Chapter 9

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>>>>>LOUIS>>>>>LOUIS>>>>>LOUIS>>>>>LOUIS


Louis si sveglia per la seconda volta la stessa mattina a pancia in giù, le coperte del suo letto poggiate sulle spalle in un modo stranamente familiare. Apre lentamente gli occhi per trovare l'altra metà del letto vuota. Si stiracchia mentre ascolta i suoni nel suo appartamento per avere qualche segno da parte di Harry, ma non ce ne sono. Solo i soliti: qualcuno che cammina sul pavimento sopra di lui, il ronzio basso della stufa. Non può dire che è quello che si aspettava di trovare, ma in qualche modo immaginava che Harry se ne fosse già andato.
Rotola sulla schiena e le lenzuola si aggrovigliano intorno a lui. Non si pente di nulla, però; non di un solo momento della loro mattinata. Avere Harry sotto di lui, assaggiarlo, farlo venire - non avrebbe mai pensato di poterlo avere ancora in quel modo. È stato bello come ricordava, forse anche meglio perché la distanza e il tempo hanno aumentato ancora di più il desiderio ed il piacere che riverberava attraverso il suo corpo. Ha cercato di annebbiare la mente mentre prendeva Harry, ma c'erano alcune cose che non è riuscito ad ignorare – sapeva quanto Harry amasse quando lui gli parlava a letto, quanto sono sensibili le sue cosce interne, i suoni che fa e soprattutto sapeva come strapparglieli. È un esperto del linguaggio del corpo di Harry Styles ed è impresso tutto a fuoco nella sua memoria.
Ora mentre giace qui da solo, non riesce a ricordare chi abbia fatto la prima mossa, come siano finiti a rotolarsi tra le sue lenzuola. Non importa, lo sa. Sono stati entrambi partecipanti uguali, entrambi devono ora affrontare le conseguenze. In un certo senso, Louis sapeva che la bolla sarebbe scoppiata prima o poi, e che Harry sarebbe tornato in sé. Ha pensato che sarebbe stato una volta che si fossero ripuliti e nascosti sotto le coperte, ma poi Harry ha chiesto a Louis di avvicinarsi. È successo dopo, quindi. Harry si è svegliato e ha realizzato dove si trovava, ed è sgattaiolato fuori senza dire una sola parola. Louis vorrebbe poter spegnere la sua mente, il dolore di avere un assaggio di tutto ciò che gli è sfuggito e di rimanere senza nulla. Ancora.
Il suo telefono che vibra sul comodino lo distrae dal fissare il soffitto. Lo raggiunge con una mano poi fa una pausa quando vede il nome di Harry sullo schermo. Fissa quel nome fino a quando la suoneria non si interrompe e lo schermo si oscura. Non è pronto per una conversazione in questo momento, non ancora – forse il riccio si scuserà per essersi spinto troppo lontano o peggio, si comporterà come se nulla fosse.
C'è appena una pausa e poi il telefono squilla di nuovo e si rassegna a rispondere. Harry sa essere incredibilmente insistente quando vuole. Avrebbe potuto usare un po' di quella insistenza prima di alzarsi e partire per Chicago, pensa amaramente Louis. "Pronto?" Louis risponde, chiudendo gli occhi.
"Puoi farmi entrare?"
Non è affatto quello che Louis si aspettava di sentire, e si mette a sedere d'istinto, sorpreso. "Che cosa? Dove sei?"
"Fuori dalla hall," dice Harry. I suoi denti battono per un momento. "Non ho preso la chiave."
"Scendo subito," dice Louis, il che è più facile che chiedergli perché se ne fosse andato, perché ora sta cercando di tornare. Indossa i pantaloni del pigiama che Harry indossava e recupera una felpa dal pavimento, infila i piedi in un paio di ciabatte e si dirige verso l'ascensore. Ricorda di prendere la chiave dal gancio in modo che entrambi non finiscano bloccati fuori.
Ed Harry è proprio dove ha detto di essere: in piedi fuori dalla hall e rannicchiato il più vicino possibile all'edificio. Sorride quando vede Louis ma le sue labbra sono leggermente blu e questo fa camminare Louis un po' più veloce. "Cosa stai facendo?" Louis chiede mentre apre la porta. C'è una busta della panetteria stretta nella mano di Harry, una tazza di caffè nell'incavo del suo gomito.
"Avevo fame," dice il riccio entrando, mentre Louis prende la borsa e il caffè dalle sue mani. "A proposito, quel caffè è tuo, ho bevuto il mio quando pensavo che mi sarei congelato a morte là fuori."
Louis sbatte le palpebre, il cervello che elabora lentamente quelle informazioni. "Quanto tempo sei rimasto lì?"
Harry distoglie lo sguardo e Louis alza le sopracciglia. "Pensavo che magari sarebbe entrato qualcun altro e poi mi sarei intrufolato con loro. Ma nessuno è venuto. Non volevo svegliarti."
"Harry," sospira Louis mentre tornano verso l'ascensore. "Avresti dovuto semplicemente chiamare."
Harry annuisce. "Sì, lo capisco di più ora che non riesco a sentire le dita dei piedi."
Louis abbassa gli occhi verso il basso, e nota che il riccio indossa un paio delle sue Vans senza calzini. Il suo sguardo viene poi catturato dai pantaloni della tuta che sono leggermente troppo corti alla caviglia e la felpa con cappuccio che dice Eugene Public Library sul petto. "Stai indossando i miei vestiti."
Harry sbatte le palpebre. "Sì." Le porte dell'ascensore si aprono ed entrano. "È un problema?"
"No," dice Louis. Anche se la sua mente è sfocata per quella visuale, quella vicinanza. Dovrà sbarazzarsi dei vestiti quando Harry se ne andrà di nuovo, tutto qui. Un peccato perché gli è sempre piaciuta quella felpa.
"Ho comprato i panini alla cannella," offre Harry, spezzando il silenzio.
"Grazie per aver rischiato la vita per i carboidrati," dice Louis, sorridendo. "Sei un eroe."
Nell'appartamento, tutto tace di nuovo mentre Harry mette i panini alla cannella su due piatti e canticchia tra sé. Il caffè, dopo aver attraversato una passeggiata invernale, è in realtà alla temperatura perfetta e ciò di cui Louis ha bisogno. Così come il rotolo di cannella, si scopre. Le attività sessuali lo hanno reso più affamato di quanto non lo sia stato da un po'.
"Sembra che pioverà oggi," dice Harry mentre prende il suo primo morso. "Allora forse nevicherà durante la notte."
"Hai anche controllato il tempo mentre sei stato intrappolato fuori?"
Harry sorride. "Ero curioso di sapere quanto fossi vicino al congelamento."
"Sei ridicolo."
"Lo so." Harry lo dice piano, mentre prende un altro morso. A Louis non piace il modo in cui la fa sembrare una cosa cattiva quando non è ciò che voleva dire. Non che Louis sappia bene cosa dire - chiaramente non parleranno di quello che è successo tra loro, chiaramente Harry non ha così paura di tutto ciò visto che non sta scappando via. In effetti, Louis non ha idea di cosa stia pensando Harry, sa solo che è sgattaiolato fuori dal letto per fargli una sorpresa e che si è congelato i piedi mentre aspettava che qualcuno gli aprisse. Niente è esattamente cristallino.
Finiscono di mangiare e Harry sciacqua i piatti mentre Louis sorseggia il suo caffè e lo osserva dal tavolo. Le finestre della cucina lasciano entrare una luce fredda e Harry sembra perfettamente a suo agio nei vestiti di Louis, il suo viso è ancora dolcemente assonnato mentre canticchia. Finisce di asciugare i piatti e Louis esita a riempire il silenzio. Gli piacerebbe che Harry gli desse un fottuto indizio su cosa gli passi per la testa. Forse sta aspettando il momento opportuno per tornare da Niall, forse sta aspettando che Louis dica qualcosa. Ritorna al tavolo e prende di nuovo il suo posto. C'è ancora silenzio e Louis non vuole romperlo per primo. Se lo fa, ci saranno molte domande di cui ha paura di conoscere le risposte.
Harry decide finalmente di parlare. "Ho pensato di più a quello che voglio fare da quando abbiamo pranzato. Professionalmente, intendo."
Non è assolutamente vicino a ciò che Louis si aspettava di sentire, ma in qualche modo è improvvisamente l'unica cosa che vuole sentire. Innamorarsi di Harry, per lui, ha significato anche memorizzare le sue speranze e i suoi sogni, sperando che quelli diventassero realtà. Considerando che non ha mai completamente smesso di essere innamorato di lui, quelle stesse cose si applicano ancora. "Davvero?"
Harry annuisce. "Stavo pensando al lavoro sociale. Lavorare principalmente con bambini e famiglie affidatari."
Non è certamente quello che immaginava Louis, visto il potenziale che ha come infermiere, ma ha senso, ha senso per Harry. "Beh, non è male come scelta," dice. Sa che Harry sta ancora cercando di capire, e non vuole di certo concordare automaticamente e subito su qualcosa che comunque deve decidere Harry, lui e basta. Non sono più una squadra.
Harry annuisce, disegnando cerchi invisibili con un dito sul tavolo della cucina. "Avrei bisogno di prendere qualche altra lezione per ottenere la certificazione, ma in realtà è una transizione relativamente regolare con il mio background." Alza lo sguardo e incontra gli occhi di Louis. "Cosa ne pensi?"
"Non so se la mia opinione sia importante, H," dice piano. Fa male ammettere ad alta voce questa verità.
Harry scuote leggermente la testa. "Per me è importante. Per me è sempre importante."
Per un secondo, Louis quasi si rompe. Vorrebbe quasi chiedere perché non ha avuto importanza a marzo quando Harry se ne è andato, perché allora non ha valutato l'opinione di Louis. Ma si morde la lingua. Il passato non può essere tirato in superficie ogni santa volta. "Stavi dicendo che molti dei tuoi pazienti finiscono per essere coinvolti in incidenti o violenze collegate alle bande, giusto?" Louis aspetta che Harry annuisca. "Penso che ci saranno ancora molti episodi simili come assistente sociale, non sarai ancora in grado di salvare tutti. Ma forse riusciresti a trovarli e salvarli prima che succedano cose brutte, giusto? Puoi far traslocare le famiglie da quartieri pericolosi o difendere i bambini che hanno problemi a frequentare la scuola in modo che possano continuare a studiare e non abbandonare. Non sei più l'ultima tappa di una strada violenta, cerchi di essere la prima svolta verso la prevenzione."
"Questo è quello che stavo pensando anche io."
Louis annuisce. "Bene. Quando devi decidere?"
"Presto, probabilmente."
Louis deglutisce. "Giusto." Il silenzio svolazza di nuovo tra loro e sa che dovrebbe dire a Harry di andarsene, per iniziare questo processo di allontanamento prima che il riccio gli venga improvvisamente strappato via. Ma c'è qualcos'altro che non può ignorare: la parte egoista di lui che non vuole restituire Harry, che non vuole lasciarlo andare ancora. Si appoggia al suo lato egoista. "Vuoi guardare un film?"
Se Harry è sorpreso dalla domanda o dall'improvviso cambiamento di conversazione, non lo mostra. Annuisce come se questo fosse il piano da sempre. "Sì, certo."
Prendono posto sul divano, spostando le coperte e sedendosi agli angoli opposti. Come una vecchia routine, Louis dà a Harry il telecomando per setacciare Netflix. Louis non ha mai avuto la pazienza di trovare qualcosa di nuovo e finisce sempre per guardare qualcosa come uno speciale di John Mulaney per la trecentesima volta. Sì, ogni volta che lo vede è sempre divertente, ma è abbastanza sicuro di poterlo recitare l'intero a memoria. Harry, ovviamente, si accontenta di un film originale di Netflix con un cast irriconoscibile e una sinossi discutibile. "Ho sentito che è moto carino," dice.
Louis sorride all'introduzione familiare di ogni film terribile che abbiano visto insieme. "Sì, okay."
Il film si rivela migliore di quanto si aspettava e si siede meglio per prestare attenzione quando la pioggia inizia a cadere all'esterno. È un suono così sereno – la pioggia che picchietta sulle finestre e un film alla televisione. Sistema meglio le coperte attorno a sé, per sentirsi più a suo agio e confortevole, fino a quando Harry non si sdraia e i suoi piedi finiscono in grembo a Louis. "Scusami?"
Harry sorride maliziosamente. "Non ci entro."
"È il mio divano," sottolinea Louis.
"Un tempo era il nostro," dice Harry. Poi, come se avesse detto qualcosa di proibito, ritorna a guardare la televisione. Qualunque cosa facciano, è come camminare su un terreno pieno zeppo di mine. Louis sospira profondamente. Tutto questo sta iniziando ad essere estenuante.
Da qualche parte durante il film, le mani di Louis trovano i piedi di Harry e iniziano a massaggiarli leggermente. Abbassa lo sguardo quando si rende conto di averlo fatto e poi lancia uno sguardo ad Harry, ma trova i suoi occhi incollati diligentemente alla televisione. Il buon senso dice a Louis di smettere ma il suo cervello non è veramente interessato alla direttiva, quindi decide di continuare. Questo era un evento abbastanza comune nelle loro vecchie vite e le sue mani non hanno dimenticato i punti in cui il riccio ama essere toccato: i bordi delle arcate plantari e il centro dei talloni. Non è nemmeno sicuro che Harry si sia accorto di ciò che sta facendo fino a quando non si ferma e il riccio agita impazientemente i piedi. Questa volta quando gli lancia uno sguardo, Harry lo sta guardando con un sorrisetto furbo.
"Che c'è?" Chiede Louis, la sua faccia scivola in un sorriso. È una reazione istintiva.
"Continua, per favore," dice Harry, agitando di nuovo i piedi e mordendosi il labbro. "Era così bello."
Louis alza gli occhi al cielo e riprende lentamente il suo massaggio con gli occhi ancorati su Harry. Quest'ultimo sorride e poi apre la bocca per dire qualcosa prima di richiuderla.
"Sì?" Chiede Louis, alzando le sopracciglia.
"Massaggia sulle arcate," sussurra Harry mentre sorride, la fossetta in bella mostra.
Louis ride. "Dispotico." Fa come richiesto dal riccio, anche se un po' più aggressivamente del necessario, affondando le dita in un modo che fa agitare le gambe di Harry, il quale si siede per allontanare le mani del maggiore con un urletto. Louis ridacchia ma non lo lascia andare e finiscono un po' aggrovigliati, con Louis che tiene i piedi di Harry vicino al suo petto. Quando non riescono più a muoversi, si bloccano. Il film continua ma tutto ciò che Louis sente è il suo respiro mescolato a quello di Harry, i loro volti sorridenti.
"Lasciami andare," dice Harry, gli occhi brillanti. "Altrimenti..."
"Altrimenti cosa?" Chiede Louis alzando le sopracciglia. "Hm?"
"Altrimenti," gli occhi di Harry si abbassano sulla bocca di Louis, poi incontrano i suoi occhi. "Altrimenti ti bacerò."
Ci sono così tanti modi in cui potrebbe rispondere, così tanti modi in cui questa cosa potrebbe andare, ma per una volta, Louis sceglie l'unica che vuole. Tira ulteriormente i piedi di Harry in modo che Harry scivoli sul divano e sia costretto a raggiungerlo. "Okay," sussurra, i suoi occhi non lasciano mai quelli dell'altro.
Un respiro, e poi le loro bocche si uniscono mentre si baciano. Un fatto che colpisce Louis, dopo tutto questo tempo, è come Harry abbia ancora lo stesso sapore. La sua bocca si muove in modo familiare e mentre Louis gli morde il labbro, il riccio fa lo stesso sussulto silenzioso che ha sempre amato.
Louis si inclina leggermente indietro e Harry lo segue, scivolando in ginocchio e poi sul suo grembo come se fosse qualcosa di naturale. Le mani di Louis iniziano a vagare, su per la schiena e lungo i fianchi, premendo sotto l'orlo della sua felpa presa in prestito dal riccio mentre bacia il suo collo. La testa di Harry ricade all'indietro, i fianchi che si muovono in avanti, sfregando contro quelli di Louis, e ciò gli fa mozzare il respiro. Succhia leggermente il lobo dell'orecchio di Harry, mentre quest'ultimo gli cinge le spalle con le mani, i suoi fianchi premono più insistentemente contro quelli di Louis mentre il maggiore afferra la pelle calda della sua vita.
"Louis," sussurra Harry come una preghiera, che arriva dritta allo stomaco di Louis.
"Che c'è, piccolo?" Il suo cuore smette di battere per un secondo quando sente il nomignolo che gli è scivolato fuori, ma non riesce a controllarlo. In questo modo, con Harry aggrappato a lui, niente ha più senso.
"Torniamo a letto."
Louis sorride, preme un ultimo bacio sul collo di Harry poi alza la testa per guardarlo. Le sue mani scivolano dalla vita di Harry ai suoi pantaloni della tuta, fin sotto la cintura. "Ma pensavo che stessimo guardando il film."
Harry alza un sopracciglio in un modo che fa dimenticare a Louis ogni mese che hanno passato separati. "Fanculo il film," dice con tono serio, poi entrambi ridacchiano istericamente. Harry sta ancora sorridendo quando si inclina per baciare la bocca di Louis e premere le loro fronti insieme. "Per favore?"
Louis lo bacia e annuisce. A parte il trasferimento a Chicago che è stata l'unica eccezione, non è mai stato in grado di respingere Harry.

Bitter Tangerine (Italian Translation)Where stories live. Discover now