Capitolo tredici

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La radio suona in sottofondo, pesantemente attutita dallo spesso legno di una porta. Ma la canzone che risuona attraverso le pareti, sebbene distante, è familiare, troppo familiare. Fin troppo familiare per essere una qualche nuova canzone del 21 ° secolo, a giudicare dalle note di un qualche classico degli anni '90 che riecheggiano nello spazio stretto. Ed è ancora più familiare perché Louis inizia a riconoscere che la canzone è I Love You Always Forever e lo sa solo perché possiede una copia di questo disco su cassetta. L'ha ascoltata innumerevoli volte perché è la canzone preferita di Harry del nuovo album di Donna Lewis, Now In A Minute.
E inoltre, Louis ha la strana sensazione di essere già stato qui prima. Non solo in questo posto, ma in questo preciso momento. L'aria squallida e muschiata odora vagamente di naftalina e menta piperita e c'è un ronzio sottile e discreto proveniente dal radiatore. Ogni osservazione che categorizzata non fa che aumentare la familiarità snervante di questo momento nel tempo.
Louis siede con le gambe incrociate sul pavimento, sentendo un lontano brontolio all'esterno. Il suono di alcune voci che parlano, pensa, ma è difficile saperlo con certezza dal momento che sono mascherate dalla musica. Si gira leggermente a sinistra e sbatte inconsapevolmente la testa contro una specie di scaffale.
"Ahi!" Sussulta, rendendosi conto che non riesce a vedere nulla anche se i suoi occhi sono aperti. Per un breve momento di panico, Louis si chiede se in qualche modo sia diventato completamente cieco. Dopo tutto, gli sono successe cose molto più strane. Allunga una mano per toccarsi il viso e tira un sospiro di sollievo quando sente una striscia di tessuto che gli copre gli occhi. Louis strappa ansiosamente la benda, avendo un'idea piuttosto speranzosa sulla sua attuale posizione, ma ha bisogno di vedere per avere la conferma che ciò che pensa sia vero.
"Sono tornato..." ansima il ragazzo, sorridendo felice quando sente di nuovo la sua voce da adolescente. Porta entrambe le mani sulle sue guance lisce da bambino, facendole scorrere fino ad arrivare alla sua frangia morbida. Freneticamente, abbassa lo sguardo e osserva se stesso, sbattendo le mani contro il suo corpo molto più piccolo, appena sviluppato. Louis fa una lista nella sua mente. Tuta asimmetrica. Camicia oversize. Calzini con fantasia geometrica. Sneakers ingombranti. Niente tatuaggi. "Oh mio Dio! Sono davvero tornato! Sono io!"
Louis potrebbe fisicamente saltare di gioia, e sorride così forte che quasi gli fanno male le guance. Un minuto fa era nel posto peggiore in assoluto della sua vita e ora, nel minuto successivo, ha l'opportunità unica di sistemare le cose. Quell'incubo che ha appena vissuto non deve essere la sua vita. Non è troppo tardi. Può cambiare. Può cambiare tutto. E sa esattamente da dove cominciare.
Aggiustandosi i capelli arruffati dalla benda, Louis si siede ansiosamente contro il muro dell'armadio angusto proprio mentre la maniglia della porta inizia a girare e sussultare. Non essendo in grado di trattenersi, balza in piedi proprio quando la porta dell'armadio si apre cigolando.
"Harry!" Louis strilla eccitato non appena vede la faccia da bambino del suo migliore amico, un po' nervoso. Non è mai stato così felice di vedere qualcuno in tutta la sua vita e non sa davvero cosa fare con tutta l'eccitazione che sta provando in questo momento, l'entusiasmo che ribolle dentro il suo corpo. Louis si avventa sul giovane, andando a sbattere contro Harry con un tale slancio che cade all'indietro, completamente colto alla sprovvista. Cadono sul pavimento fuori dall'armadio mentre Louis atterra sul petto di Harry.
Il riccio aggrotta le sopracciglia, quella graziosa, adorabile rughetta che gli piega la fronte mentre sbatte le palpebre verso Louis, confuso. "Umm Lou, io-"
Louis non esita a chinarsi e premere dolcemente le sue labbra su quelle di Harry, zittendo il suo migliore amico e baciandolo come non ha mai fatto con nessuno prima. Perché perdere altro tempo? Troppo tempo prezioso è già stato sprecato con noncuranza così com'è.
Quando si tira lentamente indietro, Harry è decisamente sbalordito. Giace immobile sotto il suo peso, gli occhi comicamente spalancati parzialmente nascosti dai suoi ricci ribelli che cadono sul suo viso stupefatto. "Whoa..."
"Ti stavo aspettando." Louis scosta teneramente i capelli selvaggi dalla fronte di Harry, appoggiandogli una mano sulle guance rotonde. Adora quelle guance paffute da cherubino e deve godersele ora perché in futuro si trasformeranno nella mascella più affilata che sia mai esistita. Di cui, ovviamente, non si sarebbe mai lamentato. Prenderà qualsiasi Harry- tutti gli Harry. 
Ma questo Harry, quello che giace compiacente sotto di lui, con gli occhi dolci e le guance morbide e un sorriso tenue e pallido, è specificamente suo. E la cosa migliore è che sarà sempre suo. Louis crescerà correttamente con questo Harry e lo guarderà sbocciare e fiorire in un uomo così bello e dolce. Il solo pensiero fa traboccare d'amore il suo cuore; non vede l'ora.
Harry non ha ancora mosso un solo muscolo e Louis non è del tutto sicuro che stia respirando ancora. Si china di nuovo e gli lascia un breve bacio casto, un leggero sfioramento di labbra tenere.
"S-sei davvero un bravo baciatore." Harry squittisce goffamente, un lento sorriso gli attraversa il viso, le fossette appaiono sulle sue guance. E Louis pensa che sia la persona più adorabile che abbia mai visto. Vuole solo sedersi e riempire il viso carino del riccio con baci gentili e guardarlo ridacchiare mentre le sue guance si arrossano e assumono diverse sfumature di rosa.
Louis è quello che arrossisce, però, mentre il suo cervello finalmente registra ciò che Harry ha appena detto. Ha sicuramente fatto pratica molto di recente per quanto riguarda il baciare, troppo se deve essere onesto. Ma nessuno deve mai saperlo. Per quanto gli riguarda, è stato tutto un brutto sogno.
"Mi sei mancato così tanto, Haz," Louis posa la testa sul petto di Harry, stringendolo forte e inalando il suo profumo. È lo stesso profumo che mancava al suo maglione preferito, lo stesso profumo che lo fa sempre sentire caldo dentro, lo stesso gradito profumo che non manca mai di riportarlo a casa.
"Ti sono mancato? Ma sono stato qui tutto il tempo," il riccio aggrotta le sopracciglia, perplesso. "Beh, voglio dire, sono andato alla porta accanto a prendere la mia macchina fotografica, ma sono stato via solo per dieci minuti."
"Mi è sembrata un'eternità," Louis sospira, gli occhi chiusi contro il petto non così ampio di Harry. Il suo corpo è molto più morbido e coccoloso, un po' tozzo in tutti i punti giusti e Louis lo adora assolutamente. Harry è perfetto, in tutte le sue forme non può essere altro che perfetto.
Louis ricorda di come Harry fosse andato via per prendere la sua macchina fotografica solo perché lui aveva scherzato così sgarbatamente a sue spese per compiacere i suoi ospiti della festa. Dio, si è comportato in modo così fottutamente stupido- e a quanto pare tutto ciò è successo solo dieci minuti fa. Allucinante. Ma non importa quanto tempo sia passato; letteralmente o figurativamente, in questa vita o in una vita alternativa, Louis conosce il tipo di persona che non vorrebbe mai e poi mai essere. Immediatamente sente un profondo senso di responsabilità e rimorso per tutte le volte che ricorda di non essere intervenuto in difesa di Harry. Ma questo finirà oggi.
Alzando la testa, Louis guarda seriamente Harry, il senso di colpa negli occhi. "Ascolta Harry, mi dispiace così tanto per essere stato un tale coglione prima. Non lo meritavi... Spero che tu possa perdonarmi. Mi sento così male per questo- per tutto."
"Oh ehm... va bene, Louis," Harry scrolla facilmente le spalle, congedandosi. "Non è un grosso problema... So che non lo pensavi davvero, quindi non importa. E quelli sono i tuoi amici, quindi-"
"No, importa, Harry. È molto importante." Insiste categoricamente, non permettendo all'amico di lasciar cadere la cosa in questo modo. Questa volta deve sentirsi responsabile delle sue azioni e nulla gli impedirà di farlo. "E quegli stronzi non sono miei amici. Non voglio che tu ti senta male o che rinunci ad essere te stesso a causa di quello che dice di te qualche testa di cazzo inutile."
"Ma a volte è vero, Lou," Harry ammette tranquillamente, abbassando leggermente la testa in quello che si può identificare solo come imbarazzo o, peggio, vergogna. "Io... io sono molto dolce e sono un po' femminile a volte, hanno ragione. È proprio quello che la gente pensa di me, immagino..."
No, questo deve finire e deve finire subito, cazzo. La mancanza di supporto e il non credere troppo in se stesso è ciò che ha portato il futuro Harry a non combattere per lui e per i suoi sogni. Tutto ciò che ha sentito fino ad ora è stata una valanga di negatività inutile e insulti durante i suoi anni formativi, che hanno frenato la sua crescita mentale complessiva. Ma non questa volta. Harry non dovrebbe mai essere deriso per la sua femminilità e il suo spirito gentile; anzi, dovrebbe essere lodato.
"Fanculo quello che pensa la gente!" Louis scoppia all'improvviso e gli occhi di Harry si spalancano per lo shock mentre lo guarda. "Va bene essere dolci, Haz. Va bene... è ciò che ti rende te. Dipingiti le unghie, porta fiori tra i capelli, parla di moda... Se queste cose ti rendono felice, allora falle e falle con orgoglio. Vederti felice, mi rende felice." Ammette gentilmente, gli occhi non lasciano mai quelli di Harry, quindi sa quanto sia serio su questo.
"Tu mi appoggi sempre e mi ripeti sempre quanto sono bravo, anche quando non ci credo, ed io voglio fare lo stesso per te," Louis promette, portando una mano sulla guancia del riccio. "Harry, sei così intelligente, totalmente brillante in così tanti modi e hai un talento ridicolo, nessuno riesce a scattare foto come te. E sei divertente senza alcuno sforzo e così... unico, e se le persone non riescono a vederlo, allora fanculo perché sei troppo bravo per loro comunque. Sei una persona così bella, una persona stimolante... e non dovresti mai permettere a nessuno di sminuire parti importanti di te. Voglio che tu sia sempre te stesso, senza rimorsi... non importa cosa accadrà, ed io sarò sempre qui per supportarti, difenderti e combattere per te. Lo prometto."
Harry respira pesantemente, la bocca tenuta leggermente aperta mentre guarda Louis in silenzio senza parole. Se possibile, i suoi occhi già spalancati sembrano allargarsi ancora di più e ancora una volta il suo corpo è completamente immobile.
"Ho visto l'ultima pagina dell'Album Dei Sogni," gli dice dopo il castano, giocando con una ciocca dei suoi capelli ricci.
"Tu... d-davvero?" Harry balbetta nervosamente, diventando rosso barbabietola in pochi secondi.
"Mhmm, e lo adoro, Hazza. Lo adoro davvero, davvero tanto," Louis sussurra felice, annuendo con la testa.
"D-davvero?" Harry mormora, debolmente incredulo.
"Sì, davvero, stupido," Louis lo bacia delicatamente sulla punta del naso. "Mi ha fatto piangere, se devo essere sincero. È il miglior regalo che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita."
Il sorriso che Harry gli rivolge in quel momento potrebbe illuminare l'intera terra in un istante, raggiante e così luminoso che Louis non riesce a distogliere lo sguardo da tanta bellezza. "Sono... ehm... sono davvero contento che ti sia piaciuto, Lou. Tu... tu significhi il mondo per me."
Louis si morde il labbro timidamente mentre gli angoli della sua bocca si aprono in un largo sorriso incontrollabile. Il suo cuore batte così velocemente, batte forte come un tamburo d'acciaio e all'improvviso si sente così ridicolmente nervoso. E sa esattamente perché è nervoso; è per quanto gli importa del suo migliore amico. A Louis importa infinitamente del ragazzo dagli occhi luminosi che gli sorride e sa che un futuro senza Harry è un futuro che non vorrebbe mai. Perché non è affatto un futuro.
"Harry, questo potrebbe sembrare molto in questo momento. Ma devo dirlo, ok? Devo dirlo o rimarrà dentro di me per troppo... e non sarò in grado di pensare a nient'altro e- so che sarà solo un enorme casino dopo," Louis divaga, parole che escono dalle sue labbra prima ancora che le identifichi. "Quindi devo dirlo."
Harry annuisce lentamente, rimanendo in silenzio mentre aspetta che Louis gli dica tutto ciò che deve.
