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Era una bellissima mattina, nel regno di Silla. I venditori locali si levavano presto come il sole, per sistemare bancarelle e cabinetti per i cittadini, che presto avrebbero passeggiato tra gli alberi di ciliegio in fiore, e sui sentieri di terra, contemplando i vari assortimenti di cibo, gioielli, hanbok, accessori e molto altro, che li attendevano nella Capitale.

Tutto era silenzioso, eccetto il debole ronzio delle cicale tra le alte pianure erbose oltre le mura di Silla, dove risiedevano i più poveri. Il Sistema delle Ossa della Regina impediva a tutti i cittadini di sangue non-nobile di entrare nella Capitale, costringendoli a vivere nello squallore, nella povertà, e nella fame. Quelli coraggiosi abbastanza da avventurarsi oltre le mura, che separavano molte famiglie, erano subito condannati a morte.
Nemmeno donne e bambini erano risparmiati.

La casa dei Hwarang era particolarmente tranquilla... finché il pacifico silenzio venne interrotto da una voce tuonante, che riverberava tra le pareti di legno d'Ebano, minacciando di scuotere le fragili finestre.

"Sunwoo!" cantilenò ripetutamente Hansung, percorrendo i lunghi e stretti corridoi "Dove sei?"

"Dove può essere?" rifletté ad alta voce "È nella sua stanza?" Spalancando le porte, marciò nella camera di Sunwoo, ma non c'era traccia del Hwarang o dei suoi compagni.

Il suo labbro inferiore fu sporto in avanti, in un piccolo broncio "Hm. Forse è fuori ad allenarsi"

Lasciò il dormitorio ed uscì, proteggendosi gli occhi dagli accecanti raggi del sole mattutino. Iniziò la sua ricerca, controllando la sala degli allenamenti e i giardini, chiedendo informazioni agli altri Hwarang. Quando Hansung iniziò dubitare del fatto che lo avrebbe trovato, finalmente vide Sunwoo nel cortile, ad allenarsi con un manichino di legno.

"Hyung!" gridò, e il mezzosangue interruppe la sua pratica, abbassando la sua stecca si legno.

"Hansung" lo salutò sorpreso, senza ricambiare il suo sciocco sorrisetto "Come posso aiutarti?"

"Ti stavo solo cercando" disse Hansung, con il suo immancabile sorriso "Magari potremmo andare ad Okta insieme, oggi pomeriggio?" aggiunse, speranzoso.

Sunwoo sembrò star per dire sì, ma poi la sua espressione crollò "Mi piacerebbe, ma ho lezione di tiro con l'arco con Dansae adesso, combattimento con le spade con Jidwi nel pomeriggio, e il mio controllo sanitario quotidiano con Aro questa sera" sospirò al nome della figlia del medico.

"Ma il maestro Wewha non ha mai stabilito un controllo sanitario quotidiano" protestò Hansung, guardando sospettosamente Sunwoo, le labbra serrate in un broncio.

"Io sono un'eccezione" insistette Sunwoo, come se lo stesse rimproverando "Aro deve controllare la ferita che mi ha causato quella freccia ogni giorno, per assicurarsi che guarisca correttamente. Non farebbe bene a nessuno se si infettasse." Abbassò la sua uniforme dal colletto, mostrando la leggera foratura sulla sua spalla, causata dalla freccia che aveva preso al posto di sua sorella, quando era andato a caccia di cervi con Sooho, Banryu, Jidwi e la principessa Sookmyung.

"Oh, ok. Ha senso" mormorò Hansung, imbarazzato per aver sospettato che il Hwarang più grande avesse altri motivi per visitare la signorina Aro in privato. Erano fratelli di sangue, non poteva esserci nulla di romantico tra loro... giusto?

"Allora possiamo andarci domani?" suggerì Hansung, rifiutandosi di arrendersi così facilmente.

"Non posso" ripose Sunwoo, "Ho una giornata impegnativa come quella di oggi" raccolse la stecca da allenamento, e si diresse verso le stalle, per poi mettere la sella al suo cavallo per la sua lezione di tiro con l'arco.

Le regole dell'attrazione - HanWool [!TRADUZIONE!]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora