Capitolo dieci

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Louis si sveglia con morbidi riccioli che gli solleticano il viso, l'odore facilmente riconoscibile di lavanda e miele impregnato nel tessuto delle sue lenzuola di seta. Non ha bisogno di aprire gli occhi per sapere che Harry sta ancora dormendo profondamente nel suo letto, il corpo caldo contro il suo. Le braccia e gli arti del giovane sono avvolti attorno a lui, tenendolo stretto come se avesse paura che potesse scivolare via. Anche se il letto di Louis è enorme, i due sono attorcigliati insieme su una piccola porzione di esso, i corpi intrecciati, lasciando tre quarti del letto vuoto.
Louis si sistema meglio al suo fianco per guardare spudoratamente Harry dormire - che sa essere una cosa un po' inquietante, ma in qualche modo per lui è confortante. Harry dorme come un angelo, un angelo meravigliosamente dolce; tutti i suoi lineamenti sono morbidi e rilassati e le ciglia lunghe e sottili si aprono sulle guance delicate, l'espressione serena. Louis si ritrova affascinato dai leggeri sbuffi d'aria che sfuggono dalle sue labbra leggermente divaricate, il respiro calmo e costante.
Sebbene Harry sia più grande di lui, il suo corpo è raggomitolato contro il suo petto e sembra così piccolo. Louis gli allontana delicatamente una lunga ciocca di capelli dalla fronte, affascinato dalla naturale inclinazione del giovane al suo tocco, anche mentre dorme. È quasi istintivo il modo in cui cerca il calore del palmo di Louis, inseguendo l'attenzione delle sue dita.
Se avesse dovuto restare qui per sempre, in questo letto, impigliato tra le braccia di Harry, Louis non si sarebbe mai lamentato. Osserva fisso mentre Harry si sposta nel sonno, il braccio sinistro che si posiziona in un angolo strano. Con il braccio appena esposto, la manica della maglietta alzata, Louis osserva i tatuaggi apparentemente casuali disseminati sulla pelle color pesca di Harry, cercando di dare un senso a ciascuno di essi. Non li ha mai visti bene prima, probabilmente perché il riccio è sempre stato cosciente e sveglio, nel senso che è sempre stato attento e guardingo.
Louis si sente come se stesse leggendo qualcosa di proibito mentre prende nota dei segni che gli scendono lungo il braccio. Traccia lentamente con un dito il bicipite di Harry, affascinato, ma quasi urla ad alta voce quando nota un tatuaggio in particolare. La piccola macchia d'inchiostro attira immediatamente la sua attenzione, le lettere lo trafiggono, come se gli stessero urlando contro.
Hi.
Proprio lì, costantemente nascosto sotto la piega del braccio, la parola - la sua parola, è permanentemente scarabocchiata lungo la pelle di Harry. Louis fissa incredulo la piccola incisione dell'inchiostro sull'epidermide del riccio. Senza la loro storia non significherebbe nulla, sarebbe solo una semplice parola di due lettere, un saluto comune, una frase di tutti i giorni. Ma con tutto ciò che ha rappresentato per loro, per tutta l'importanza che hanno posto su quelle due paroline, quelle lettere significano tutto.
Harry ha un tatuaggio con scritto Hi. Harry ha un tatuaggio con scritto Hi. Harry ha un fottuto tatuaggio con scritto Hi.
Il cervello di Louis sta urlando, ripetendo il concetto ancora e ancora nella sua testa mentre cerca di razionalizzarlo. Tocca di nuovo il tatuaggio, ha bisogno di convincersi che è reale e che non lo sta solo immaginando, che non sta ancora dormendo. Ha bisogno di sapere che l'inchiostro non si toglierà semplicemente con un dito. Louis ripensa a quando aveva spinto il suo avambraccio tatuato in faccia a Harry, cercando maniacalmente le risposte al suo tatuaggio 'Oops.' Harry aveva negato qualsiasi affiliazione con esso, ma ora sa che stava mentendo, dal momento che ha l'altra metà della loro frase nascosta tatuata sul braccio.
A causa del suo tocco, Harry si sveglia gradualmente, adattandosi all'ambiente circostante attraverso adorabili battiti di ciglia e uno sbadiglio assonnato. È leggermente disorientato e sembra non ricordare dove si trovi all'inizio finché i suoi occhi non si posano su Louis e tutto il suo viso si ammorbidisce.
"Ciao..." sussurra Harry, la voce gutturale e ancora arrochita dal sonno.
Louis lo guarda con gli occhi spalancati, la mano ancora appoggiata sulla parte superiore del braccio di Harry, proprio sopra il suo tatuaggio. Il riccio guarda il punto in cui il castano lo sta sfiorando e Louis può vedere il momento esatto in cui si rende conto di cosa sta succedendo, il colore si prosciuga dalla sua faccia mentre tutto il suo corpo diventa rigido.
"Io... uhm, voglio dire... è- non è niente." Harry dice rapidamente, un preambolo di una domanda che non è stata nemmeno ancora posta. Si allontana da Louis e getta goffamente il braccio contro il suo corpo, nascondendo ancora una volta il tatuaggio, quasi come se fosse imbarazzato per qualche motivo.
Sorpreso e confuso dall'improvviso sussulto del giovane, Louis si allunga verso di lui. "Harry, quando hai-"
"Non è quello che pensi che sia," nega in fretta il riccio, schivando di nuovo il proverbiale proiettile prima ancora che sia stato sparato.
E questo rende Louis ancora più accigliato perché, come può essere vero? Cos'altro potrebbe significare se non l'ovvio? L'Hi all'Oops di Louis. Un tatuaggio complementare da abbinare al suo. "Ma Haz-"
"Non è niente, ok," afferma il giovane, non disposto a parlare dell'argomento. Lancia a Louis uno sguardo per implorarlo a lasciar perdere, gli occhi verde brillante che supplicano disperatamente di dimenticare ciò che è appena successo.
"Ok, ok. Non è niente," annuisce il castano, lasciando cadere l'argomento solo per il bene di Harry, ma urlando interiormente. Non è vero che non è niente. Lui e Harry hanno tatuaggi coordinati. Tatuaggi. Complementari. Louis potrebbe non capire molte cose ma... come può essere tutto questo spacciato come niente?
"Che ore sono?" Chiede Harry stordito mentre si strofina gli occhi.
"Uhm, le 8:03," Louis sbadiglia, guardando la sveglia sul suo comodino. È a malapena concentrato sul presente, la sua mente è bloccata sul fatto che lui e il suo migliore amico hanno dei tatuaggi complementari. Louis non può di certo ignorare un'informazione del genere. Anche se non ne parlerà di nuovo- non ora comunque. Ma questo non è un qualcosa che può semplicemente ignorare per sempre; ha bisogno di risposte.
"Oh merda," maledice il riccio, saltando su nel letto e sorprendendo di nuovo Louis con la velocità con cui si muove. I suoi capelli sono un alone arruffato attorno alla sua testa, le ciocche sparate in tutte le direzioni. Si passa le mani tra i riccioli, l'espressione improvvisamente frenetica e piena di terrore. "È davvero così tardi?"
Louis si siede lentamente dietro di lui, guardando Harry incuriosito. "In realtà è presto, ma sì, temo di sì."
Harry geme, afferrando un piccolo elastico blu dal polso e annodando i suoi capelli selvaggi in una crocchia disordinata. Salta giù dal letto, infilando i piedi nelle scarpe lasciate a casaccio sul pavimento la sera prima. "Io, uhm... dovrei andare."
Louis scivola immediatamente fuori dal letto dopo di lui, non sapendo cosa dire, ma sentendosi come se dovesse dire qualcosa. "Vuoi, uh... fare colazione o qualcosa del genere? Forse un po' di tè? Sai già che non sono il miglior cuoco, ma posso fare delle uova decenti se vuoi?"
"No, io... io dovrei- probabilmente dovrei tornare a casa," dice Harry lentamente, con voce spezzata. Prende il telefono dal comodino e poi fa una pausa per rivolgere a Louis un sorriso genuino. "Grazie per l'offerta però, è davvero dolce da parte tua."
"Sei sicuro?" Louis ci riprova, esitante, avvicinandosi un po' a lui.
All'inizio Harry non risponde, improvvisamente distratto dal suo telefono. "Fanculo," sibila sottovoce mentre guarda lo schermo, sembrando sopraffatto da tutte le numerose notifiche perse. Si passa di nuovo parzialmente una mano tra i riccioli arruffati, incasinando completamente il suo piccolo codino già di per sé disordinato. Sta per rimettersi il telefono in tasca quando inizia a squillare di nuovo, vibrando contro il suo palmo. Il riccio impreca di nuovo in tono sommesso, facendo una smorfia mentre risponde al telefono.
"Pronto?" Harry risponde timidamente, prima di fermarsi per ascoltare la risposta dall'altra parte della linea. "No, non sono morto-" Un'altra pausa. "Sì, ho appena visto i tuoi messaggi, ma... ero con, uh, Louis e... uhm, abbiamo fatto tardi e mi sono addormentato e-"
La pausa successiva è anche più lunga della precedente, facendo sospirare pesantemente Harry, il quale ciondola all'indietro mentre ascolta in silenzio con il telefono premuto contro l'orecchio.
"Sì lo so, lo so. Avrei dovuto chiamare, hai ragione," il riccio chiude gli occhi e si pizzica il naso, sembrando sfinito, e non c'è più alcuna traccia del ragazzo angelico e dolce che era nel suo letto poco fa. "Mi dispiace, Zayn-" Pausa. "No, dico sul serio. Mi dispiace-" Pausa. "Non è proprio andata così, Z." Pausa. "Sai che non è vero." Pausa. "Ma io-" Pausa. "Sì, ok... sto tornando a casa proprio ora. Ciao."
"Cazzo," borbotta il riccio dopo aver terminato la chiamata. Si mette in tasca il telefono, passandosi le mani sul viso prima di concentrare nuovamente la sua attenzione su Louis. Sembra assolutamente dispiaciuto. "Ehm... mi dispiace, ma devo scappare, Lou. Mi sarebbe piaciuto fare colazione, ma devo andare. Forse possiamo fare un'altra volta o qualcosa del genere? Non lo so, ma ci vediamo allo stadio, sì?"
"Sì, sì, ok," Louis annuisce. Non è così che ha immaginato la mattinata. La giornata si è praticamente capovolta nel giro di quindici minuti. Hanno passato una meravigliosa serata insieme e addormentarsi tra le braccia di Harry è stato come la ciliegina sulla torta. Ma come tutte le cose belle, ad un certo punto era destinata a concludersi. O almeno così è stato detto a Louis. E sembra che l'ingiustizia della realtà sia tornata di nuovo a schiaffeggiarlo in pieno viso con le sue cazzate.

Now In A Minute (Italian Translation)Where stories live. Discover now