"Ok..." il castano prende un altro respiro profondo, cercando di ignorare il crescente picchiettio del suo cuore ansioso. "So che siamo giovani, così giovani e uh... beh, il futuro è un po' incerto e lontano, giusto? Può cambiare quasi tutto nelle nostre vite ma... ehm- io... voglio che tu sappia che ti voglio con me. Ti voglio sempre con me, nella mia vita, non importa cosa succederà. Sei il mio futuro, Haz. Adesso e per sempre." Louis lo fissa apertamente negli occhi, sentendo e provando così tanto per il bellissimo ragazzo sotto di lui. "Ti amo."
Louis ha detto a Harry che lo ama innumerevoli volte. Ha riso mentre lo diceva, ha scherzato e lo ha preso in giro. L'ha buttato fuori con noncuranza, l'ha sussurrato al riccio in modi amichevoli, perché era il suo migliore amico. Ma questa volta, quelle parole hanno un significato diverso. Questa volta Louis lo dice come se non lo avesse mai detto, e dall'espressione sul viso di Harry e dal leggero stopparsi del suo respiro sa che non è solo un altro 'Ti amo' detto così per dire. È vero.
Harry sembra completamente sopraffatto, come se potesse scoppiare in lacrime da un momento all'altro. Ad essere onesti, sembra così da quando Louis lo ha baciato la prima volta, ma ora il giovane è quasi sicuro che sverrà o qualcosa del genere.
"Ti amo anch'io," Harry finalmente sussurra di rimando, dopo aver ripreso il controllo del proprio corpo. Fa scivolare entrambe le mani sulle guance di Louis, tenendogli il viso tra i palmi per un po' prima di sedersi di nuovo per iniziare il loro prossimo bacio.
E quel bacio è tutto. Un senso di felicità gli sale da dentro così forte che Louis sente quasi il bisogno di piangere dal sollievo. C'è stato un momento in cui avrebbe potuto perdere Harry. Perderlo per sempre. Era reale e Louis lo ha vissuto; lo sentiva in ogni pezzo grezzo e spezzato del suo cuore e ora non dovrà mai più provare quella sensazione di tremenda perdita.
La vita non è sempre perfetta, lo sa, ma a volte sei fortunato e in qualche modo ti ritrovi con tutto ciò che volevi. E a volte... tutto quello che hai sempre voluto è proprio di fronte a te, e lo è stato per tutto il tempo. L'importante è aprire gli occhi.
"Ehi ragazzi, guardate un po' questo," Rusty chiama dalle scale del seminterrato. "Ha! Oh, sapevo che la principessa Peach sbavava dietro Tommo. Ma non avrei mai pensato che sarebbe riuscito a conquistarlo."
L'intero corpo di Louis si irrigidisce al suono della voce fastidiosa e sgradita di Rusty. Si siede di fronte a Harry sulla difensiva, proteggendo istintivamente il suo ragazzo.
"Stai zitto, Rusty. Non chiamarlo così," Louis stringe i denti. Sente Harry dietro di lui che appoggia una mano sul suo braccio, come un modo silenzioso per dirgli che non deve, che non ha bisogno di difenderlo. Oh, ma Louis lo farà sicuramente comunque.
"Smettila di chiamare chi? Oh, vuoi dire Cenerentola qui," Rusty fa un cenno con la testa in modo sprezzante in direzione di Harry e questo è tutto ciò che serve a Louis per scattare.
"Rusty, giuro su dio," il giovane stringe i denti con rabbia, alzandosi in piedi per affrontarlo. Non è proprio in vena di fare questo, soprattutto se ci sono così tante cose migliori da poter fare, come pomiciare con Harry, per esempio. "Ti sto avvertendo. Stai zitto."
"O cosa? Mi fermerai, Tommo?" Mormora Rusty, guardando Louis in un modo che pensa sia minaccioso. "Lo chiamo come cazzo voglio."
Louis lancia un'occhiataccia a Rusty, per niente spaventato. Dopo aver affrontato la sua versione adulta per così tanto tempo, questa versione adolescente di lui è francamente... un fottuto scherzo. "Sai cosa, Rusty? Non sei altro che un ragazzino patetico e insicuro, che si sente realizzato solo se denigra persone che sono in realtà più intelligenti, migliori e molto più interessanti di lui," parla facilmente, senza fermarsi nemmeno una volta. "E in realtà mi dispiace un po' per te, perché proietti le tue tristi insicurezze su tutti gli altri, ma so per certo che il bullismo non ti renderà mai felice e spero che un giorno tu possa crescere e accettare te stesso per chi sei veramente. Ma fino ad allora, perché non ti preoccupi dei tuoi dannati affari e lasci Harry in pace?"
Rusty lo schernisce apertamente, il viso accartocciato in un'espressione offesa mentre cerca di scrollarsi quelle parole di dosso. "Chi cazzo ti credi di essere?! Come osi parlarmi in quel modo?!"
"Sì, stai parlando con il mio co-capitano, stronzetto," Brady parla accanto a Rusty, sfoggiando la stessa espressione ipocrita e autoritaria. "Smettila e mostra un po' di rispetto."
Louis alza gli occhi al cielo irritato e si gira per affrontare Brady, lanciandogli uno sguardo annoiato. "Senti Brady, puoi anche essere figo e sexy in questo momento o qualsiasi altra cosa, ma un giorno il tuo stupido culo non farà altro che pulire i pavimenti dietro a persone con vero talento. Quindi vai a farti fottere anche tu."
"Cosa..." Brady e Rusty sussultano allo stesso tempo, colti di sorpresa dall'atteggiamento improvvisamente sfacciato di Louis.
"Oh, mi hai sentito," dice Louis, alzando un solo sopracciglio. "O devo parlare più lentamente in modo che entrambi possiate capire? Proviamoci di nuovo, okay? Ho detto," trascina fuori le parole in tono lento, enunciando ogni sillaba. "Andate. A. Farvi. Fottere."
"Hai perso la testa Tomlinson!?" Rusty esplode, indignato da quella mancanza di rispetto. "Nessuno ci parla così! Nessuno!"
"Beh, l'ho appena fatto," il giovane alza le spalle con disinvoltura, totalmente impassibile e quasi annoiato. Sa che Rusty è solo un can che abbaia ma non morde.
"Non ti interessa essere nella formazione titolare? Non sarai mai ingaggiato se non avrai un buon tempo di gioco in campionato, piccola merda. E tu hai bisogno di noi, gestiamo quel campionato."
"Non ho bisogno di te e del tuo aspirante gruppo elitario per giocare a calcio. Ho tutto ciò di cui ho bisogno proprio qui," Louis tende la mano ad Harry ancora seduto sul pavimento, tirandolo in piedi. Poggia il corpo del riccio contro il suo fianco, continuando a tenergli la mano. "Quindi puoi anche baciarmi il culo."
"Stai davvero scegliendo questo piccolo Gerber dai capelli ricci al posto nostro," Rusty sbotta disgustato, portandosi una mano al petto con furiosa incredulità. "Apri gli occhi, Tommo. Non può portarti dove vuoi essere. Non ne vale la pena."
Louis ne ha avuto abbastanza. Se prima era pieno, ora sta per scoppiare. Non resterà mai più seduto a guardare mentre Harry viene mancato di rispetto e deriso. Questa è una promessa fatta non solo a se stesso, ma che ha appena fatto anche al riccio pochi istanti fa. E se non farà qualcosa ora, Rusty continuerà ad attaccare Harry e il ciclo non verrà mai interrotto.
Louis lascia momentaneamente la mano di Harry, avvicinandosi a Rusty con sicurezza con un leggero sorrisetto sulle labbra. Sa che sta per distruggere completamente l'ego eccessivamente gonfiato di Rusty una volta per tutte, quindi per gentilezza del suo cuore decide di avvicinarsi al suo orecchio in modo che solo Rusty possa sentire quello che sta per dire. E cazzo, Louis ha molto da dire.
"Oh per favore. Non fare finta di non sbavare su di lui quando sei solo o di non masturbarti ogni notte sui suoi graziosi riccioli e sulle sue perfette labbra rosa. E non fingere con me, so benissimo che coglieresti l'opportunità di stare con lui se potessi. Cioè, se mai riuscissi a superare la tua enorme mancanza di comunicazione di base e di abilità interpersonali, tragicamente mescolate a un senso di insicurezza paralizzante. Ti nascondi dietro una facciata di mascolinità e fai battute crudeli a discapito di altre persone solo perché così non avranno la possibilità di notare la schiacciante immaturità che costituisce l'essenza stessa di chi sei davvero," ruggisce il castano, senza trattenere nulla questa volta. "Oh, ma io ti vedo, Rusty. Ti vedo ed è patetico."
La faccia sbalordita e vuota di Rusty è una risposta più che sufficiente, ovviamente è spaventato a morte. Non ha una sola confutazione o risposta e fa bene al cuore di Louis averlo finalmente zittito.
"Sì, è quello che pensavo," Louis sussurra compiaciuto con un sorriso complice dopo che Rusty continua a non rispondere. Non c'è niente di meglio che un corretto uso della lingua inglese per ammutolire qualcuno. E l'inglese è ancora la sua materia preferita, grazie mille. "Parla di nuovo male di Harry e ti prometto che sarà l'ultima cosa che farai."
Louis ha aspettato molto tempo per rimettere il culo irritante di Rusty al suo posto ed è così bello farlo, finalmente. Ed è una sensazione splendida quella di sapere di star letteralmente cambiando in meglio il corso finale della sua vita ogni momento che passa.
"Oh, e solo perché tu lo sappia... Harry non verrebbe mai a letto con te comunque," Louis aggiunge con un sorrisetto compiaciuto. È piuttosto divertente, perché ha originariamente imparato quella frase dal vecchio Harry, quando ha zittito una volta per tutte Rusty. E Louis sa che l'Harry adulto approverebbe sicuramente che la usi di nuovo ora per difendere l'onore del suo se stesso più giovane.
Soddisfatto, Louis alza il dito medio mentre si allontana, i suoi occhi feroci non vacillano mai. "Vai a farti fottere, Rusty," dice ad alta voce affinché il resto della stanza lo senta.
Tutti i presenti nel seminterrato sussultano allo scambio, aspettando che Rusty si vendichi o che replichi, ma ovviamente non lo fa; rimane congelato sul posto, con la bocca e gli occhi spalancati in modo comico.
Louis torna al posto che gli spetta, al fianco di Harry, afferrando di nuovo la sua mano. Harry lo guarda con assoluto stupore e meraviglia, totalmente sbalordito da ciò che ha appena fatto. "Andiamo, Harold. Sono super affamato e ho davvero voglia di un hamburger o qualcosa del genere."
"Uh... sì, anche io..." Harry sorride lentamente, unendo le loro dita mentre inizia a seguire Louis. "Dividi un milkshake alla fragola con me?"
"Pensavo che non l'avresti mai chiesto," Louis sorride felice, camminando mano nella mano con il riccio su per le scale del suo seminterrato. Guarda Harry, ansimando per il sollievo quando nota l'altezza comparata delle loro spalle che si sfiorano. "Oh grazie a Dio!"
"Cosa? Che succede?" Harry guarda Louis in modo strano.
"Sei più basso di me," sorride il castano con entusiasmo, come se fosse la migliore notizia del mondo.
"Lou, sei sempre stato più alto di me..." Harry si acciglia come se si fosse perso qualche pezzo, la fronte leggermente aggrottata.
"Sì, esattamente! E non dimenticarlo mai," dice Louis, guardando Harry negli occhi. "Seriamente, prometti che non lo dimenticherai. Anche quando invecchieremo e... ehm, non lo so? Forse verrò maledetto o qualcosa del genere e non diventerò mai più alto, ma tu sì e- okay, prometti solo che non lo dimenticherai!"
"Che cosa?" Il riccio ride attraverso il suo cipiglio confuso.
"Promettimelo, Haz!" Louis scuote violentemente le sue spalle.
Harry ridacchia, i riccioli che gli cadono sul viso mentre il castano lo scuote con urgenza. "Ok! Ok. lo prometto! Non dimenticherò mai che sei più alto di me!"
"Bene," Louis annuisce, rilasciando Harry e tornando a tenergli la mano.
"Ehi, cosa gli hai detto, comunque?" Gli domanda il riccio con curiosità.
"Di chi stiamo parlando?" Louis sbatte le palpebre perplesso.
"Di Rusty..." ricorda Harry.
Ad essere onesti, Louis si era già dimenticato della sua esistenza. "Oh, non importa, davvero," alza le spalle, poco interessato a tutto quello che abbia a che fare con quella testa di cazzo. "Non dovrai mai più preoccuparti per lui."
"Sei molto... diverso..." mormora Harry lentamente, guardando attentamente Louis. "Diverso in senso buono. Ma comunque..."
"Saresti diverso anche tu se avessi vissuto il puro inferno che ho vissuto io," Louis borbotta incoerentemente sottovoce.
"Che cosa?" Domanda il giovane, la fronte ancora corrugata.
Louis chiude di scatto la bocca e scuote la testa. "Niente."
Harry lo guarda accigliato, stringendogli leggermente le dita. "Va tutto bene, Lou?"
"Sì, è tutto fantastico," Louis stringe la mano di Harry prima di appoggiare la testa sulla sua spalla. "È tutto perfetto."

Now In A Minute (Italian Translation)Where stories live. Discover now