Capitolo 33- Jack

396 13 2
                                    

Ashley

«Ehm, ciao» non so che dirle, non so nemmeno chi sia!
«Cerco Ethan» dice «Vive qui giusto?»
Le orecchie mi fischiano e ora ho capito tutto...
Questa è un'ennesima conferma del fatto che il desiderio di sua madre di vedere me e suo figlio insieme non accadrà mai.
Che poi a me non deve importare!
«Si, è lì» le dico indicandole l'entrata del piccolo salottino e della cucina.
Lei mi sorpassa dandomi addirittura una spallata ed entra spedita urlando «Ethan!» con quella voce da papera che già non sopporto..
Mi sembra di essere in un film americano dove la ragazza più popolare se la fa col ragazzo che ti piace.
Il punto è che non siamo al liceo, lei non è popolare ed Ethan non mi piace.
Quando entro in cucina vedo la ragazza che si butta addosso ad Ethan e lo bacia.
La madre li guarda sorpresa e triste, Ethan anche sembra sorpreso ma non rifiuta il bacio e io sto per vomitare. Sarà sicuramente per quello che sto mangiando in questi giorni... Sto mangiando troppe schifezze ora che ci penso forse ho anche preso un chiletto o due.
Devo iniziare a correre, un tempo mi piaceva e mi rilassava.
Ma perché sto pensando a questo ora?
La madre di Ethan mi guarda cercando risposte ma a quanto pare ne so quanto lei, cioè un bel niente, e comunque non deve interessarmi.
«Anne cosa ci fai qui?» dice Eth non appena quella si scolla da lui.
Cioè, non appena smettono di divorarsi...
Mi fa schifo pensare che le sue labbra che hanno toccato quelle di questa, fatemi passare il termine, puttana hanno toccato le mie.
«Hai detto che quando volevo ti avrei trovato qui, e beh sai» la tipa si arrotola una ciocca di capelli attorno al dito e guarda Ethan con un sorrisino che mi fa venire davvero da vomitare.
Come riesce Ethan a scoparsela?
Perché si, è ovvio che lo fanno. È più che palese.
Insomma, andiamo! Ha una quarta abbondante tutta rifatta e si vede lontano un miglio, il culo è enorme e nemmeno quello è il suo e le labbra a momenti le fanno da salvagente insieme agli zigomi. Che schifo...
Per non parlare dei capelli che a momenti mi accecano!
«Anne ma potevi avvisarmi, ora sono qui con un'amica e mia madre» dice Eth con voce calma. Ma sbattila fuori! No Ashley, cosa pensi? Sei una ragazza educata...
«Oh che maleducata che sono! Salve io sono Anne» la tipa saluta Sharon che le sorride senza presentarsi. La adoro.
Intanto a me non rivolge nemmeno uno sguardo! Come se non ci fossi!
«Eth allora andiamo?» ritenta lei poggiandogli una mano sul petto.
Ma dico, non si vergogna di atteggiarsi in questo modo davanti alla madre di Eth?
Beh le puttane non si vergognano di niente, o mi sbaglio?
Ethan mi guarda per capire cosa deve fare ma che devo rispondergli? Mandala via a calci?
La scelta è sua, non posso di certo decidere per lui anche se vorrei tanto dirgli di mandarla via.
Gli faccio spallucce e lui mi sorprende dicendo «Vabbè mentre voi parlate, noi andiamo in camera mia. Ash se vuoi tornare a casa vieni a chiamarmi» e detto questo si incammina seguito da quella che sorride in modo abbastanza inquietante.
Non ci credo che l'ha fatto davvero, mi ha lasciata sola per una scopata, ma siamo seri?
Il mio Ethan non lo avrebbe mai fatto, questo è irrispettoso nei confronti miei e di sua madre, cioè non si vergogna di farsi una tipa sapendo che sua madre è in casa?
Forse non esiste il ragazzo che ho conosciuto in questo mese, insomma io non lo conosco affatto! Non posso sapere se per lui questa sia la normalità o no, lo conosco da un fottutissimo mese e lui è un ragazzo del Bronx.
Cosa ci faccio ancora qui? Perché ho pensato che lui fosse diverso? Forse non va in giro a drogarsi, però spaccia, non va in giro a stuprare ragazzine, però si fa tranquillamente delle ragazze in casa sapendo che nella stanza di fronte ha sua madre e un ospite.
Chissà quante altre cose non so di lui che mi rivelerebbero la vera persona che è, mi sono fidata di lui troppo facilmente, non ho mai pensato a questo...
Devo andarmene.
«Mi spiace Ashley, lui beh...» la madre prova a scusarsi ma io la interrompo sorridendole, lei non ha colpe è una brava donna.
«Non importa, io ora devo andare» dico frettolosa avviandomi verso la porta ma la madre mi ferma «No aspetta, non uscire da sola, è pericoloso»
«Starò bene, grazie di tutto davvero» le sorrido nuovamente e scappo letteralmente prima che possa fermarmi nuovamente.
A passo svelto mi incammino verso la stazione, ricordo la strada dato che era tutto dritto, e cerco di non guardare altro che i miei piedi.
«Ei ragazzina» una voce rauca mi fa bloccare sui miei passi.
Sento dei passi avvicinarsi a me e mi giro per vedere di chi si tratta sperando con tutto il cuore che non si tratti di Arthur.
Per fortuna quando mi giro non vedo lui ma un ragazzo che avrà circa vent'anni, alto e con un fisico ben palestrato e abbronzato con spalle larghe e vita sottile. Ha un bel viso squadrato, labbra carnose, occhi neri e profondi e i capelli rasati anch'essi scuri.
«Si?» cerco di non farmi vedere spaventata anche se sento il mio cuore battere fortissimo.
«Sei la nuova puttanella di Scott?» chiede squadrandomi con un sorrisino «Se le sceglie sempre bene quello stronzetto» ridacchia.
«No! Ma per chi mi hai presa?» sbotto innervosendomi, ma come si permette?
E poi che significa? Quante ragazze ha Ethan? E poi mi bacia, perché? Io non sarò una delle tante! Mio Dio ho anche dormito nel suo letto! Spero che le lenzuola erano almeno pulite!
«Scusa ma sai, le ragazze che escono da casa sua non sono mai altro che puttane. In effetti, però, non somigli per niente a una di loro» mi squadra una seconda volta e mi viene spontaneo stringermi nella mia giacchetta.
«Siamo solo amici» dico io sperando che mi lasci andare il prima possbile.
«Scott che è amico con una ragazza? Questa si che è bella! Quindi non avete mai fatto niente?» chiede sorpreso e io scuoto il capo non riuscendo a parlare.
«Oh che scostumato che sono! Non mi sono nemmeno presentato. Io sono Jack» fa un passo avanti e allunga la sua mano verso di me e io colta dalla sorpresa mi allontano spaventata.
Non so chi sia e ho paura che possa farmi qualcosa quindi è più che giusta la mia reazione. Potrebbe farmi quello che voleva fare Arthur però stavolta non ci sarà Ethan a venire in mio soccorso dato che è particolarmente occupato.
«Hai paura di me?» ridacchia «Scusami, si vede che non sei del posto» ritorna dov'era prima e io mi sento già più tranquilla. «Posso sapere come ti chiami?» chiede poi.
«Ashley» rispondo per poi guardarmi intorno «Senti io dovrei andare» le strade sono vuote e ho paura che lui possa farmi qualcosa.
«Aspetta sono un amico di Ethan, cioè sono uno del suo gruppo, perchè non mi parli di voi due? Non ci ha mai parlato di te» chissà perché non mi sorprende.
Prova a rifare un passo avanti ma a vedere la mia reazione torna dov'era prima alzando le mani.
«Io ed Ethan non siamo niente, vorrei solo tornare a casa e dimenticare questo posto ok?» sospiro esausta.
«Ti ha fatta incazzare, si vede. Se vuoi puoi sfogarti, giuro che non sono un maniaco. Possiamo andare in quel bar a parlare» mi indica un vecchio bar alla mia sinistra ma non ci voglio andare, potrebbe succedere qualsiasi cosa, così scuoto il capo.
«Va bene, non ti fidi, è comprensibile però ammetto che sono offeso» ridacchia ancora.
«Devo andare alla stazione altrimenti perdo la fermata» dico frettolosa cercando di allontanarmi da lui.
«Facciamo così: io ti accompagno così siamo sicuri che nessuno ti si avvicinerà e nel frattempo, dato che la strada è lunga, parliamo un po'. Ci stai?»
Non so se fidarmi ma ha ragione, la strada è lunga e qualcuno potrebbe davvero farmi del male.
«Chi mi dice che posso fidarmi e che non è un tuo piano?» incrocio le braccia al petto e lo guardo sospettosa.
Lui ride di nuovo «Principessa se avessi voluto approfittarmi di te a quest'ora avrei anche già finito, non credi?»
Non ha tutti i torti, forse posso fidarmi ma non troppo.
Mi fa cenno di seguirlo e quindi torno sui miei passi ma con lui ad almeno un metro di distanza.
Ma cosa mi prende? Non mi fido di Ethan ma da lui mi faccio accompagnare alla stazione? È anche vero che con Jack al mio fianco nessuno dovrebbe avvicinarsi a me...
Non metterò più piede in questo posto, è deciso.
«Allora, che ha fatto quel ragazzo da farti stare così?» riattacca lui.
«Ma è solo che ho perso la fiducia in lui, non lo conosco, conosco solo l'Ethan che è quando sta con me. Ho sbagliato a fidarmi di lui così facilmente» faccio spallucce.
«Io lo conosco da un bel po' e posso dirti che è un bravo ragazzo ma ne fa di cose brutte» dice guardando davanti a sé.
«Davvero?» giro il viso verso di lui. Non so se voglio sapere la verità su Ethan.
«Si ma è normale, lo facciamo tutti. Tu non sai niente di niente di quel che fa lui?» mi chiede.
«So che spaccia» dico e lui annuisce «Poi nient'altro» continuo.
«Wow allora è vero che sai poco» dice alzando le sopracciglia.
Questo sicuramente non mi fa sentire meglio...
Chi è in realtà Ethan?
«Dimmi tu qualcosa» dico poi.
«Non posso principessa, mi dispiace» ride «Sarà lui a farlo se ne avrà il coraggio» continua.
«Ma allora perché sei qui? Hai detto che mi raccontavi tutto!»
«Era solo un modo per conoscerti e passare del tempo con te» mi fa l'occhiolino.
Non ci credo! Mi ha mentito. Beh perché sono sorpresa? Dovevo aspettarmelo...
«Simpatico» dico sbuffando.
«Chissà, magari un giorno ci metteremo insieme e rideremo del nostro primo incontro» dice lui dandomi un pugnetto leggero sulla spalla beccandosi una mia occhiataccia.
«Non penso che accadrà mai» guardo avanti e vedo finalmente l'ingresso della metro in lontananza.
«Giusto, a te piace Ethan» dice lui senza farsi problemi.
Mi fermo immediatamente e mi giro verso di lui che si è fermato un paio di secondi dopo di me. «Non mi piace Ethan» dico guardandolo negli occhi.
Lui alza un sopracciglio e ride «Certo, ti si legge in faccia. Tranquilla il tuo segreto è al sicuro con me» torna sui suoi passi ma lo raggiungo subito.
«Ei non è vero! Siamo solo amici e a me sta bene così. Dubito addirittura della fiducia che ho in lui, come potrebbe piacermi?»
È incredibile! Mi conosce da dieci minuti e pretende già di sapere tutto su di me! Ok proprio tutto no, però non è nessuno per dirmi chi mi piace e chi no.
Arriviamo alla stazione e lui non ha più parlato e sinceramente meglio così!
Quando entriamo leggo che la mia fermata arriverà a momenti, siamo arrivati giusto in tempo...
Non mi piace la stazione del Bronx, rispecchia esattamente quello che è questo quartiere e fa capire a gente come me che non è un posto adatto a fare una passeggiata tranquilla.
Non appena si scendono le scale ci si trova su un semplice piano malandato e sicuramente fin troppo vecchio, tanto che a momenti cade a pezzi. Il soffitto non c'è ma questo è un particolare di tutte le stazioni quindi non ci presto attenzione.
Al centro del piano c'è un tabellone con scritti gli orari delle metro e le fermate ma le parole non si leggono bene perché non c'è abbastanza luce qui sotto. Alla luce del giorno è tutto molto più chiaro ma la sera non si vede quasi niente, c'è solo un lampione ma è come se non ci fosse. A sinistra, poi, c'è una lunga panchina un po' rotta tutta sporca e piena di rifiuti e a sinistra ci sono i binari.
Questo posto mi mette sempre i brividi e non mi capacito ancora del coraggio che ho sempre quando devo venire qui.
«Tutto ok?» Mi chiede il ragazzo alla mia destra.
«Si, ero immersa nei miei pensieri» Dico semplicemente e lui annuisce e basta.
Dopo alcuni minuti di silenzio sento finalmente la metro arrivare, non vedo l'ora di tornare a casa!
«Ti rivedrò?» mi chiede Jack.
Io faccio spallucce e sorrido «Sarà il destino a decidere» gli faccio l'occhiolino.
Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo «Non credo in queste cazzate» dice.
«Beh allora sarà il tempo a dirlo, si vedrà» dico.
La metro si ferma e si aprono le porte, lo saluto con un cenno della mano e faccio per entrare ma Jack mi ferma delicatamente per un polso «Dammi il tuo numero, o almeno dimmi dove vivi. Voglio rivederti» dice.
Non me lo aspettavo, lo ammetto, ma non sono spaventata dal suo tocco o dalla sua richiesta anche se dovrei. Non so perché...
«Chiedilo ad Ethan, se siete così amici dovrebbe dirtelo senza problemi ma non so se riuscirai a fartelo dare» sorrido e lui lo ricambia con uno furbo «So essere molto convincente» dice.
Rido e scuoto il capo «Ora vado» ed entro velocemente prima che le porte si chiudano, cosa che accade pochi secondi dopo. Lui mi saluta con la mano e il tempo di ricambiare che la metro riparte.

E poi sei arrivato tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora