Capitolo nove

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Cercare di pianificare un evento su larga scala in settantadue ore è davvero impossibile.
Ma Louis apprende rapidamente che, fortunatamente, tutto può essere reso possibile al giusto prezzo. E pagherà volentieri qualunque prezzo sarà necessario per svolgere il lavoro. E non fa riferimento soltanto al denaro, ma anche al tempo e all'energia necessaria.
Se prima Louis ha affermato di essere stanco, in realtà non ha mai conosciuto realmente il significato di questa parola, perché ora è completamente esausto.
L'intero primo giorno di pianificazione lo passa al telefono, effettuando una chiamata dopo l'altra, spiegando la larga scala dell'evento ma purtroppo anche il poco tempo disponibile per organizzare il tutto a decine di persone, cercando di prenotare un luogo decente per l'evento e un ristorante disponibile. Oltre ad un miliardo di altre cose necessarie per mettere in atto le sue idee.
Ci sono due cose positive nella sua mancanza di riposo. La prima è che sta organizzando un evento grandioso e ne va fiero, e la seconda è Harry Styles.
La tensione tra lui e il riccio si attenua facilmente quando trascorrono del tempo insieme e prima che uno dei due se ne renda conto, non riescono a fare a meno di ridere e scherzare tra loro mentre lavorano. Harry rende le lunghe giornate di pianificazione molto più sopportabili, grazie alle sue stupide battute e storielle divertenti, facendolo sorridere continuamente. E non solo Harry riesce a migliorare il suo umore, ma è anche decisamente bravo in ciò che fa.
Harry si occupa di cercare le varie associazioni di beneficenza con cui collaborare, uno dei compiti più importanti visto che si tratta di un evento di beneficenza. Che cos'è un evento di beneficenza senza beneficenza? Harry ha apparentemente realizzato progetti fotografici con enti benefici locali in passato, quindi riesce a contattare The Little Princess Trust e Believe In Magic come principali beneficiari dell'evento. E Louis è felice di poter aiutare bambini così piccoli, tutti meritano qualcosa di speciale nella vita.
Niall ha il compito di invitare più persone possibili; scrivere sui social media di Louis, contattare le stazioni radio e persino inviare inviti tramite mail alla stampa, esortandoli a sostenere l'evento.
Per fortuna, Liam si è offerto di prendersi cura di tutte le cose strettamente legate allo stadio. Organizzare la vendita dei biglietti per il pubblico e persino progettare maglie personalizzate da coordinare con i loghi delle organizzazioni benefiche.
Il secondo giorno, Louis si mette in moto per convincere le persone a partecipare alla partita di calcio. Sa che una chiamata o un messaggio non saranno sufficienti per convincere gli altri, quindi si rivolge personalmente ai suoi compagni di squadra per chiedere loro di giocare; anzi, li supplica di aiutarlo a sostenere l'evento di beneficenza.
Come previsto, Louis viene accolto da sguardi confusi e reticenti. Ognuno ha una scusa inverosimile per non partecipare, alcuni giocatori dichiarano semplicemente che non vogliono giocare. Louis non può dire di non apprezzare la loro onestà.
Tuttavia, il giovane non è mai stato uno che si arrende facilmente e non accetta un no come risposta, ed è per questo che decide di utilizzare nuovamente la strategia dell'offerta di pace e compra a ciascuno dei suoi compagni un orologio Bulgari realizzato a mano. In un certo senso, sembra che stia usando i suoi soldi per corrompere la squadra, ma Louis lo vede più come un regalo di scuse per essere stato un capitano orribile in passato, sperando in un nuovo inizio.
Tralasciando la partita di beneficenza, Louis vuole instaurare una relazione solida con la sua squadra. E con un po' di fortuna, dopo che avranno iniziato a rispettarsi reciprocamente, potranno avere la possibilità di vincere la Premier. Quindi, dopo il regalo e le scuse, più della metà dei suoi compagni accetta di partecipare al gala e alla partita.
Louis riesce ad ottenere una lista di celebrità disposte a giocare a calcio insieme a lui, il che è abbastanza divertente. È molto più facile convincere persone sconosciute e famose che i propri compagni di squadra. Chi sapeva che aveva così tanti contatti nella rubrica del suo telefono? Anche se molti di loro – anzi troppi – si sono rivelati essere degli ex del suo passato. Il che è stato... piuttosto imbarazzante.
Anche se lo shock più grande è stato scoprire che ha il numero di telefono di David Beckham. È stato nel suo cellulare fino a quel momento e lui non ne era a conoscenza. Avrebbe potuto chiacchierare con il suo idolo ogni volta che ne aveva voglia. È una cosa irreale.
Sarebbe bello se riuscisse a convincere Beckham a giocare insieme a lui. Non solo avrebbe dato una svolta all'evento, ma lo avrebbe reso l'uomo più felice del mondo. Louis continua a rimuginare se chiamarlo o meno, ma cosa potrebbe dirgli? "Ehi, sono Louis, vuoi giocare per me in una partita di beneficenza?" Sono amici fino a questo punto? È possibile? O realistico, a questo punto? Stiamo parlando di David Beckham qui, il suo giocatore preferito. E Louis dovrebbe chiamarlo di punto in bianco e aspettarsi che risponda e sia casualmente interessato a partecipare? Che cazzo sta dicendo?
Ma Harry, con tutta la sua infinita saggezza, convince Louis che probabilmente non è un grosso problema se lo chiama, e se si vergogna a chiamarlo può sempre inviargli un messaggio. Sembra un'idea grandiosa, ma quando Louis decide di farlo, finisce per fissare lo schermo del telefono per un'ora senza sapere cosa scrivere. Si domanda se la frase "Ehi, sono Louis, vuoi giocare per me in una partita di beneficenza?" sia appropriata o meno. E deve aggiungere un'emoji? O è troppo? Come deve comportarsi? Sente troppa pressione e non vuole rovinare tutto, quindi decide di non disturbare Beckham inutilmente.
Ad un certo punto, quando il riccio decide che ne ha abbastanza delle sue lamentele, prende il telefono di Louis e invia lui stesso il messaggio. Louis non ha idea di quale messaggio abbia scritto Harry e l'incertezza lo sta facendo impazzire, ma il giovane si rifiuta di restituirgli il cellulare, nascondendolo e stuzzicandolo per il tutto il tempo.
Poi, dopo che Harry ha finito di prenderlo in giro, gli lancia con disinvoltura il telefono e scrolla le spalle dicendo. "Sì, lo farà."
E quindi, David Beckham si unirà al gruppo di celebrità scelto da Louis. Una buona parte di esse non sono calciatori o atleti, ma ciò non farà che aumentare il livello di intrattenimento della partita e porterà a vendere ancora più biglietti, e ciò significa più soldi per gli enti di beneficenza. Ha trovato un buon mix di attori, musicisti, modelli e persino qualche conduttore di radio e talk show, tutti felici di dare una mano per una buona causa.
Il terzo giorno è dedicato al completamento di tutto. Lui ed Harry dividono tutti i partecipanti in due squadre, a capo delle due diverse organizzazioni benefiche. Tentano di mischiare le celebrità con i veri calciatori, così da avere squadre equilibrate. Alla fine, riescono ad organizzare una formazione completa con tre giocatori di riserva per ciascuno.
Tutto sta andando nel verso giusto e Louis non riesce davvero a credere a quello che sta facendo. Sorprendentemente, la stampa sta parlando molto del fatto che i Rovers abbiano deciso di organizzare una partita di beneficenza nel bel mezzo dell'allenamento per il campionato. Tutto ciò sta mettendo in ombra le accuse negative contro di loro, il che ha reso Liam immensamente felice. Il manager sta mettendo molta pressione a Louis, però. Sarà una giornata importante e vuole che l'evento si svolga senza intoppi.
