Dark vanilla

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Casa Zimmermann era sempre caotica quando Lara e Agathe si ritrovavano insieme, ma quel mercoledì il battibeccare delle due amiche era particolarmente rumoroso.

In quel momento le due amiche si scrutavano torve dai capi opposti della cucina, le braccia incrociate sul petto e un'identica espressione ostinata in volto.

«Avevi detto che oggi avremmo studiato con Tom» esclamò Lara in tono d'accusa.

«Per la quinta volta, pescetto, io non ho detto nulla del genere» ribatté Agathe: era da quando avevano messo piede in casa che Lara la torturava con quella storia e lei non ne poteva più. «Io ho detto che tu avresti proprio dovuto studiare con Tom...»

«...e quando ho dato per scontato che saresti venuta con me, non mi hai corretta!»

«Che non significa confermare la tua ipotesi, ma solo non contraddirla» precisò Agathe.

«È lo stesso!» sbottò Lara.

«No che non lo è!» rispose la sua migliore amica. «Non ho mentito, soltanto... omesso».

Lara boccheggiò. «Tu... tu... tu sei proprio...»

«...la figlia di un avvocato?» concluse l'altra con grande nonchalance.

«Odiosa, sei odiosa».

Agathe finse di sbadigliare. «Hai finito col melodramma, pescetto?»

La più alta ringhiò un insulto. «Non faccio il melodramma... e non chiamarmi pescetto!». Chiuse gli occhi e prese un gran respiro, poi espirò lentamente. «Si può sapere che hai da fare, per mandarmi da sola da Tom?»

Agathe si accigliò. «Prima di tutto, Lara, io non ti mando da nessuna parte: puoi sempre inventare una scusa e dire a Tom che studierai – o meglio, farai finta di studiare – da sola. E poi, si può sapere che ti prende? Ti comporti come se ti stessi mandando al patibolo!»

La sua migliore amica sbuffò. «Lo sai che Thomas mi piace!»

«Quindi dovresti ringraziarmi, visto che ti sto dando l'opportunità di stare un po' da sola con lui». Agathe inarcò un sopracciglio. «Allora, questi ringraziamenti?»

«Vado nel panico, quando io e Thomas siamo soli!» esplose Lara. «Non so mai cosa dire e quando riesco a spiccicare parola, mi sembra di dire sempre delle scemenze!»

«Be', è quello che fai tutti i giorni e di solito la cosa non ti preoccupa» tentò di sdrammatizzare l'altra. Lara, per tutta risposta, le tirò contro una forchetta; Agathe fece un gran balzo di lato per evitarla, poi sospirò e si massaggiò la fronte. «Senti, Lara, quando si tratta di Tom vai nel panico solo perché, per un motivo che non riesco a capire, hai paura che lui si accorga che ti piace. Ma non è proprio questo, il punto? Che lo capisca e che iniziate finalmente a uscire insieme?»

«E se io non piacessi a lui?» gemette Lara.

Agathe la fissò con gli occhi sgranati. «Ci rinuncio!» sbottò alzando le braccia al cielo. «Se pensi di non piacere a Thomas Medwall, allora sei stupida e senza alcuna speranza di migliorare!»

«Ehi!» protestò l'altra in tono offeso. «Alla faccia della solidarietà femminile!»

«Ma quale solidarietà» la liquidò Agathe. «Hai la testa più dura di un blocco di granito... non ti serve a niente, la solidarietà».

Per qualche istante, Lara le rivolse uno sguardo implorante e mise il broncio.

«Will, vieni con me».

«No».

«Per favore?»

«Nemmeno se me lo chiedi in ginocchio».

99 Shades of...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora