già solo.
Sarebbe bello svegliarsi tutte le mattine così: lei tra le mie braccia che si sveglia per andare a scuola o a lavoro e mi prepara la colazione, oppure qualche volta potrei fargliela io...
Ma che diavolo penso, la mia mente ancora non connette a quest'ora del mattino.
Svogliatamente mi alzo dal letto e subito noto che pian piano i dolori si stanno affievolendo.
Mi incammino in cucina e trovo a tavola un paio di pancake per entrambi e il caffè già pronto.
«Stavo per venire a chiamarti, ho fatto anche qualcosa da mangiare» dice sedendosi a uno dei due posti dove ha apparecchiato «scusa se ho messo le mani in giro, spero che non ti dia fastidio» È così tenera...
Le sorrido e mi siedo al mio posto «Figurati, anzi grazie è da un po' che non mangiavo questa delizia» taglio un pezzo del dolce e lo mando giù.
«Non sei male a cucinare dai» rido mangiando un altro pezzo.
«Io sono bravissima! Qualche volta ti invito a casa e cucinerò tutto io» dice fiera bevendo il caffè.
«Mmh non so se fidarmi» rido e faccio un sorso anch'io al caffè.
Lei scuote la testa sorridendo e finisce la mia colazione.Ho accompagnato Ashley alla stazione, non riuscivo a guidare la macchina fino a Manhattan quindi per questa volta l'ho lasciata tornare così.
Lei ha detto che non le dispiace affatto, anzi che non devo muovermi troppo e riposarmi.
Ovviamente non la ascolterò, non riesco a stare fermo un attimo, quindi mi metto in auto e vado a prendere Mat.
Con la gamba che fa male premo sull'acceleratore e arrivo sotto casa di nonna.
«Hey campione, ti sono mancato?»gli sorrido non appena si siede al posto del passeggero.
«Si! Tantissimo!» mi abbraccia procurandomi dolore ma non glielo do a vedere per non farlo preoccupare e ricambio l'abbraccio.
«Che ne dici se andiamo a trovare mamma? Le ho anche preso il regalo che ci siamo dimenticati di darle» gli sorrido.
«Si si! Voglio darle io il regalo!» gli accarezzo i capelli identici ai miei.
«Va bene, mamma sarà felicissima» gli sorrido e metto in moto.
Non riesco a non pensare come la prenderà Mat quando perderemo la mamma...
È innamorato di lei, è la sua unica figura di genitore e perderla lo distruggerebbe.
Spero davvero che non perda la sua dolcezza e innocenza. Sono le cose che più amo di lui e che lo distinguono da questo schifo di posto.
Se facessi le corse della domenica forse potrei prendere un appartamento a Manhattan o Broklyn per me e Mat e farlo crescere lì...
Però è troppo pericoloso e se un giorno ci rimarrò sotto lui perderebbe anche me...
Gli rimango solo io, non può perdermi.
Arrivati in ospedale, Mat prende il regalo e corre verso l'entrata «Ei aspettami!» gli dico.
Lui si ferma e quando lo raggiungo lo prendo per mano e ci avviamo insieme verso la stanza di nostra madre.
Quando entriamo la troviamo già sveglia con le solite flebo nelle vene.
Vorrei strappargliele di dosso perché so che quella merda non le salverà la vita, però devo tenere la calma e ricordarmi che è grazie a quella roba se lei non peggiora più velocemente.
«Mamma mamma! Questo è il regalo che ti abbiamo fatto io e Ethan!» dice Mat saltando sul letto.
«Matias scendi dal letto, non vedi che mamma ha quella roba sulle braccia?» lo rimprovero.
«Non fa niente Eth» Mi sorride e sento un dolore al petto. Non vedrò più i suoi sorrisi...
«Amore mio, fammi vedere un po' questo regalo» si rivolge a Mat che subito le porge la busta.
Quando mia madre apre la scatolina e vede l'anello che c'è all'interno si porta una mano davanti alla bocca e le luccicano gli occhi «Ethan tu sei pazzo» dice e mi guarda con occhi colmi d'amore.
È questo che mi riscalda il cuore, mi importa solo della sua felicità in questo momento.
Mi avvicino a lei con un sorriso «Ti meriti un anello del genere, mamma. Anche se non avrei dovuto regalartelo io» dico un po' amaramente e lei mi rifila un'occhiataccia.
Non capisco come fa a non odiare quell'uomo.
«Mamma ti piace?» dice Mat.
Lei gli sorride «Certo amore mio, tantissimo!» lo abbraccia forte e gli lascia un bacio sulla fronte.
Poi si mette l'anello e si osserva la mano incantata.
«Vieni qui scemo» ride allungando la mano verso di me.
Mi avvicino e lei mi stringe il braccio libero attorno al collo per abbracciarmi, con l'altro tiene stretta a sé Mat.
«Vi amo, lo sapete? Siete i miei ometti» Ridacchio al nomignolo che ci ha affibbiato ma ricambio la stretta, presto non potrò più averla tra le mie braccia.
Guardo l'orario e mi rendo conto che se non partiamo ora, Mat farà tardi a scuola.
«Mamma devo portare Matias a scuola ma dopo torno,ok?»
Lei annuisce sorridendomi
«Noo non voglio andare a scuola» si lamenta Mat.
«Ei forza, non si saltano i giorni di scuola lo sai» lo rimprovera mamma.
«E va bene» dice dispiaciuto «Ciao mamma!» la saluta con un bacio sulla guancia.
È così tenero...Quando torno da mia madre la trovo a guardarsi l'anello.
«Quindi ti è piaciuto?» le dico entrando e mettendomi vicino a lei.
«Tantissimo Eth, ma non dovevi» dice.
Faccio spallucce guardando come le sta e devo dire che ho scelto bene.
«Che altro hai fatto?» dice poi.
«Mmh?» non capisco a cosa si riferisce.
«In viso sei pieno di graffi e vedo che fai fatica a camminare» dice attendendo impaziente una mia risposta.
Odio mentirle ma devo farlo, non voglio che sappi cosa faccio creandole problemi.
«Un'altra rissa» dico indifferente.
Lei sospira «Non dirmi che è ancora per tuo padre!»
Faccio spallucce anche perché non mi viene nessuna scusa al momento.
«Ethan devi smetterla! Io fra poco non ci sarò più e dovrai dare tu il buon esempio a Matias» mi rimprovera.
«Cazzo, puoi smettere di ricordarmi che stai morendo?» le ringhio tenendomi la testa tra le mani.
Lei sospira e mi poggia una mano sulla spalla «Eth devi affrontare la realtà, io presto non ci sarò più e dovrai badare tu a tuo fratello»
Nego col capo «No mamma, non ce la faccio. Non posso perderti» inizio a tremare e lei mi alza il viso.
«Ei shh, è da tanto che non ti vedo piangere, sei forte Ethan, mi fido di te. Promettimi che non ti metterai più nei guai e starai vicino a Matias, avrà bisogno di te»
Le lacrime iniziano a scendere e non riesco a fermarle.
«Me lo prometti?» ripete e mi ritrovo ad annuire.
Mi stringe forte tra le sue braccia e ricambio allo stesso modo senza smettere di piangere «Ti voglio bene mamma»
«Ti voglio bene anch'io figlio mio» mi accarezza i capelli dolcemente.
Non posso vivere senza di lei.
YOU ARE READING
E poi sei arrivato tu...
RomanceAshley Parisi è una ragazza italiana, simpatica e vivace che è appena uscita da una relazione di ben cinque anni e non riesce ad andare avanti. Ethan Scott è il solito ragazzo bello e dannato, una testa calda con un passato che lo tormenta e con un...