"Va bene, quindi sembra che..." Louis indietreggia per guardare l'enorme lista sulla lavagna della palestra di casa sua. Un tempo è stata usata per elaborare strategie di squadra, ma per il momento viene utilizzata per organizzare un evento. La lavagna è un caos assoluto, un caos molto organizzato e preciso, sì, ma pur sempre un caos. E piena di numeri telefonici, conferme, macchie di colori, idee sparse, concetti parziali e compiti apparentemente infiniti, ma può ritenersi soddisfatto perché è riuscito a spuntare tutte le caselle che si era prefissato all'inizio. "A meno che non dimentichi qualcosa – sembra che abbiamo fatto... tutto?"
"Siiii," esulta Harry, suonando più sfinito che felice. È seduto su una cyclette, la guancia premuta contro il monitor. "Se avessi saputo che mi avresti fatto lavorare così duramente, avrei chiesto più soldi." Solleva lentamente la testa. "E no, prima che tu mi offra altri soldi, sappi che sto scherzando."
Louis ride, allungando una mano per arruffare i capelli del riccio. "Basta che me lo dici e tirerò fuori il mio libretto degli assegni."
"Se Harry non vuole niente, mi offrirò come volontario." Scherza Niall, rimbalzando su una palla da fitness in mezzo alla pavimento della stanza.
"Non preoccuparti Niall, c'è già un assegno con il tuo nome sopra," promette Louis.
"Sai che l'avrei fatto anche gratuitamente," risponde Niall sinceramente. "Ma dato che hai avuto il tempo di scriverlo e visto che ho un sacco di bollette da pagare, non lo rifiuterò."
"Grazie mille, amico." Louis solleva Niall e gli da un grosso abbraccio. "Hai reso tutto molto più semplice. Non penso che sarebbe stato possibile tutto questo senza di te."
"Uhm? Scusa ma... e io?" Harry alza di nuovo la testa, un cipiglio infastidito sul volto. "Dov'è la mia dichiarazione? Dov'è il mio 'non avrei potuto fare tutto questo senza di te'?"
"Sì, anche tu mi hai aiutato molto, immagino," Louis scrolla le spalle casualmente, un sorrisetto sul viso. "Ma Niall è la vera mente del gruppo."
"Me lo ricorderò..." sussurra Harry, socchiudendo gli occhi. "Stai attento, Tomlinson." Le sue parole suonano troppo dolci per assomigliare ad una minaccia, mentre appoggia la testa sul manubrio della cyclette.
"Beh, è stato divertente ragazzi." Dice Niall mentre si avvicina all'uscita della palestra. "Vado a dormire per almeno dodici ore senza sentirmi in colpa."
"Te lo meriti," mormora il castano. "Buonanotte Niall."
Niall sorride di nuovo, uscendo dalla porta. "Ci vediamo domani per il grande giorno."
"Ciaooooo Niaaaaall," mormora Harry dopo che Niall è già uscito dalla stanza.
"Troppo tardi," dice Louis, sorridendo.
"Tardi per cosa?"
"Non preoccuparti, non importa. Ciò che importa è che ho fame." Annuncia Louis, sentendo il suo stomaco brontolare. Si volta per controllare l'orologio appeso al muro e nota che sono appena le tre e mezza del pomeriggio. "Harry, hai fame?"
"Uh, potrei mangiare qualcosa. Oppure potrei fare un po' di cyclette, ne avrei bisogno." Scherza il riccio, dando una pacca sulla bicicletta.
"Ad essere onesto, sembra che tu stia per addormentarti lì sopra."
"Anche quello non sarebbe male..." sbadiglia Harry, abbassando di nuovo la testa.
"Oh mio Dio, Haz!" Esclama Louis all'improvviso, un sorriso un volto.
"Oh mio Dio Lou!" Ripete Harry prendendolo in giro, saltando in piedi e sembrando eccitato senza alcun motivo valido. "Uhm, perché stiamo urlando?" Sussurra subito dopo.
"Perché mi è appena venuta una bellissima idea!" Insiste Louis, gli occhi luminosi ed eccitati. "Andiamo da Lucille!"
"Lucille's Diner?" Chiede Harry, accigliandosi come se non ricordasse l'ultima volta in cui è stato in quel posto. "Oh, è ancora aperto? Non ci vado da tantissimo tempo."
"Non so... deve essere aperto, giusto?" Domanda Louis, sperando di aver ragione.
"Non lo so, può essere? È passato davvero tanto tempo, Louis."
"Beh, dovremmo andare a vedere, che ne dici?"
"Va bene," annuisce il riccio. "Sembra che stiamo per intraprendere una piccola avventura, io e te."
"In effetti, sembra proprio così," Louis si trova d'accordo con Harry, offrendogli il braccio. "Andiamo?"
"Andiamo," sorride il riccio, incastrando il suo braccio sotto quello del castano.
"Ti dispiace guidare?" Domanda Louis mentre si incamminano a braccetto fuori dalla palestra.
"No, tranquillo. Posso guidare," risponde Harry.
"Vuoi guidare una delle mie macchine?" Offre Louis, sbirciando l'espressione dell'amico.
"Aspetta, dici davvero?" Harry sembra sorpreso. "Mi lasceresti guidare una delle tue auto sportive?"
"Sì, certo, perché non dovrei?" Louis scrolla le spalle, non vedendolo affatto come un grosso problema. Tira il braccio del riccio per condurlo verso il garage. "Inoltre...uh, non sono molto bravo a guidare e non vorrei farti venire il mal d'auto."
"Non puoi essere così male." Risponde Harry, seguendolo divertito.
"Mmmmmh beeeeh..." dice Louis, un'espressione colpevole sul volto. "Ricordi quando abbiamo fatto quel piccolo incidente proprio mentre andavamo al ristorante di Lucille?"
"Come potrei dimenticarlo?" Harry sospira al ricordo, toccandosi la fronte. "Mi sto ancora riprendendo dal colpo di frusta."
"Bene, diciamo che non sono migliorato molto da allora," ammette il giovane.
"È una cosa piuttosto imbarazzante da dire per un campione come te," ridacchia Harry, scuotendo la testa.
"Stai zitto." Ribatte Louis scherzosamente, sbattendo la spalla contro quella dell'altro mentre entrano nel garage, le luci che si accendono automaticamente. "Quindi, quale vuoi guidare?"
"Posso sceglierne una qualsiasi?" Domanda Harry scettico, guardandolo come se si aspettasse che Louis cambiasse idea. "Ne sei assolutamente sicuro?"
"Si, certo. Mi fido più di te che di me."
Harry ride leggermente, guardando i veicoli in fila nell'immenso garage. "Ok, ci sono così tante opzioni. Mi sento sopraffatto da tutto questo lusso, non riesco a scegliere."
"Basta andare per colore, è quello che farei io," consiglia Louis. "Ma sono tutte fantastiche, qualsiasi scelta tu faccia andrà bene."
"Suppongo tu abbia ragione," Harry si ritrova d'accordo con lui, toccandosi il mento con le dita mentre riflette su quale auto scegliere. "Che ne dici di restringere la decisione a due macchine e scegli tu quale prendere?"
"Va bene, posso farlo."
"Quindi, tra la Ferrari e la Maserati?"
"Oh, io e la Ferrari non andiamo d'accordo, quindi mi tocca scegliere la Maserati." Risponde Louis, fissando per un attimo la Ferrari Spider che l'ha tradito qualche settimana prima.
"Aspetta, che significa che non ci vai d'accordo?" Domanda Harry incuriosito.
"Uhm, è una lunga storia..." sussurra Louis, grattandosi la nuca. In nessun modo racconterà al riccio del modo in cui ha distrutto la sua auto andando a sbattere contro il muro. Quindi si avvicina alla Maserati e apre la portiera del passeggero.
"È un giro piuttosto lungo fino al ristorante," insiste Harry, dirigendosi verso il lato del guidatore.
"Non mi interessa, so che sei un guidatore esperto. Mi fido di te," detto ciò Louis alza le spalle e sale in macchina.
Harry ride, scuotendo la testa. "Va bene, allora andiamo."

Now In A Minute (Italian Translation)Where stories live. Discover now